Trilogie di film non ufficiali che hai perso

Le trilogie non ufficiali rappresentano alcune delle realtà più nascoste e affascinanti del panorama cinematografico, spesso ignorate o sottovalutate. A differenza delle serie ufficiali come Star Wars o Harry Potter, che si collegano attraverso personaggi, ambientazioni e trame condivise, queste raccolte di tre film sono generalmente unite da temi comuni o idee portanti. La loro origine può derivare da approcci tematici, stilemi ricorrenti o semplicemente da coincidenze creative dei registi. Questo articolo analizza alcune tra le più note e significative trilogie non ufficiali, evidenziando caratteristiche, legami e protagonisti coinvolti.
la trilogia di omaha di alexander payne: citzen ruth (1996), election (1999), about schmidt (2002)
Il regista statunitense Alexander Payne, originario del Nebraska, ha dedicato tre film alla sua città natale, Omaha. Questi lungometraggi — Citizen Ruth, Election e About Schmidt — sono ambientati nella più grande città dello stato e rappresentano aspetti diversi della vita nel Midwest americano. La loro unione non deriva da una narrazione sequenziale, ma dall’ambientazione condivisa e dal tono cinico che smaschera l’immagine idealizzata della regione. Con l’eccezione di Nebraska, uscito nel 2013, il regista non ha più ripreso questa ambientazione.
la trilogia della vita: decameron (1971), the canterbury tales (1972), arabian nights (1974)
Pier Paolo Pasolini, regista italiano scomparso prematuramente, ha realizzato questa triade di adattamenti letterari in cui enfatizza gli aspetti umoristici e sensuali delle opere classiche. Questa serie è considerata uno dei casi più emblematici di trilogie “non ufficiali”, poiché i tre film sono strettamente collegati stilisticamente e tematicamente. Sebbene siano indipendenti nella narrazione, condividono un filone comune che permette di vederli anche in ordine diverso rispetto alla sequenza cronologica originale.
la trilogia dell’apocalisse adolescenziale: totally f*ed up (1993), the doom generation (1995), nowhere (1997)
Ispirata dal cinema indipendente degli anni ’90, la trilogia firmata da Gregg Araki cattura lo spirito dell’epoca attraverso le vicende di adolescenti alle prese con identità sessuali e comportamenti trasgressivi. Questi film — che includono anche elementi di critica sociale — si distinguono per uno stile visivo aggressivo e un tono volutamente provocatorio. Sono considerati un punto di riferimento nel movimento queer degli anni ’90.
la trilogia dell’appartamento: repulsion (1965), rosemary’s baby (1968), the tenant (1976)
Roman Polanski ha creato questa serie quasi senza volerlo, ma il suo impatto è riconosciuto come una vera e propria trilogia “non ufficiale”. Ogni pellicola ruota attorno a protagonisti che vivono in appartamenti chiusi e si trovano improvvisamente immersi in situazioni surreali o horroristiche con forti richiami al Kafkaesque. Con atmosfere claustrofobiche ed elementi psicologici intensi, questi film esplorano paure profonde legate all’ambiente urbano.
la trilogia del viaggio su strada di wim wenders: alice in the cities (1974), the wrong movie (1975), kings of the road (1976)
Sebbene Wim Wenders non abbia mai dichiarato formalmente questa serie come una trilogia unica, molti critici ne riconoscono la coerenza stilistica e tematica. I tre film seguono personaggi diversi impegnati in viaggi che li portano a confrontarsi con sé stessi e il mondo circostante. La connessione risiede nell’utilizzo del viaggio come metafora esistenziale; inoltre, alcuni attori ricorrono nelle sue opere successive.
la trilogia della vendetta: sympathy for mr. vengeance (2002), oldboy (2003), lady vengeance (2005)
I tre film coreani diretti da Park Chan-wook sono unanimemente riconosciuti come una triade dedicata alla vendetta. Pur non condividendo personaggi principali o trama lineare, sono collegati dal tema centrale della ritorsione estrema ed esplorano diverse sfaccettature emotive legate a questo sentimento distruttivo. In particolare, “Oldboy” è considerato il capolavoro assoluto della serie.
la trilogy sulla guerra del vietnam di oliver stone: platoon (1986), born on the fourth of july (1989), heaven & earth (1993)
L’esperienza personale di Oliver Stone durante la guerra del Vietnam influenza profondamente questa triade cinematografica anti-bellica. I tre film affrontano le conseguenze psicologiche del conflitto sui soldati americani ed i danni inflitti al popolo vietnamita stesso. Nonostante siano narrativamente distinti — passando dalla guerra stessa all’impatto emotivo fino alle conseguenze storiche — costituiscono insieme un racconto complessivo sul dolore bellico.
- Alexander Payne: regista della trilogy di Omaha
- Pier Paolo Pasolini: autore della Trilogy of Life
- Gregg Araki: creatore della Teenage Apocalypse Trilogy
- Roman Polanski: regista dell’Appartment Trilogy
- wim wenders: autore della Road Movie Trilogy interpretativa
- Park Chan-wook: strong > regista della Vengeance Trilogy