Recensione di una fottuta bugia: il film di gianluca ansanelli

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una riflessione sul film “una fottuta bugia”: tra dramma, inganni e scelte di vita

Il cinema contemporaneo ha spesso integrato nelle proprie narrazioni storie che combinano elementi romantici e drammi legati a malattie gravi, creando così un filone molto apprezzato, in particolare tra il giovane pubblico. Tra le produzioni recenti che si inseriscono in questa tendenza, emerge il film “Una fottuta bugia”, diretto da Gianluca Ansanelli. Questa pellicola si distingue per una trama che, pur mantenendo alcuni cliché del genere, propone sviluppi narrativi originali e personaggi complessi.

trama e ambientazione

contesto e protagonisti principali

Il film racconta la storia di due coinquilini che condividono un appartamento a Roma: Nicholas, impiegato come assistente in un ospedale, e Pietro, aspirante attore ancora alla ricerca di un ruolo di successo. A causa delle difficoltà economiche crescenti, i due si trovano sotto sfratto da parte di un prete che gestisce l’immobile. Per evitare lo sgombero, Nicholas inventa una menzogna: afferma che Pietro sia affetto da un cancro terminale.

Questa bugia ha lo scopo di suscitare compassione nel prete, la cui sorella sta combattendo una malattia simile. La situazione si complica quando entra in scena Claudia, una giovane realmente affetta da tumore. La sua immedesimazione con Pietro crea un legame profondo, alimentato dalla condivisione di esperienze dolorose. Nonostante i tentativi di Pietro di confessare la verità a Claudia, egli fatica a trovare il coraggio di rivelare tutto.

analisi della narrazione e temi principali

il paradosso della menzogna lunga oltre due mesi

Il punto focale della vicenda riguarda la plausibilità della menzogna portata avanti per più di due mesi: i protagonisti riescono infatti ad ingannare medici e autorità grazie allo scambio delle cartelle cliniche. Dal punto di vista realistico, questa soluzione appare poco credibile: analisi mediche come ecografie o esami del sangue avrebbero potuto svelare immediatamente la verità.

L’aspetto emotivo e narrativo prevale sulla logica rigorosa: il film sottolinea come le emozioni possano talvolta influenzare le decisioni anche più irrazionali.

il tema delle scelte personali e responsabilità

Pietro tra illusioni e consapevolezza

Nella seconda parte dell’opera emerge il secondo tema centrale: la necessità di fare scelte autentiche nella propria vita. Pietro ha vissuto fino a quel momento trascinato dalle decisioni degli altri, alimentando false narrative su sé stesso per compensare insoddisfazioni profonde. La sua incapacità di affrontare la verità rappresenta uno dei nodi cruciali della narrazione.

L’elemento chiave è rappresentato dal confronto tra il desiderio di autenticità e le conseguenze delle azioni compiute senza coraggio. Alla fine del percorso narrativo, Pietro dovrà affrontare le ripercussioni delle sue menzogne per poter finalmente liberarsi dal peso del passato.

personaggi principali del cast

  • Antonia Fotaras: interpreta Claudia; attrice greca nota anche per ruoli in serie come Skam Italia
  • Vittorio Emanuele Propizio: nei panni di Pietro; conosciuto per interpretazioni in produzioni come “Romantiche”
  • Giampaolo Morelli: coprotagonista; noto per film come “Mine vaganti”
  • Antonello Fassari: interpreta il mago; volto noto della televisione italiana grazie alla serie I Cesaroni

Sommario:
La pellicola “Una fottuta bugia” propone una narrazione originale all’interno del genere dramedy romantico-morale ma si basa su presupposti narrativi discutibili circa la credibilità delle situazioni rappresentate.

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