Recensione di La ragazza del mare: Un Biopic Imperdibile, ma Non Perfetto

Il cinema celebra storie indimenticabili di donne coraggiose e determinate, come dimostrano le recenti pellicole Nyad – Oltre l’Oceano e La ragazza del mare. La prima, rilasciata su Netflix, presenta Annette Bening nel ruolo di Diana Nyad, che all’età di 64 anni compie l’impresa di attraversare a nuoto i 177 chilometri tra Cuba e Florida. La seconda, disponibile su Disney+, vede Daisy Ridley nei panni di Ruth Ederle, una pioniera del nuoto che nel 1926 superò la Manica, stabilendo un record che nessun uomo era riuscito a eguagliare. Pur affrontando distanze diverse, entrambe le protagoniste rappresentano un simbolo di resilienza e rottura delle barriere di genere nel mondo dello sport.

la famiglia ederle e le sue influenze

Nella pellicola La ragazza del mare, diretta da Joachim Rønning e adattata dal libro di Glenn Stout, viene esplorato il background della protagonista, evidenziando il contesto familiare e sociale in cui è cresciuta. Le figure dei genitori Ederle svolgono un ruolo cruciale nel motore motivazionale della giovane.

La madre di Ruth, interpretata da Jeanette Hain, è un simbolo di forza e determinazione, incoraggiando le figlie ad andare oltre le aspettative sociali. Il padre, Kim Bodnia, nel ruolo di Henry Ederle, cerca di mantenere una visione tradizionale, ma alla fine si dimostra aperto al cambiamento rappresentato dalle sue figlie. L’allenatrice Charlotte, interpretata da Sian Clifford, evidenzia le sfide delle atlete dell’epoca, costrette a combattere per uno spazio di riconoscimento.

aspetti narrativi di la ragazza del mare

Nonostante la trama avvincente e ben costruita, La ragazza del mare può sembrare convenzionale e priva di un’adeguata spinta emotiva. La narrazione si sviluppa con una linearità che non riesce a coinvolgere completamente, limitando l’apprezzamento per la storia di Ruth Ederle.

La complessità del rapporto tra le sorelle Ederle è uno dei punti salienti della pellicola, con Ruth che si ispira alla maggiore Meg per perseguire le proprie aspirazioni. La mancanza di un forte ritmo narrativo e di un carisma palpabile nei personaggi riduce l’impatto dello storytelling.

una rappresentazione rispettosa ma limitata

In definitiva, La ragazza del mare offre una rappresentazione rispettosa della figura di Ruth Ederle, evidenziando la sua importanza nel panorama sportivo, ma non riesce a trasmettere l’energia e il fervore che caratterizzano storie simili. Il film si rivela un tributo a una pioniera, purtroppo incatenata da convenzionalità narrative.

  • Daisy Ridley – Ruth Ederle
  • Jeanette Hain – Madre di Ruth
  • Kim Bodnia – Padre di Ruth
  • Sian Clifford – Allenatrice Charlotte