Protagonisti di film horror non convenzionali nel cinema moderno

Il panorama cinematografico contemporaneo si distingue per la crescente sperimentazione nelle prospettive narrative, con produzioni che esplorano il genere horror da angolazioni inedite e sorprendenti. Tra queste, alcuni film emergono per aver adottato approcci innovativi nel rappresentare storie di paura, spesso attraverso punti di vista insoliti o protagonisti non convenzionali. Questo articolo analizza alcune delle pellicole più significative del 2025, evidenziando le caratteristiche distintive e i metodi narrativi che hanno contribuito al loro successo.
analisi di “Good Boy” (2025)
una narrazione dal punto di vista animale
“Good Boy“, debutto alla regia di Ben Leonberg, propone una storia di fantasmi ambientata in una casa infestata, raccontata esclusivamente dalla prospettiva di un cane. La pellicola si distingue per l’uso innovativo della visuale canina, che permette allo spettatore di vivere l’esperienza attraverso gli occhi del protagonista a quattro zampe.
Il film sfrutta questa angolazione per intensificare il senso di inquietudine: il cane Indy percepisce presenze maligne e scenari spettrali che sono invisibili agli umani. La differenza tra ciò che vede Indy e ciò che invece osservano i suoi proprietari crea un effetto disturbante e coinvolgente.
I punteggi critici sono molto positivi: RT Tomatometer al 92%, RT Popcornmeter all’87%, con un Metascore di 71/100. Questi dati attestano la qualità narrativa e tecnica del film.
“Teeth” (2007): una commedia horror basata su leggende popolari
una rappresentazione realistica del folklore horror
“Teeth” è un film che mescola elementi horror e commedia, trattando con serietà un’idea assurda ma radicata nel folklore: la condizione medica nota come vagina dentata. La protagonista è una giovane donna affetta da questa peculiarità, che diventa sia vittima sia giustiziera dei maschi con intenti malvagi.
L’opera affronta il tema con un approccio realistico e senza troppi fronzoli, esplorando la trasformazione della protagonista da ragazza timida a figura autonoma e vendicativa. La narrazione si sviluppa in modo diretto, mantenendo sempre alta la tensione.
“In A Violent Nature” (2024): il killer silenzioso sulla scena
un’interpretazione unica del killer senza volto
“In A Violent Nature” presenta una prospettiva assolutamente originale seguendo le gesta di un assassino senza voce né volto apparente. Il personaggio principale è Johnny, uno spirito vendicativo morto che ritorna come entità non senziente ma determinata a punire chi ha trafugato un suo cimelio dal suo luogo di sepoltura.
L’aspetto distintivo risiede nel fatto che il pubblico accompagna Johnny durante le sue azioni omicide: la telecamera resta ancorata alla sua visione, offrendo così uno sguardo diretto sul suo mondo interiore e sulle scene più cruente. Questa scelta narrativa rende il film particolarmente disturbante ed efficace nella rappresentazione della brutalità.
“Maniac” (2012): la psicologia dell’assassino attraverso gli occhi del protagonista
la prospettiva immersiva di Elijah Wood
“Maniac“, diretto da Franck Khalfoun, utilizza una tecnica innovativa riprendendo esclusivamente dal punto di vista del serial killer Frank. Interpretato da Elijah Wood, Frank si mostra come un personaggio schizofrenico immerso nell’orrore più crudo: ogni uccisione viene mostrata direttamente dagli occhi del protagonista tramite riprese soggettive.
Questa modalità consente allo spettatore di entrare profondamente nell’universo disturbato dell’assassino, vivendo in prima persona le sue azioni violente e dettagliate scalpi inclusi. Il risultato è un’esperienza sensoriale intensa ed estrema.
“Companion” (2025): intelligenze artificiali e rivalsa femminile
dalla relazione virtuale alla vendetta reale
“Companion” introduce lo spettatore nel mondo futuristico degli android avanzati attraverso la storia della giovane Iris. Inizialmente presentata come una compagna robotica perfetta, Iris si rivela essere vittima delle manipolazioni dell’umano Josh, il suo “padroncino”. Quando ottiene autonomia totale grazie alla tecnologia condivisa via app sul telefono dell’uomo, Iris sceglie di reagire alle vessazioni subite dai suoi interlocutori umani.
L’evoluzione della protagonista culmina in una scena finale potente dove Iris si libera dal controllo oppressivo e cerca giustizia per sé stessa e gli altri personaggi coinvolti nelle vicende al lago.
“Strange Darling” (2023): tra vittima e carnefice in uno storytelling non lineare
una narrazione ambigua dall’identità sfuggente
“Strange Darling”, diretto da JT Mollner, ha riscosso grande successo grazie alla sua struttura narrativa non convenzionale. La storia ruota attorno a “La Signora”, interpretata da Willa Fiztgerald: inizialmente appare come vittima inseguita da un serial killer interpretato da Kyle Gallner. Con lo sviluppo della trama emerge però che si tratta in realtà della stessa serial killer conosciuta come “L’Elettrica”.
L’approccio visivo ricco di simbolismi visivi e l’uso sapiente delle sequenze temporali alterne creano continui ribaltamenti nella percezione dello spettatore riguardo ai ruoli dei personaggi principali.
“Presence” (2025): il mistero dell’entità invisibile
Sulla scia delle produzioni sperimentali degli ultimi anni, “Presence“, presentato al Sundance Film Festival, si distingue per l’approccio minimalista: tutta la narrazione si svolge dal punto di vista dell’entità invisibile che infesta una famiglia alle prese con crisi multiple. L’intera pellicola mostra l’intera vicenda dall’interno della coscienza dell’essere misterioso: oggetti fluttuanti, rumori inspiegabili ed episodi inquietanti accompagnano lo spettatore fino alla rivelazione finale sull’identità dell’entità stessa.
“Raw” (2016): metamorfosi cannibale attraverso gli occhi della protagonista
“Raw“, cinema francese nel filone body horror, segue la trasformazione progressiva della studentessa Justine dopo aver mangiato carne cruda durante un rito universitario. Da vegetariana convinta diventa progressivamente cannibale; questa metamorfosi viene raccontata dal suo punto di vista interno ed emotivo.
L’approccio soggettivo permette allo spettatore di vivere l’evoluzione psicologica e fisica del personaggio principale.”
“Skinamarink” (2022): orrore onirico tra oscurità totali
“Skinamarink“, tra i titoli più discussi degli ultimi anni nel genere horror indipendente, sorprende per il suo stile minimalista e atmosferico. Raccontato dalla prospettiva confusa dei bambini intrappolati in una casa senza porte né finestre illuminate solo dall’oscurità totale — creando un ambiente inquietante dove tutto può accadere — questo film divide fortemente critica e pubblico per le sue scelte stilistiche audaci.
- – Personaggi: John Kramer (“Jigsaw”), Elijah Wood (“Frank”), Sophie Thatcher (“Iris”), Willa Fiztgerald (“La Signora”), Callina Liang (“Chloe”).
- – Ospiti speciali: Kyle Gallner (“Il Killer”)
- – Membri principali del cast: Elijah Wood, Willa Fiztgerald, Sophie Thatcher, Kyle Gallner.