The Help: Storia di Riscatto o Razzismo? Il Film di Rai 1 Svela la Verità

Tra emozioni forti, momenti di riflessione e satira sociale, The Help affronta il tema del razzismo degli anni ’60 attraverso una narrazione che invita a sperare. La pellicola, che sarà trasmessa su Rai 1 il 12 novembre, è diretta da Tate Taylor e trae ispirazione dal romanzo di Kathryn Stockett. Ambientata nel Mississippi in un periodo di profondi riferimenti storici, il film racconta la vita delle donne afroamericane impiegate come domestiche nelle famiglie bianche, evidenziando dinamiche di potere e pregiudizio.

I personaggi principali

Il cast di The Help offre interpretazioni che arricchiscono la complessità dei personaggi. Eugenia “Skeeter” Phelan, interpretata da Emma Stone, è una giovane donna bianca tornata a casa per scrivere un libro sulle esperienze delle domestiche afroamericane. La sua posizione di outsider le consente di mettere in discussione un contesto di privilegi e discriminazioni.

Aibileen Clark, rappresentata da Viola Davis, è l’asse emotivo del film. Ha trascorso la vita curando i figli di famiglie bianche, mantenendo un legame affettivo profondo con Mae Mobley, ma portando nel cuore il dolore di un passato segnato da ingiustizie. La sua amicizia con Minny Jackson, interpretata da Octavia Spencer, la quale si contraddistingue per il suo carattere forte e le sue battute incisive, genera una connessione significativa con le esperienze vissute.

Minny, dopo essere stata licenziata da Hilly Holbrook (Bryce Dallas Howard) per aver usato il bagno, diventa il simbolo di una resistenza vibrante e creativa, culminando in una delle scene più memorabili del film.

  • Eugenia “Skeeter” Phelan – Emma Stone
  • Aibileen Clark – Viola Davis
  • Minny Jackson – Octavia Spencer
  • Hilly Holbrook – Bryce Dallas Howard
  • Celia Foote – Jessica Chastain

Resilienza e forza

I temi trattati in The Help sono complessi; il personaggio di Skeeter viene visto come una “salvatrice bianca”, il che solleva questioni critiche sulla rappresentazione e sulle vere esperienze delle donne afroamericane. Sebbene il film pretenda di dare voce alle loro storie, gran parte della narrazione è vista attraverso gli occhi di un’entità esterna, semplificando in questo modo il tema del razzismo strutturale.

Malgrado le buone intenzioni, questa prospettiva rischia di offrire una visione edulcorata delle esperienze delle domestiche afroamericane. Inoltre, il potere della narrazione di Skeeter non riesce a rimuovere il silenzio imposto da una società discriminatoria. Le storie di Aibileen e Minny, pur essendo presenti, restano in secondo piano rispetto a quello che viene percepito come un percorso di riscatto individuale.

Il film termina con un messaggio di speranza e resilienza, evidenziando la capacità di Aibileen e Minny di affrontare le ingiustizie attraverso la loro forza interiore. Ci si interroga, però, su chi sia realmente il protagonista di queste storie e sul valore delle esperienze autentiche di coloro i quali rappresentano.


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