Recensione di Citadel: Diana – Quando l’Azione Italiana Supera Hollywood

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Citadel: Diana, la recensione

La serie tv Citadel: Diana si presenta come un prodotto ben strutturato, capace di coniugare un’anima globale con una localizzazione italiana. La produzione si inserisce nel progetto principale di Citadel, mirato a sviluppare prodotti audiovisivi che possano rispondere tanto alle esigenze locali quanto a quelle internazionali.

Un action che non finge di essere altro

Citadel: Diana è un’avvincente serie action, ricca di dinamiche tipiche del genere, dalla protagonista con motivazioni personali al nemico da affrontare, fino ai complici che la affiancano. Sin dalle prime battute, la serie mette in evidenza i suoi punti di forza: l’intensità dell’azione e la performance della protagonista, Matilda De Angelis. La scelta di rilasciare tutte e sei le puntate insieme rappresenta un invito a immergersi nella storia senza aspettative, favorendo un binge-watching coinvolgente.

Caratterizzata da un ritmo incessante, la serie presenta un’accurata attenzione ai dettagli e una gestione bilanciata delle scene d’azione, evitando eccessivi rallentamenti o effetti speciali superflui. Le azioni sono integrate nel contesto narrativo in modo coerente, contribuendo a una visione avvincente.

Il limite più grosso è… Citadel

Il vero punto debole di Citadel: Diana è rappresentato dalla serie madre, Citadel, la quale ha ricevuto riscontri negativi da parte della critica. Nonostante la presenza di attori noti come Richard Madden, Stanley Tucci e Priyanka Chopra, la prima serie ha floppato e ha influenzato le aspettative nei confronti degli spin-off, con un peso che grava sulla produzione. Chi riesce a superare le delusioni iniziali scoprirà le potenzialità di intrattenimento di questo titolo.

Un futuro da incubo

L’ambientazione futura del 2030 segna il declino dell’agenzia Citadel a seguito di un attacco globale. La trama ruota attorno alle manovre della sede italiana di Manticore e alla figura di Diana Cavalieri, agente segreto rimasta sotto copertura, in cerca di vendetta. A fianco di Diana, si colloca Edo Zani, figlio del temuto Ettore Zani, con il quale la trama si intreccia in una rete di alleanze e conflitti. La serie si distingue per un attento utilizzo del contesto urbano, rendendo Milano un palcoscenico futuristico inquietante e ricco di simbologie architettoniche.

I difetti ci sono ma Citadel: Diana è da non perdere

Nonostante presenti alcune carenze tipiche del genere, come recitazioni esagerati in alcune occasioni, Citadel: Diana riesce a presentare un’eroina complessa e realistica, lontana dagli stereotipi tradizionali. Il nemico è tratteggiato come un antagonista glaciale, capace di mostrare vulnerabilità, rendendo l’intero racconto più avvincente. L’abilità di realizzare un prodotto di alto livello con risorse adeguate dimostra che il potenziale del cinema d’azione italiano può superare la produzione americana quando si lavora con dedizione.

Ospiti e Cast

  • Matilda De Angelis
  • Maurizio Lombardi
  • Richard Madden
  • Stanley Tucci
  • Priyanka Chopra

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