Sci-fi degli anni ’80: perché questo film comico è invecchiato male e ha avuto un sequel nel ’90

Analisi critica di “Zapped!”: un film degli anni ’80 che non ha resistito al passare del tempo
Il cinema degli anni ’80 è caratterizzato da molte produzioni che, pur avendo avuto successo commerciale, oggi risultano datate e spesso oggetto di discussione per il contenuto e le tematiche trattate. Tra queste si colloca il film “Zapped!” (1982), una commedia fantascientifica che, nel suo intento di mescolare umorismo giovanile e tecnologia futuristica, si distingue per alcune scelte narrative e rappresentazioni che hanno invecchiato malissimo. Questo approfondimento analizza gli aspetti principali del film, evidenziando i motivi della sua cattiva reputazione attuale.
trama e sviluppo narrativo
la genesi dei poteri telecinetici di barney springboro
“Zapped!” segue le vicende di Barney Springboro, uno studente universitario considerato socialmente impacciato. Dopo un incidente in laboratorio scolastico, Barney sviluppa potenti capacità telecinetiche. La scoperta delle sue nuove abilità avviene quando egli riesce a levitare oggetti e a far spostare cose con la mente. Inizialmente divertito dalla situazione, Barney decide di usare i suoi poteri per scopi più frivoli e imbarazzanti.
criticità legate alla rappresentazione della sessualità e dell’etica
le problematiche nella narrazione sulla violenza sessuale e il comportamento scorretto
Un aspetto centrale che contribuisce a far invecchiare male “Zapped!” riguarda la sua rappresentazione della Straordinaria attività sessuale non consensuale. Il protagonista utilizza le sue capacità telecinetiche per creare malfunzionamenti negli abiti delle ragazze presenti nel film, culminando in scene dove le ragazze vengono spogliate con la mente. Questi episodi sono presentati senza alcun tipo di condanna morale o critica sociale.
Inoltre, il film include altri elementi discutibili come:
- la ripresa senza consenso delle scene intime tra personaggi;
- l’uso dell’umorismo su atti di molestie;
- scene in cui studenti maschi molestano coetanee o vengono ripresi mentre compiono gesta inappropriate.
Tutto ciò viene trattato come semplice comicità leggera, alimentando stereotipi dannosi e normalizzando comportamenti inaccettabili.
difficoltà nell’approccio etico e nelle tematiche sociali moderne
perché “Zapped!” è diventato un esempio di cinema datato e discutibile
Sempre più critici riconoscono come “Zapped!” sia un prodotto cinematografico che rispecchia i limiti culturali dell’epoca ma che oggi appare privo di sensibilità verso temi delicati quali il rispetto della persona e l’etica nei rapporti interpersonali. La mancanza di una critica ai comportamenti mostrati rende il film inadatto alle sensibilità contemporanee.
il sequel: “Zapped Again!”, un tentativo fallimentare di rivivere il successo?
una produzione senza appeal né qualità artistica
Dopo quasi dieci anni dalla prima pellicola, fu realizzato un seguito intitolato “Zapped Again!“, uscito direttamente in video nel 1990. La trama riprende fedelmente quella originale, concentrandosi su Kevin Matthews, nuovo personaggio interpretato da un attore diverso rispetto al primo film. Kevin trova l’attrezzatura scientifica lasciata da Barney e ottiene gli stessi poteri telecinetici per usarli ancora una volta in modo volgare.
L’opera si distingue per:
- sceneggiatura povera
- sintassi narrativa ripetitiva
- Mancanza totale di gusto estetico ed etico
- Poca originalità rispetto all’originale
personaggi principali e cast tecnico
- Scott Baio: interpreta Barney Springboro – protagonista con poteri telecinetici;
- Heather Thomas: nei panni della cheerleader Jane Mitchell;
- Theodore Wilson : nel ruolo del coach sportivo;
- Cristine Rose : studentessa coinvolta nelle scene più discutibili;
- Bruce Rubin : sceneggiatore tra gli altri contributori;
- Robert J. Rosenthal : regista del film.
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I risultati critici odierni confermano come “Zapped!” sia considerato uno dei prodotti meno riusciti degli anni ’80 sotto molti aspetti morali ed estetici. Se si desidera esplorare altre commedie adolescenziali degli anni ’80 più rispettose dei valori sociali moderni, esistono alternative notevoli che conservano l’umorismo senza cadere nelle trappole della volgarità gratuita o delle rappresentazioni discutibili.