Altered recensione: il thriller di fantascienza di Tom Felton che devi assolutamente leggere

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introduzione

Il film Altered, diretto da Timo Vuorensola, si distingue per il suo stile poco raffinato e per le tematiche affrontate con superficialità. La pellicola presenta numerosi elementi discutibili, dalla rappresentazione dei personaggi alle questioni sociali trattate, offrendo uno sguardo su un’opera che si colloca nel genere della science fiction più povera e istintiva. Questo approfondimento analizza i principali aspetti del film, evidenziando gli aspetti critici e le scelte narrative operate dal regista finlandese.

caratteristiche principali del film

una produzione a basso costo e temi ricorrenti

Altered si caratterizza per un budget limitato, che si riverbera in effetti speciali poveri, effetti CGI poco convincenti e sceneggiatura prevedibile. La pellicola si presenta come un prodotto di genere sci-fi con una durata contenuta di circa 85 minuti, meno di un’ora e mezza di visione che cerca di trattare temi complessi come le diseguaglianze sociali, la genetica e il nazionalismo, senza riuscire a offrire uno sviluppo apprezzabile.

tematiche poco approfondite e rappresentazioni discutibili

Il film tenta di riflettere su questioni attuali come razzismo, immigrazione, accesso alla sanità e disuguaglianze. Questi temi vengono trattati in modo superficiale, senza una reale capacità di analisi critica. La rappresentazione delle persone con disabilità, in particolare, appare fortemente regressiva; il personaggio di Leon, interpretato da Tom Felton, è un meccanico che utilizza una sedia a rotelle e subisce una visione stigmatizzante, riconducibile a cliché antiquati e problematici.

trama e ambientazione

ambientazione post-apocalittica

La narrazione si svolge in un mondo ricostruito dopo una catastrofe nucleare, in cui la società si divide rigidamente tra i geneticamente migliorati e gli “Specials”, esclusi dai vantaggi del progresso scientifico. La società si attesta su un modello distopico, con zone privilegiate e quartieri poveri, in cui si richiama una logica eugenetica, molto simile a quella dei soggetti che si oppongono alla diversità genetica.

la trama e i protagonisti

Leon, interpretato da Tom Felton, è un meccanico che vive nel distretto dei Specials. Insieme alla sua amica e sorella adottiva Chloe, cerca di sopravvivere facendo riparazioni illegali e somministrando sostanze proibite. La vicenda si sviluppa quando i due vengono coinvolti in una minaccia terroristica contro un concerto di una star pop internazionale, Mira. La storyline si evolve con personaggi chiamati a interpretare ruoli di secondo piano, senza sviluppi solidi o margini di approfondimento.

critica e analisi del film

una narrazione priva di profondità

Il film si presenta come un insieme di cliché, senza capacità di offrire una vera riflessione sulle tematiche trattate. La rappresentazione dei nemici come “cattivi” netti, e dei protagonisti come “buoni” senza sfumature, rende la narrazione monodimensionale. I personaggi sono spesso privi di caratterizzazione, e gli attori adottano accenti improbabili e interpretazioni poco credibili, che contribuiscono all’effetto complessivo di scarsità realizzativa.

problemi sociali e rappresentazioni problematiche

Il film affronta il tema della disuguaglianza genetica con una visione superficiale e regressiva, dipingendo chi non può essere migliorato come inferiore o “rifiuto” della società. Le implicazioni di tale narrazione risultano offensive e poco sensibili, specialmente nei confronti di persone con disabilità o altre differenze.

personaggi e interpreti principali

  • Tom Felton come Leon
  • Elizaveta Bugulova come Chloe
  • Richard Brake come Frank
  • Aggy K. Adams come Mira

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