Viaggio Adrenalinico tra Mondi Paralleli: Kill Switch, il Film Imperdibile su Rai 4

Un’opera cinematografica che ricorda le dinamiche dei videogiochi, Kill Switch propone una fusione di azione e fantascienza, catapultando gli spettatori in una corsa contro il tempo in un universo in crisi. La distribuzione in prima visione tv avverrà su Rai 4 la sera del 4 novembre. Diretto da Tim Smit e ispirato al cortometraggio What’s in the Box?, realizzato dall’autore nel 2009, Kill Switch, con la stella Dan Stevens, offre un’esperienza visiva che incarna l’estetica dei videogiochi in prima persona, immergendo il pubblico in un ambiente che sembra interattivo.

La trama

Il film segue le avventure di Will Porter, interpretato da Dan Stevens, un ex pilota della NASA e fisico che lavora per la potente azienda Alterplex Energy. In un contesto futuristico e distopico, Alterplex ha creato una tecnologia innovativa per affrontare la crisi energetica globale: un universo parallelo denominato The Echo, che rappresenta una copia della Terra, da cui è possibile prelevare energia senza compromettere le risorse del mondo originale.

Will è coinvolto in una missione cruciale: attraversare The Echo e usare un dispositivo noto come redivider, custodito in una scatola nera, per ripristinare l’equilibrio energetico tra i due mondi. Una volta giunto nel mondo parallelo, Scopre un ambiente devastato e instabile, dove le leggi fisiche sembrano alterate, portando a fenomeni inusuali, come oggetti terrestri che cadono dal cielo. Will deve affrontare droni, soldati e forze ribelli, in un’urgente lotta per completare la sua missione e tornare al mondo reale.

Pur presentando momenti visivamente accattivanti, Kill Switch mostra i limiti del cinema nel cercare di replicare il linguaggio videoludico. Il racconto, ricco di salti dimensionali e scenari apocalittici, tende a risultare claustrofobico e ripetitivo, non riuscendo a bilanciare appieno narrazione e impatto visivo. Di conseguenza, la pellicola rappresenta un esperimento intrigante per i fan della fantascienza e delle estetiche videoludiche, ma manca della profondità necessaria per elevarsi come una grande opera.

I personaggi principali

Attorno a Will Porter ruotano alcuni personaggi significativi. Will, interpretato da Dan Stevens, è un ex pilota NASA che accetta un pericoloso lavoro per Alterplex, spinto dall’urgenza di sostenere la sua famiglia. Nonostante la sua complessità, la narrazione in prima persona limita la possibilità di esplorare in profondità le sue emozioni, relegando la sua voce a un commento sovrapposto.

Una figura centrale è Abigail Vos, interpretata da Bérénice Marlohe, che rappresenta l’Alterplex. Caratterizzata da un’indecifrabile ambiguità morale, Abigail guida Will nella missione, ma la sua lealtà sembra essere sospetta, facendo intravedere il lato inquietante della corporazione.

Infine, Michael, interpretato da Tygo Gernandt, è un ex membro della sicurezza di Alterplex, ora ribelle. La sua interazione con Will evidenzia la corruzione interna all’azienda, presentando una critica alla spietatezza delle multinazionali.

Temi e riflessioni

Il film Kill Switch affronta il legame tra tecnologia e morale, evidenziando i pericoli insiti in un progresso non controllato. Alterplex, sebbene offra una soluzione innovativa alla crisi energetica, lo fa senza tenere conto delle ripercussioni etiche, mostrando così le conseguenze devastanti nel mondo reale e in quello parallelo.

Questa rappresentazione invita a riflettere sull’influenza delle grandi corporation e sull’impatto delle loro azioni in ambito sociale e naturale. Il mondo alternativo The Echo manifesta il rischio dell’arroganza umana, poiché tentare di duplicare la realtà provoca instabilità e paure amplificate nel contesto contemporaneo.

Un tema peculiare è l’estetica videoludica in prima persona, che conferisce al film una dimensione immersiva, pur riducendo l’approfondimento emotivo. Raccontando quasi esclusivamente dal punto di vista di Will, il film si allontana da aspetti psicologici completi, evidenziando una preferenza per l’azione a discapito della narrazione profonda.


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