Il Gioco Coreano: Perché Squid Game è Nata Solo in Corea del Sud
La serie Squid Game ha trovato una sua credibilità nell’ambiente competitivo e spietato della Corea del Sud. La seconda puntata de Il Fattore Umano, in onda questa sera alle 23:10 su Rai3, presenta il documentario The Korean Game, che esplora le ripercussioni dell’imponente sviluppo economico e sociale che ha trasformato la Corea del Sud nella società con il maggior livello di stress nell’Asia orientale. In soli settant’anni, il paese ha raggiunto risultati straordinari, diventando la quarta potenza economica dell’Asia e la decima nel mondo per prodotto interno lordo (PIL), ma questo progresso nasconde molte ombre.
Il sistema educativo e la competizione sociale
Uno degli elementi chiave del successo coreano risiede nel suo sistema educativo e nella dedizione nazionale all’istruzione. La società è progettata attorno a un ambiente altamente competitivo, mirato all’ottenimento di successi. La pressione sociale, unita alla competizione, inizia sin dalla prima infanzia. Oltre all’istruzione pubblica, i genitori forniscono ai propri figli accesso a percorsi formativi privati presso gli hagwon, istituti privati rinomati, che preparano per il suneung, l’esame fondamentali per l’ammissione alle università più prestigiose di Seoul, note come SKY: Seoul National University, Korea University e Yonsei University.
Le conseguenze della ricerca del successo
Questa incessante corsa verso il successo comporta un costo notevole. La Corea del Sud, nonostante la sua dinamica immobiliare, detiene un triste primato: è primo tra i paesi OCSE per tasso di suicidio dal 2006. Ogni anno, il numero di suicidi raggiunge le 13 mila unità, corrispondenti a 36 morti al giorno, rendendo il suicidio la principale causa di morte tra i giovani.
Il documentario The Korean Game
Il viaggio nel documentario The Korean Game inizia nella notte, lungo le rive del fiume Han a Seoul. Un genitore chiama il centralino d’emergenza segnalando la presenza della figlia sul ponte Mapo, tristemente noto come “il ponte dei suicidi”. Le forze di soccorso si mobilitano prontamente nella speranza di raggiungere la giovane in tempo utile.
Le voci e i protagonisti del racconto
Il documentario è presentato dall’attore e regista sudcoreano Lee Jung Jae, noto per il suo ruolo in Squid Game. Inoltre, viene ascoltata la testimonianza di Hwang Sok-yong, uno dei più influenti scrittori della Corea del Sud, la cui opera si concentra sulle disuguaglianze sociali e sui traumi derivanti dalla rapida modernizzazione e dal capitalismo.
Una conclusione surreale
La narrazione si chiude con un finale surreale, in cui uomini e donne scelgono di isolarsi in prigioni temporanee come fuga dallo stress, mentre altri si rinchiudono in bare vere e proprie, uno strano rituale di morte e rinascita che potrebbe sembrare un tragico spin-off di Squid Game.
Disponibilità del documentario
Per la prima volta, Il Fattore Umano con The Korean Game è accessibile anche in formato podcast su Raiplaysound. Il Fattore Umano è un programma condotto da Rai Direzione Approfondimento, realizzato per monitorare il rispetto dei diritti umani in tutto il mondo. Questa serie comprende otto reportage di 46 minuti ciascuno, che illustrano come libertà e uguaglianza vengano violate da regimi autoritari, autocrazie e, persino, in paesi democratici a danno delle fasce più deboli e delle minoranze.