Recensione di the electric state: il blockbuster dei russo potrebbe danneggiare il cinema

La recente uscita di The Electric State, un film che ha attirato l’attenzione per il suo cast e la sua estetica visiva, solleva interrogativi sulla qualità della narrazione cinematografica contemporanea. Nonostante l’apparente attrattiva, il film presenta elementi che potrebbero risultare problematici per il panorama culturale del cinema.
La narrativa di The Electric State è problematica
Scelte sci-fi mancanti di sostanza
The Electric State è ambientato in una versione alternativa degli anni ’90, caratterizzata dalla presenza di robot nella vita quotidiana. La trama ruota attorno a una guerra tra umani e robot, scatenata dalla crescente consapevolezza dei diritti delle intelligenze artificiali. Nonostante queste premesse intriganti, la realizzazione risulta superficiale e priva di coerenza.
- Robot progettati con un’estetica retro-futuristica.
- Riferimenti nostalgici agli anni ’90 poco integrati nella narrazione.
- Mancanza di commento critico sui temi sociali presentati.
La storia e la struttura narrativa insoddisfacenti
Dialoghi eccessivi e plot trasparenti
I dialoghi nel film sono carichi di esposizioni forzate che diminuiscono l’impatto emotivo delle scene. Un esempio lampante è rappresentato da un passaggio in cui la protagonista Michelle (interpretata da Millie Bobby Brown) descrive dettagliatamente un’etichetta senza apparente motivo. Questa tendenza si riflette in tutta la narrazione, dove eventi significativi vengono svelati immediatamente senza costruzione adeguata.
- Dialoghi innaturali e poco coinvolgenti.
- Struttura narrativa prevedibile e priva di tensione drammatica.
- Scene costruite per piantare semi narrativi senza sviluppo coerente.
Le conseguenze della qualità del cinema attuale
The Electric State, pur presentando alcuni effetti speciali notevoli, rischia di abbassare le aspettative nei confronti del cinema moderno. Se gli spettatori iniziano ad accettare prodotti come questo come rappresentazioni valide dell’arte cinematografica, si potrebbe assistere a una spirale discendente nella qualità generale delle opere future. È fondamentale mantenere standard elevati per preservare l’integrità del medium cinematografico.
I personaggi principali includono:
- Millie Bobby Brown nel ruolo di Michelle
- Stanley Tucci nel ruolo di Ethan Skate
- Chris Pratt nel ruolo di Keats
- Giancarlo Esposito in un ruolo secondario significativo
- Jenny Slate nel ruolo del robot Penny Pal
- Woody Norman nel ruolo del fratello Christopher
The Electric State, quindi, rappresenta non solo una sfida alla percezione comune del cinema ma anche un invito a riflettere sulla direzione futura dell’industria cinematografica.