Recensione del film la casa degli sguardi di luca zingaretti

Il film La casa degli sguardi, diretto da Luca Zingaretti, segna un esordio significativo, caratterizzato da una narrazione delicata e profonda. Presentato nella sezione Grand Public della Festa del Cinema di Roma, il lungometraggio trae ispirazione dal romanzo omonimo di Daniele Mencarelli. La pellicola si propone come un’analisi delle sfumature del dolore, esplorando la sua capacità di fungere da catalizzatore per la felicità. Secondo Zingaretti, “parla del dolore, ma non in termini negativi; è un ingrediente necessario per la felicità, poiché dolore e gioia sono fatti della stessa materia.”
trama di La casa degli sguardi
Marco, interpretato da Gianmarco Franchini, è un giovane di 20 anni che vive una profonda connessione con il dolore umano. Scrittore di poesie, cerca rifugio nell’alcol e nelle droghe per evadere dalla realtà e dalle sue angosce esistenziali. Il suo comportamento autolesionista lo allontana dai suoi affetti più cari, compresi amici e fidanzata.
Suo padre (Luca Zingaretti) osserva impotente questa spirale autodistruttiva e cerca di supportarlo trovandogli lavoro come addetto alle pulizie presso l’ospedale Bambin Gesù. Marco teme che questo incarico lo distruggerà, ma grazie al sostegno di Giovanni (Federico Tocci) scoprirà una nuova prospettiva sulla vita.
difficoltà giovanili attraverso l’alcolismo
Nell’opera emerge il tema dell’alcolismo tra i giovani, affrontato con serietà e senza superficialità. Marco descrive le letture poetiche come esperienze spaventose che richiedono coraggio, spesso trovato nel vino. L’abuso di alcol diventa quindi una manifestazione evidente del suo disagio interiore, legato a perdite irrisolte e paure inespresse.
Zingaretti e Franchini invitano a riflettere su questa problematica sociale non comune nel cinema contemporaneo. La lotta interna di Marco si intreccia con il sogno di diventare poeta in un contesto dove tale aspirazione sembra impossibile.
Luca Zingaretti: regista equilibrato e sensibile
L’approccio registico di Zingaretti riesce a mantenere un equilibrio tra dramma e speranza. Nonostante la sofferenza del protagonista possa portare a momenti strazianti, l’opera riesce a trasmettere anche attimi di leggerezza ed emozione autentica. Le dinamiche familiari tra Marco e il padre biologico, così come quelle con Giovanni – figura paterna alternativa – arricchiscono ulteriormente la narrazione.
I personaggi presentano tutti una propria sofferenza, ma ognuno mostra modi diversi per affrontarla. Pur presentando diverse sottotrame che possono apparire disorientanti in alcuni momenti della trama, l’opera mantiene sempre viva l’attenzione dello spettatore verso le vicende personali dei protagonisti.
sommario finale su La casa degli sguardi
Sommario:- Luca Zingaretti – Regista ed interprete principale.
- Gianmarco Franchini – Protagonista (Marco).
- Luca Zingaretti – Padre di Marco.
- Federico Tocci – Giovanni.
- Dramma sul disagio giovanile visto attraverso il filtro dell’amore e della redenzione.
- Evidente critica sociale all’abuso di alcol tra i giovani.
- Narrativa bilanciata tra speranza e realismo emotivo.