Il Buco: Scopri il Capitolo 2 del Film Netflix – Recensione Completa

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Il film spagnolo Il buco, approdato su Netflix il 20 marzo 2020, ha registrato un notevole successo durante il lockdown causato dalla pandemia di Covid-19, riuscendo a catturare l’interesse di un vasto pubblico in cerca di intrattenimento. Diretto da Galder Gaztelu-Urrutia, l’opera ha conquistato gli spettatori con un concept intrigante, diventando rapidamente uno dei titoli più visti sulla piattaforma. Tale popolarità ha naturalmente condotto alla realizzazione di un sequel, intitolato Il buco – Capitolo 2, anch’esso diretto dallo stesso regista.

Trama di Il buco – Capitolo 2

Il sequel riporta gli spettatori nel mondo della “Piattaforma”, un carcere verticale in cui risiedono individui di varia estrazione sociale. Struttura afflitta dalla divisione alimentare, esso presenta diversi livelli e ogni piano ospita due prigionieri. La distribuzione del cibo avviene tramite una piattaforma mobile, seguendo un programma quotidiano. Eventi tumultuosi si scatenano con l’arrivo di un nuovo leader, costringendo una nuova detenuta a confrontarsi con modalità brutali di sopravvivenza. La lotta per la vita diventa centrale, ponendo interrogativi su quanto si è disposti a sacrificare.

Il messaggio del terrore

Nel sequel, gli spettatori ritrovano le norme già stabilite nel primo film: i prigionieri in livelli inferiori sono costretti a vivere nella costante paura della fame, mentre quelli in posizione privilegiata godono di cibo a sufficienza. I protagonisti Perempuan (Milena Smit) e Zamiatin (Hovik Keuchkerian) introducono nuovi aspetti, tra cui un gruppo di lealisti intenzionati a garantire che il cibo raggiunga giustamente ogni livello. La pellicola delinea così una critica sociale diventando un’espressione di crescente terrore rivolto alle masse, tramite la figura di Dagin Babi (Óscar Jaenada), che incarna la crudeltà necessaria per costringere al rispetto delle regole.

Un’allegoria priva di originalità

Il sequel di Il buco amplifica la già evidente allegoria sociale del primo film, rinforzando concetti come la disuguaglianza e l’importanza della distribuzione equa delle risorse. Ogni battuta e ogni intervento dei personaggi servono a ribadire questi temi, senza lasciare spazio a riflessioni più profonde. Seppur il film suggerisce la necessità di farsi carico delle problematiche dei ceti inferiori, si rivela incapace di stimolare un dibattito significativo. La mancanza di innovazione si traduce in un racconto meno avvincente e in un approccio più caotico, privato dell’impatto emotivo del suo predecessore.

Conclusione

Il buco – Capitolo 2 non riesce a espandere adeguatamente l’universo narrativo introdotto nel film originale, limitandosi a ripercorrere le tracce già tracciate. Nonostante alcuni elementi di novità, tali aggiunte non basta a consolidare una narrazione che evidenzia ulteriormente i difetti del suo predecessore.


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