Smile: Scopri la Terrificante Realtà Dietro l’Entità del Film

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l’oscura origine della serie smile

Il regista Parker Finn ha creato, attraverso il franchise di Smile, uno dei concetti horror più inquietanti e ispirati degli ultimi anni. L’entità del sorriso, che tormenta i protagonisti dei due film, ha catturato l’attenzione di pubblico e critica, rivelandosi ancor più spaventosa grazie alla sua capacità di manifestarsi attraverso i volti delle persone vicine ai protagonisti.

la sindrome di fregoli

Una scoperta interessante è che l’entità che si manifesta è basata su un fenomeno psicologico reale definito come “sindrome di Fregoli”. Questo disturbo rarissimo porta chi ne è colpito a credere che diversi individui siano in realtà una sola persona, che indossa molteplici maschere.

riferimenti cinematografici

Prima dell’opera di Parker Finn, il disturbo era già stato raccontato nel film animato del 2015 Anomalisa, diretto da Charlie Kaufman. Nel franchise di Smile, la sindrome è presentata in chiave horror, esplorando il progressivo distacco dalla realtà delle sue vittime.

l’impatto dell’entità sul protagonista

Nel primo film, uscito nel 2022, la protagonista Rose Cotter, psicoterapeuta, si confronta con un paziente che descrive un mostro capace di “indossare volti di persone come se fossero maschere”. Di seguito, Rose inizia a essere perseguitata dall’entità, che la spinge a allontanarsi da coloro che un tempo considerava fidati.

un sequel carico di tensione

Il sequel, Smile 2, aggrava ulteriormente la situazione. Mentre Rose era circondata da poche persone, la nuova protagonista, la popstar Skye Riley, interpretata da Naomi Scott, vive costantemente immersa in un mondo composto da fan, entourage e corpi di ballo. Ciò offre all’entità un numero maggiore di individui attraverso cui manifestarsi, creando una intensa metafora sul peso della celebrità.

il disturbo e il suo significato

Nel film, la sindrome di Fregoli è citata attraverso il personaggio di Lewis Fregoli, interpretato da Lukas Gage, lo spacciatore personale di Skye. L’entità utilizza Lewis per apparire agli occhi della protagonista.

Questa condizione è caratterizzata dalla convizione delirante che vari individui siano in realtà una singola persona che ha la capacità di cambiare volto. La psicologa Sarah Bate, nel suo libro Face Recognition and Its Disorders, descrive i sintomi di tale disturbo, evidenziando il primo caso noto, una donna di 27 anni perseguitata da due attori.

conclusione

Questa rappresentazione cinematografica, accostata a fenomeni psicologici, offre una visione inquietante dell’oscura dualità della mente umana e la vulnerabilità nei confronti delle proprie percezioni.

personaggi e partecipazioni

  • Parker Finn (regista)
  • Naomi Scott (Skye Riley)
  • Lukas Gage (Lewis Fregoli)
  • Charlie Kaufman (regista di Anomalisa)
  • Sarah Bate (autrice di Face Recognition and Its Disorders)

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