Rock e cinema: scopri la recensione del film di andrea jublin con lillo

Il panorama cinematografico italiano si arricchisce di un nuovo film che combina elementi di commedia, musica e tematiche sociali. “Tutta colpa del rock” rappresenta un progetto che mette in luce il potere rigenerante della musica anche in ambienti difficili come il carcere. La pellicola, diretta da Andrea Jublin e interpretata da Lillo, si distingue per la sua capacità di mescolare comicità e profondità, offrendo uno sguardo originale sulla rinascita personale attraverso la passione musicale.
la trama e i protagonisti di “tutta colpa del rock”
una storia di riscatto e amicizia
Al centro della narrazione troviamo Bruno, interpretato da Lillo, un ex chitarrista rock con una vita complicata: bugiardo, narcisista e padre assente. Dopo una serie di scelte sbagliate, Bruno finisce in carcere. La sua esistenza cambia quando gli viene proposta un’opportunità insolita: partecipare a una band composta da detenuti per competere al Roma Rock Contest. In palio ci sono i fondi necessari per mantenere fede a una promessa fatta alla figlia Tina: portarla in America per un leggendario “Rock Tour”.
Nella formazione musicale emergono personaggi variopinti:
- Roberto, interpretato da Maurizio Lastrico, coinquilino di cella;
- Il Professore, impersonato da Elio, figura cinica e silenziosa;
- Eva, una batterista dal carattere esplosivo;
- Osso, gigante dal cuore sensibile interpretato da Massimo Cagnina;
- K-Bone, ex trapper con doti poetiche interpretato da Naska.
tematiche e messaggi chiave del film
musica come strumento di speranza e trasformazione sociale
“Tutta colpa del rock” utilizza la musica non solo come elemento narrativo, ma anche come simbolo di libertà e possibilità di riscatto. Il film sottolinea come anche ambienti considerati duri o repressivi possano essere trasfigurati grazie all’arte, offrendo spunti su temi quali l’importanza delle seconde chance, il ruolo dei genitori e il valore dell’amicizia.
L’ambientazione carceraria diventa così un contesto dove la musica può accendere nuove speranze. La pellicola non si limita a rappresentare le difficoltà delle strutture detentive italiane ma evidenzia come queste possano diventare luoghi di rinascita umana se ad esse viene concesso spazio per l’espressione artistica.
il significato culturale e ispirazioni del film
dalla scuola al carcere: il potere liberatorio del rock
Il titolo “Tutta colpa del rock” richiama chiaramente il celebre film “School of Rock”, riflettendo sulla forza educativa della musica. Mentre nel film con Jack Black questa arte si svolgeva in ambito scolastico, in questa produzione italiana si trasferisce in un contesto carcerario, rafforzando il messaggio che la musica può rappresentare una via di fuga dalle limitazioni sociali o personali.
Il protagonista interpreta un ruolo simile a quello degli eroi musicali cult: un personaggio che trova nella passione per le note lo strumento per cambiare sé stesso e gli altri intorno a lui.
il cast principale del film
- Lillo (Bruno)
- Maurizio Lastrico (Roberto)
- Elio (Il Professore)
- Agnese Claisse (Eva)
- Massimo Cagnina (Osso)
- Naska (K-Bone)
- Valerio Aprea (guardia carceraria)
- Carolina Crescentini (direttrice)