Sequels del 2000 che deludono rispetto agli originali

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Il panorama cinematografico degli anni 2000 è ricco di film che hanno deluso le aspettative, lasciando un’impressione negativa tra il pubblico e la critica. Molte di queste pellicole si sono distinte per la loro incapacità di ripetere il successo dei loro predecessori, contribuendo a una lista di sequel fallimentari che ancora oggi sono ricordati come esempi di insuccesso. Questo articolo analizza alcune delle più notevoli opere del decennio che si sono distinte per aver tradito le speranze dei fan e aver segnato cali drastici per le rispettive saghe.

book of shadows: blair witch 2 (2000)

Il film del 2000, sequel di The Blair Witch Project, si presenta come un esempio emblematico di fallimento. Dopo il successo mondiale del primo capitolo, che ha inaugurato la moda del found footage con un incasso di circa 250 milioni di dollari su un budget inferiore a un milione, si attendeva un seguito all’altezza. Il sequel, in netta rotta con lo stile del primo film, fallisce clamorosamente.
Con un budget più elevato, Book of Shadows: Blair Witch 2 non riesce a raggiungere nemmeno i 50 milioni di dollari al botteghino. La mancanza di elementi di terrore e l’assenza del formato innovativo che aveva reso grande il primo film portano la pellicola a ottenere un punteggio di appena il 14% su Rotten Tomatoes. La critica la ha spesso giudicata come un prodotto senza inventiva, troppo convenzionale e privo di spunti originali rispetto all’originale.

american psycho 2 (2002)

Il sequel diretto in video di American Psycho è passato quasi inosservato e rappresenta uno degli esempi più lampanti di come un proseguimento possa intaccare una pellicola di culto. Sulla base del romanzo omonimo, il film segue una studentessa di criminologia che si afferma come killer per avanzare nella carriera, con Mila Kunis e William Shatner tra i protagonisti.
Nel tentativo di seguire le orme del film originale, American Psycho 2 presenta scelte narrative scellerate, come la morte di Patrick Bateman già nelle prime scene. La produzione è stata massicciamente criticata: il film ha ricevuto molte denunce sul suo sceneggiatura, è stato disprezzato dallo scrittore del romanzo e l’attrice principale ha espresso più di una volta il suo rammarico per aver lavorato a questa produzione.
Il film non è stato capace di rendere omaggio alla complessità del personaggio originale e si è limitato a un approccio superficiale e privo di originalità.

halloween: resurrection (2002)

Tra le serie horror più storiche, Halloween ha avuto i suoi momenti di gloria e molti sequel di buona fattura, ma il capitolo del 2002, Resurrection, rappresenta uno di quelli che hanno deluso maggiormente. La saga, celebrata per il suo capostipite e alcuni seguiti di qualità, ha conosciuto un declino di livello con questo film.
Il film si distingue per una trama che ruota attorno a un reality show ambientato nella casa di Michael Myers, che offre motivi ridicoli e poco inquietanti. La scena in cui Michael sconfigge Laurie Strode, la “final girl”, tramite un combattimento che sfocia nel ridicolo, segna un ulteriore punto basso nella serie. La pellicola termina con un finale che ha portato al reboot successivo, senza più rialzare le sorti della saga.

blade: trinity (2004)

Il successo dei primi due capitoli di Blade aveva alzato grandi aspettative per il terzo film. Invece, Blade: Trinity, del 2004, si rivela come uno dei peggiori capitoli della saga. La pellicola si lamenta per l’introduzione di personaggi poco credibili, un’azione poco coinvolgente e un copione sugli schemi.
Le problematiche sono aumentate dai dissapori tra il protagonista Wesley Snipes, che si mostrò insoddisfatto di alcune scelte, tra cui la regia, e si rifiutò di aprire gli occhi in una scena cruciale, rendendo necessario l’aggiunta di CGI costosi. La produzione si concluse con una vera e propria controversia legale tra Snipes e la casa di produzione.

son of the mask (2005)

Il film del 2005, Son of the Mask, rappresenta il fallimento più evidente di una commedia che avrebbe dovuto seguire i successi di Jim Carrey. Le sue interpretazioni in Ace Ventura, Pet Detective, Dumb and Dumber e The Mask avevano consacrato l’attore, ma il sequel di quest’ultimo, pensato per rilanciare la saga, si rivela un disastro.
Con una povera recensione di appena il 6% su Rotten Tomatoes, il film è passato alla storia come una produzione poco divertente e priva di originalità, senza riuscire a catturare l’anima del film originale. La maggior parte dei fan tende a evitarlo per via delle scelte artistiche discutibili e della sua scarsa qualità.

the santa clause 3: the escape clause (2006)

Il terzo capitolo di The Santa Clause entra nella lista dei sequel falliti più noti. Nonostante il successo dei due primi film, la pellicola del 2006, arricchita dalla presenza di Martin Short nel ruolo di Jack Frost, viene vista come uno dei peggiori della serie.
Il film, che cerca di mantenere il fascino del primo capitolo e di offrire qualche spunto comico, si scontra con una narrazione piatta e gag poco originali. La critica lo ha spesso relegato ad un episodio senza mordente, con le battute e la sceneggiatura giudicate noiose o troppo ridicole.

indiana jones e il regno della cristal skull (2008)

Il ritorno di Indiana Jones, prodotto nel 2008, ha alimentato grandi aspettative grazie alla collaborazione tra Steven Spielberg, Harrison Ford e un cast ricco di nomi di rilievo come Cate Blanchett e Shia LaBeouf. Il film si rivela come il primo passo falso della saga.
Criticato per scene incredibilmente discutibili come quella del “nuking the fridge” e per l’introduzione di elementi fantastici come gli alieni, il film non è riuscito a conquistare i fan più affezionati, ricevendo molte contestazioni. La delusione si tradusse anche in un fallimento commerciale e in un decennio di silenzio per la serie.

saw v (2008)

Il successo della serie horror di Saw ha portato alla produzione di numerosi sequel, ma Saw V del 2008 si evidenzia come uno dei capitoli più deboli. La pellicola si distingue per una trama poco coinvolgente e personaggi poco sviluppati, con un focus su Mark Hoffman che non ha mai trovato il consenso del pubblico.
Con un punteggio di appena il 13% su Rotten Tomatoes, Saw V rappresenta il punto più basso della serie, accentuando i problemi legati alla mancanza di originalità e all’esaurimento delle idee. Molte scene di trappole diventano ripetitive e meno articolate rispetto ai capitoli precedenti.

terminator: salvation (2009)

Il quarto capitolo della saga di Terminator, Salvation, aveva tutte le carte in regola per essere un successo, grazie a un cast di rilievo guidato da Christian Bale e a effetti visivi di alto livello. Nonostante questo, il film ricevette critiche negative.
Le opinioni puntano principalmente alla mancanza di spirito e originalità nel copione, oltre all’assenza di Arnold Schwarzenegger, figura fondamentale per la saga, che ha inciso pesantemente sulla percezione complessiva. La pellicola è ricordata come uno dei capitoli meno ispirati della serie.

transformers: revenge of the fallen (2009)

Il successo commerciale di Transformers ha portato alla produzione di numerosi sequel, tra cui Revenge of the Fallen. Nonostante il grande incasso, il film è tra i più criticati in assoluto, rivelandosi una resa troppo superficiale.
Il film si distingue per una sceneggiatura carica di stereotipi, scene di combattimenti dilatate eccessivamente e personaggi poco approfonditi. La presenza di due robot caricature come Mudflap e Skids, accusati di rappresentare stereotipi razzisti, ha alimentato polemiche che hanno segnato definitivamente la percezione del seguito.

  • Personaggi protagonisti e membri del cast coinvolti:
  • Successi: Steven Spielberg, Harrison Ford, Jim Carrey, Ryan Reynolds
  • Anticipazioni e delusioni: Wesley Snipes, Michael Bay, Shia LaBeouf

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