Un film che rovinò una carriera 30 anni fa e che oggi è un cult classico

Le pellicole caratterizzate da narrazioni audaci, specialmente quelle che affrontano tematiche di sesso e violenza, spesso incontrano reazioni contrastanti sia dalla critica che dal pubblico. La loro ricezione può cambiare nel tempo, con alcuni titoli che vengono rivalutati positivamente dopo anni di oblio o critica negativa. Questo articolo analizza un esempio emblematico di come un film controverso possa evolversi nella percezione collettiva, focalizzandosi su un titolo che, al momento della sua uscita, ricevette giudizi molto severi e influì significativamente sulla carriera dei protagonisti coinvolti.
showgirls: una ricezione negativa al debutto
critiche negative e flop commerciale
Showgirls, diretto da Paul Verhoeven e interpretato da Elizabeth Berkley, narra le vicende di Nomi Malone, una giovane donna determinata a diventare showgirl a Las Vegas. Nonostante la premessa interessante e il cambio di ruolo dell’attrice principale rispetto ai suoi ruoli precedenti in sitcom, il film fu accolto con critiche feroci. La sua forte carica sessuale venne percepita come troppo sfruttata e poco autentica, risultando più exploit che erotismo.
La maggioranza dei recensori evidenziò come il film non riuscisse a offrire uno spaccato credibile sulla realtà dei ballerini della Strip e si concentrasse invece su elementi gratuiti. La risposta critica portò alla candidatura di più di dodici premi Golden Raspberry, consolidando la sua reputazione negativa nel panorama cinematografico.
Il regista Paul Verhoeven, noto per opere provocatorie come RoboCop e Total Recall, inserì nel suo stile anche questa produzione ricca di satira e contenuti disturbanti. Malgrado le controversie generate dalla pellicola, nessuno degli attori ne subì ripercussioni peggiori della stessa Berkley.
la carriera di Elizabeth Berkley sotto i riflettori del fallimento
l’interpretazione di Berkley sotto accusa
Al centro delle critiche vi fu soprattutto la performance dell’attrice protagonista. Molti critici considerarono l’interpretazione come bizzarra ed incoerente con il tono generale del film. Sebbene avesse il compito di rappresentare una giovane ambiziosa in un ambiente duro come quello dello spettacolo a Las Vegas, la recitazione venne giudicata sopra le righe e poco convincente.
Dopo il successo televisivo in cui aveva interpretato Jessie Spano nella serie cult Saved by the Bell, l’intenzione era quella di fare un salto verso ruoli più maturi. Invece, l’insuccesso de Showgirls pose seri ostacoli alla sua carriera cinematografica: molti produttori erano restii a collaborare con lei per paura del danno d’immagine.
paul verhoeven si scusa per l’impatto sulla carriera di berkley
Verhoeven ha riconosciuto i propri errori nella performance dell’attrice
In anni recenti, sia Berkley che Verhoeven hanno ammesso pubblicamente gli effetti negativi del fallimento del film sulle rispettive carriere. Il regista ha attribuito parte della colpa all’approccio esagerato adottato durante le riprese, sostenendo che la performance sopra le righe fosse stata ideata da lui stesso per meglio adattarsi al tono finale della pellicola.
“Se qualcuno deve essere biasimato, sono io,” ha dichiarato Verhoeven.
una rivalutazione postuma e il culto attorno a showgirls
le proiezioni che hanno elevato showgirls a film cult
Dopo molti anni dall’uscita ufficiale, lo status de Showgirls ha iniziato a mutare grazie alle proiezioni clandestine organizzate tra comunità LGBTQ+ e appassionati del genere trash. Questi eventi divertenti hanno favorito una rivalutazione ironica del film: le sue scene più ridicole sono diventate oggetto di celebrazione collettiva.
I festival notturni simili a quelli deThe Rocky Horror Picture Show , hanno contribuito ad alimentare questa nuova popolarità.
il successo culturale odierno e le opinioni contemporanee sul film
Anche se alcune scene finali restano ancora oggetto di discussione per la loro violenza apparente ed estrema natura provocatoria, molte voci critiche oggi consideranoShowgirls em >come un’opera campy dal valore satirico consapevole. La recente celebrazione del trentesimo anniversario ha visto anche la partecipazione dell’attrice principale in eventi pubblici dove ha ricevuto affetto dagli spettatori più fedeli.
Berkley ha espresso gratitudine verso i fan LGBTQ+, sottolineando quanto siano stati fondamentali nel mantenere vivo l’interesse verso questo titolo “outsider”.
Soggetti principali presenti:
- Elizabeth Berkley – attrice protagonista
- Paul Verhoeven – regista del film
- Critici cinematografici – revisione postuma delle opinioni sul film
- Membri della comunità LGBTQ+ – promotori delle proiezioni culte negli anni successivi all’uscita originale
- Audience globale – pubblico rimasto affascinato dalle peculiarità del film nel tempo
- Sostenitori delle riedizioni cult – organizzatori degli eventi specializzati nelle celebrazioni retrospettive