Recensione di in the hand of dante: il film di julian schnabel a venezia 82

Contenuti dell'articolo

Il panorama cinematografico internazionale continua a sorprendere con opere che uniscono ambizione artistica e sperimentazione. Tra queste, il film In the Hand of Dante, diretto da Julian Schnabel, si distingue per la sua natura controversa e innovativa. Presentato fuori concorso alla 82ª Mostra del Cinema di Venezia, questa produzione affronta una sfida complessa: reinterpretare la figura e l’opera di Dante Alighieri. L’artista-regista, noto per il suo approccio visivo intenso, propone un’opera che mescola elementi storici e contemporanei in modo originale e spesso discutibile.

struttura narrativa e contenuti principali

due livelli temporali paralleli

Il film si articola su due piani narrativi distinti ma interconnessi. Da un lato, una rappresentazione in costume della vita di Dante, caratterizzata da colori vivaci e uno stile volutamente esagerato. Questa sezione ricostruisce momenti emblematici della biografia del poeta: il conflitto con Bonifacio VIII, il matrimonio con Gemma Donati, le relazioni con le figure femminili ispiratrici della Divina Commedia. La riproposizione appare spesso artificiosa, priva di naturalezza e incline a una teatralità che non sempre funziona.

la narrazione moderna

Parallelamente, Schnabel mette in scena la vicenda di Nick Tosches, scrittore coinvolto nel possesso di un presunto manoscritto originale della Divina Commedia. La trama si sviluppa attraverso incontri con ambientazioni criminali legate alla mafia siciliana e personaggi come Louie, un assassino imprevedibile. Questa parte più dinamica ed eccentrica assume toni pulp e spesso ironici; Risulta anch’essa frammentata e poco coesa.

L’intento del regista è quello di rappresentare la simultaneità degli eventi secondo una sua personale concezione filosofica del tempo: tutto avviene contemporaneamente e Dante può reincarnarsi in un personaggio moderno. Sebbene questa idea sia suggestiva sulla carta, sullo schermo si traduce in una narrazione discontinua che alterna momenti intensi a passaggi confusi.

valutazione critica dell’approccio visivo ed emotivo

l’impatto estetico di Schnabel

Sul piano visivo, In the Hand of Dante si rivela un’esperienza affascinante grazie all’utilizzo audace dei colori saturi e delle inquadrature innovative. Schnabel trasforma la macchina da presa in uno strumento pittorico: i suoi slanci poetici emergono nelle sequenze più riuscite. Questi momenti testimoniano l’obiettivo del regista di rendere il film come una vera poesia visiva.

I limiti narrativi e interpretativi

Purtroppo questa stessa forza estetica viene accompagnata da cadute nel grottesco involontario o nel ridicolo. La variazione improvvisa tra toni elevati e registri più leggeri crea confusione nello spettatore. La complessità della Divina Commedia, con le sue molteplici stratificazioni narrative ed emotive, richiederebbe invece una mano più ferma nella regia.

Schnabel dimostra così tutta la sua esperienza artistica ma anche i limiti nell’affrontare tematiche così articolate come quelle letterarie classiche.

valutazione complessiva dell’opera

In the Hand of Dante rappresenta un tentativo coraggioso di fondere cinema e letteratura attraverso forme sperimentali. Nonostante i numerosi difetti strutturali e narrativi — tra cui alcune sequenze che risultano troppo forzate o poco credibili — il film conserva sprazzi di fascino grazie alla forza visiva delle immagini.
Questo lavoro riflette l’ambizione dell’autore di creare un’opera unica nel suo genere: un esperimento imperfetto ma carico di significato artistico.

personaggi principali coinvolti nel progetto

  • – Julian Schnabel (regista)
  • – Willem Dafoe (attore)
  • – Oscar Isaac (attore)
  • – Gal Gadot (attrice)
  • – Nick Tosches (personaggio reale interpretato nel film)
  • – Louie (personaggio immaginario)
  • – Bonifacio VIII (personaggio storico)
  • – Gemma Donati (moglie di Dante)
  • – Beatrice (ispiratrice poetica)

L’insieme delle scelte stilistiche ed narrative rende In the Hand of Dante un esempio emblematico delle sfide artistiche contemporanee nel cinema d’autore. Un’opera che invita a riflettere sui limiti dell’esplorazione creativa senza perdere il senso critico sulla propria coerenza narrativa.

Rispondi