Death note su netflix: 8 motivi per cui ha deluso gli appassionati di anime

Il film live-action di Death Note prodotto da Netflix, uscito quasi dieci anni fa, continua a essere uno degli esempi più discussi e criticati nel panorama delle trasposizioni cinematografiche di anime. La sua ricezione negativa si basa su diversi aspetti che ne evidenziano le principali carenze rispetto alla versione originale, sia manga che anime. Questo approfondimento analizza le motivazioni principali del fallimento della produzione e le differenze sostanziali tra l’opera originale e la sua reinterpretazione hollywoodiana.
la semplificazione del meccanismo centrale di death note
il Death Note perde la sua complessità regolamentare
Nel manga e nell’anime, il Death Note è un quaderno magico caratterizzato da una serie di regole dettagliate che ne definiscono l’utilizzo. Queste norme richiedevano a Light Yagami di adottare strategie ingegnose per sfruttarlo al meglio, creando un elemento di grande profondità psicologica e intellettuale. La trasposizione Netflix ha invece semplificato o eliminato molte di queste regole, modificando anche quelle fondamentali come quella relativa alle morti impossibili dal punto di vista fisico.
La riduzione delle regole ha portato a una narrazione meno stimolante dal punto di vista mentale, privando la storia dell’aspetto più affascinante: la sfida tra intelligenze. Di conseguenza, l’interesse dello spettatore si è abbassato perché si è perso quell’aspetto intellettuale che rendeva originale la trama.
l’interpretazione del personaggio di Light Yagami e le sue motivazioni
perché Netflix ha radicalmente cambiato il personaggio
Nell’originale Death Note, Light Yagami era un giovane genio con un forte senso della giustizia distorto dal suo desiderio di creare un nuovo mondo sotto il suo controllo. La sua personalità complessa prevedeva una spiccata capacità strategica e una natura ambigua, che lo rendevano uno dei protagonisti più intriganti dell’anime. La versione Netflix ha invece introdotto Light Turner, un ragazzo comune, molto meno intelligente e decisamente più passivo.
Questo cambio ha fatto perdere alla figura principale tutto quel fascino basato sulla genialità e sull’ambizione malefica, rendendo il personaggio troppo “semplice” e meno credibile come antagonista. La mancanza di profondità in questa nuova interpretazione compromette notevolmente l’appeal centrale della storia.
il personaggio di Ryuk: dalla neutralità alla manipolazione attiva
come Netflix ha alterato la rappresentazione di Ryuk
Nell’universo originale, Ryuk è uno Shinigami apatico e neutrale rispetto agli eventi umani; il suo ruolo è quello di osservatore distaccato che si limita a fornire il Death Note senza intervenire direttamente nelle scelte dei protagonisti. Nella trasposizione Netflix, però, Ryuk assume un ruolo molto più attivo: appare come una figura minacciosa che spinge Light verso determinati comportamenti.[1]
L’attore Willem Dafoe interpreta questo personaggio con intensità, ma la perdita della sua neutralità fondamentale altera completamente il significato del rapporto tra lui e Light. Questa scelta modifica drasticamente la dinamica narrativa ed elimina quell’equilibrio sottile presente nell’opera originale.
la rappresentazione delle relazioni sentimentali nel film
perché le scene romantiche risultano poco efficaci
Nell’originale Death Note, gli aspetti sentimentali sono marginali ma funzionali alla caratterizzazione dei personaggi secondari come Misa Amane. Nel film Netflix si tenta di migliorare questa componente introducendo Mia Sutton come interesse amoroso più sviluppato rispetto a Misa; Questa scelta porta ad alcune criticità.
L’unione tra i personaggi avviene troppo in fretta senza una reale chimica tra loro, rendendo difficile empatizzare con questa relazione superficiale. Inoltre, l’enfasi sul rapporto sentimentale distrae dall’evoluzione principale della trama senza apportare benefici narrativi concreti.
l’incoerenza del personaggio di L e le sue implicazioni narrative
in cosa consiste la mutata rappresentazione di L
Nell’anime originale, L è noto per essere un detective riservato ed eccentrico con comportamenti peculiari come mangiare grandi quantità di dolci per stimolare il cervello. In contrasto con questa immagine iconica, nella versione Netflix viene raffigurato come un individuo molto più aggressivo e aperto al pubblico[1]. Questa reinterpretazione elimina molte delle qualità distintive che lo rendevano unico nel suo genere.
Senza quella sottile tensione psicologica creata dalla contrapposizione tra L ed Enigmatico Light Yagami, l’intreccio diventa meno coinvolgente e perde gran parte della suspense tipica del franchise originale.
considerazioni finali sul fallimento dell’adattamento netflix
L’adattamento live-action prodotto da Netflix presenta numerose divergenze rispetto all’opera originale: dalla semplificazione delle regole del Death Note alle caratteristiche dei protagonisti principali fino alla rappresentazione dei personaggi secondari. Questi cambiamenti hanno portato a una narrazione meno profonda ed emozionante, compromettendo così l’essenza stessa del racconto originale .
- Takeshi Obata – creatore grafico originali
- Tsugumi Ohba – autore della sceneggiatura
- Willem Dafoe – interprete di Ryuk