Studio ghibli: il loro peggior film che delude le aspettative

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Studio Ghibli, rinomato per i suoi film di animazione che combinano magia, natura e profondi sentimenti, ha sempre rappresentato un punto di riferimento nel panorama cinematografico internazionale. La loro tecnica di animazione tradizionale, fatta di disegni a mano ricchi di dettagli e calore, ha contribuito a creare opere senza tempo apprezzate in tutto il mondo. L’eccezione più recente alla loro filosofia artistica è rappresentata da Earwig and the Witch, il primo film completamente realizzato con tecnologia 3D computer-generated imagery (CGI). Questa produzione ha suscitato molte discussioni tra fan e critici, poiché si discosta notevolmente dallo stile distintivo del studio.

ghibli e la transizione al 3d cgi: una scelta radicale rispetto allo stile tradizionale

perché lo stile visivo di earwig and the witch appare così diverso dalla classica estetica ghibli

Uno degli aspetti più evidenti del film è la sua mancanza della tipica eleganza dell’animazione hand-drawn. Studio Ghibli è noto per le sue sequenze animate con grande attenzione ai dettagli, che conferiscono alle immagini un senso di autenticità e calore. In Earwig and the Witch, invece, le scene risultano spesso rigide e prive di fluidità. Le ambientazioni mancano della ricchezza cromatica e delle texture che caratterizzano i precedenti lavori dello studio. Il risultato visivo trasmette una sensazione di freddezza artificiale che disturba gli spettatori abituati alla morbidezza delle produzioni tradizionali.

La differenza stilistica deriva dall’utilizzo esclusivo della CGI, una tecnica adottata raramente dal team Ghibli. Questo cambio drastico non solo influisce sull’estetica complessiva ma anche sull’atmosfera emotiva del film.

problemi nell’esecuzione del CGI in earwig and the witch

perché il CGI rende i personaggi rigidi e le ambientazioni prive di dettagli

La resa dei personaggi principali risulta poco naturale: movimenti poco espressivi e posture statiche sono evidenti difetti rispetto alla fluidità tipica delle produzioni Ghibli. Le ambientazioni mostrano ambienti spogli e privi della profondità visiva che ci si aspetterebbe da uno studio conosciuto per la cura nei dettagli. La texture delle superfici appare piatta e poco convincente, contribuendo a un’impressione generale di artificialità che si scontra con l’immagine tradizionale dello studio.

narrazione e sviluppo dei personaggi in earwig and the witch

una trama che fallisce nel creare empatia ed emozioni autentiche

Il racconto si ispira al romanzo scritto da Diana Wynne Jones ed introduce la giovane Earwig, orfana dotata di poteri magici che vive in un ambiente misterioso insieme a una strega e al suo familiare magico. Nonostante il soggetto possa sembrare promettente, la narrazione manca di profondità emotiva e coerenza narrativa.

Il ritmo accelerato porta a una storia frettolosa dove i rapporti tra i personaggi risultano superficiali. La protagonista mostra motivazioni poco approfondite; le relazioni non evolvono in modo significativo né trasmettono senso di meraviglia o empatia. La rappresentazione del mondo magico appare priva dell’immaginazione vibrante tipica dei precedenti film Ghibli, risultando piuttosto sterile.

disappunto generale per fan storici e nuovi spettatori

il film che ha deluso la leggendaria reputazione di ghibli

Per molti estimatori storici dello studio, Earwig and the Witch sembra essere un passo falso rispetto ai capolavori passati. La mancanza della magia autentica, dell’approfondimento emotivo e dell’eccellenza visiva rende questo titolo uno dei meno riusciti nella produzione Ghibli.

Anche gli spettatori meno esperti possono percepire come questa sperimentazione CGI abbia compromesso l’essenza stessa dello stile classico dello studio giapponese. Il risultato finale è un prodotto freddo, privo della poesia visiva che ha reso celebre Ghibli nel mondo intero.

valutazione complessiva su earwig and the witch

Earwig and the Witch si presenta come un tentativo ambizioso ma mal riuscito di innovare attraverso l’uso del CGI tridimensionale. La scarsa qualità tecnica combinata a una narrazione povera rende questo film uno dei punti bassi nella lunga storia dello studio Ghibli. Per chi desidera rivivere l’autentico spirito dello studio, è preferibile affidarsi ai classici disegni a mano piuttosto che alle recenti sperimentazioni digitali troppo distanti dalla tradizione originale.

Sul fronte delle personalità coinvolte:

  • Direttore: Goro Miyazaki
  • Scrittrice: Emi Gunji
  • Scrittrice: Keiko Niwa
  • Date di uscita: 3 febbraio 2021
  • DURATA: 82 minuti

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