Thor sta morendo e dimostra che i colpi di scena di marvel non hanno senso

Il mondo dei fumetti Marvel si distingue per la capacità di rinnovarsi e di mettere in discussione i propri personaggi più iconici, anche attraverso eventi che sfidano le aspettative dei lettori. Un esempio recente è rappresentato dalla morte del Dio del Tuono, Thor, avvenuta nell’ambito della serie Immortal Thor #24. Questo episodio sottolinea come nel multiverso Marvel il concetto di mortalità possa essere temporaneo, anche per un personaggio considerato quasi immortale. Analizziamo gli aspetti salienti di questa narrazione e il suo impatto sul panorama dei fumetti.
la morte di thor: un evento annunciato e prevedibile
le anticipazioni e il ruolo di loki nella fine del dio
Nel corso della saga Immortal Thor, scritto da Al Ewing con disegni di Jan Bazaldua e Matt Hollingsworth, Thor affronta numerose prove che mettono alla prova la sua forza e il suo ingegno. Dopo aver superato le orde di Utgard e aver concluso una delle sue ultime battaglie contro Mejed, Thor sembra avere la meglio. L’attacco fatale arriva dall’interno: Loki, il dio dell’inganno, trafigge Thor con una freccia realizzata con l’Eternità stessa. La morte del protagonista non rappresenta solo un momento drammatico ma anche un chiaro segnale che nessun eroe è invulnerabile.
l’eredità simbolica della morte di thor nel contesto marvel
una morte prevista fin dalle prime pagine?
L’annuncio della possibile fine di Thor era già stato suggerito dai primi indizi disseminati nella narrazione. Loki ha sempre avuto un ruolo centrale nel controllare le prove a cui viene sottoposto Thor, rendendo evidente che la sua scomparsa era quasi inevitabile. Con soli due numeri rimasti prima della conclusione della serie, si intuiva chiaramente quale fosse il destino finale: Loki avrebbe potuto essere l’unico a sconfiggere definitivamente il Dio del Tuono.
la perdita del significato reale delle morti nei fumetti marvel
come le morti sono diventate momenti effimeri nelle storie a fumetti
Nell’universo Marvel sono stati molti i personaggi che hanno sperimentato una presunta morte definitiva senza mai lasciare davvero il campo narrativo. Esempi emblematici includono la resurrezione di Wolverine dopo la sua Apparente dipartita in Death of Wolverine, o i ritorni di Charles Xavier e Jean Grey dopo anni di assenza apparente. Questi episodi dimostrano come la narrativa Marvel abbia progressivamente ridimensionato l’impatto emotivo delle morti permanenti.L’attuale tendenza rende difficile distinguere tra eventi temporanei e vere perdite definitive.
il vero valore delle morti nei fumetti: sacrificio e conseguenze durature
perché le morti devono essere accompagnate da peso emotivo e ripercussioni concrete
Pur essendo complicato mantenere vivo l’effetto drammatico delle dipartite nel medium dei fumetti, una vera morte deve comportare un sacrificio autentico con ripercussioni concrete sulla trama e sui personaggi coinvolti. Le vere perdite devono essere accompagnate da un buildup accurato, da lungo tempo dedicato all’emotività post-evento e da conseguenze durature che influenzino lo sviluppo futuro delle storie.
Personaggi principali coinvolti:
- Loki
- Thor Odinson
- Mejed (il nemico finale)