Partir un jour: recensione del film di amélie bonnin

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Il Festival di Cannes 2025 si apre con una tradizione consolidata: la proiezione di un film che predilige il tono leggero e la commedia. Questa scelta, ormai diventata un’abitudine per l’evento più prestigioso del cinema mondiale, introduce un’edizione caratterizzata da opere che alternano leggerezza e riflessione. In questo contesto, vengono presentate nuove produzioni e ritorni alle origini, offrendo uno sguardo variegato sulla scena cinematografica contemporanea.

l’apertura del festival: una commedia tra tradizione e novità

La cerimonia di apertura del Festival di Cannes 2025 è stata segnata dall’anteprima di un film che si inserisce in una lunga serie di opere leggere, spesso accompagnate da elementi di satira o nostalgia. Tra i titoli passati ricordiamo Cut! Zombi contro zombi!, remake dell’horror comedy giapponese, e Zombie contro Zombie. La tendenza continua anche nel 2025 con Partir un jour, opera d’esordio al lungometraggio della regista Amélie Bonnin, sviluppata dal corto vincitore di un premio César nel 2023.

il racconto di partenza: il ritorno alle origini

una storia di riscoperta personale

Cécile, interpretata da Juliette Armanet, rappresenta il cuore narrativo del film. Chef emergente nel settore della cucina gourmet, desidera aprire il suo ristorante dopo aver ottenuto successo in televisione. La sua vita prende una piega inattesa quando riceve la notizia dell’infarto del padre, costringendola a fare ritorno nel suo paese natale. Qui, immersa nei ricordi adolescenziali, rivive momenti significativi e ritrova il primo amore (Bastien Bouillon). Questo incontro riaccende emozioni sopite e mette in discussione le certezze acquisite negli anni.

tematiche principali e approccio narrativo

Il film esplora il tema del coming-of-age in chiave moderna, estendendo il suo raggio d’azione oltre l’età adolescenziale per coinvolgere i millennial alle prese con le sfide dell’ingresso nell’età adulta. La protagonista si trova a dover affrontare non solo problemi professionali ma anche conflitti interiori legati alla sfera privata. L’autrice utilizza inserti musicali come strumenti per sottolineare frammenti del passato e percezioni attuali, creando così un collegamento tra emozioni vissute e speranze future.

la riscoperta della cucina autentica come metafora emotiva

L’approccio adottato dal film privilegia una rappresentazione della femminilità non convenzionale. Cécile si riconnette con le sue radici attraverso esperienze quotidiane lontane dalla rigidità delle cucine professionali: momenti conviviali con amici appassionati di motori o serate trascorse tra bevute condivise. Questi episodi consentono alla protagonista di riappropriarsi delle emozioni tipiche dell’adolescenza — la spensieratezza delle amicizie e le avventure collettive — rendendo evidente come il cibo possa essere simbolo di autenticità emotiva.

performance degli attori e valutazioni generali

Sul piano recitativo, Juliette Armanet trasmette credibilità nel ruolo della donna in crisi tra passato e presente. La sua interpretazione si distingue per sincerità ed efficacia nella rappresentazione delle tensioni interne. Accanto a lei brilla Bastien Bouillon nei panni dell’amore giovanile; la loro chimica contribuisce a rendere più autentico l’insieme narrativo.

Membri del cast:
  • Juliette Armanet
  • Bastien Bouillon
  • Cécile (personaggio)
  • Ami vari amici e familiari locali

valutazione complessiva e aspettative sul festival

Partir un jour apre ufficialmente Cannes 2025 proponendo un racconto delicato sul percorso interiore di una giovane donna millennial in crisi identitaria. Pur mostrando alcune superficialità narrative, le interpretazioni sincere ed elementi nostalgici fanno sì che l’opera risulti gradevole senza lasciare profonde impressioni durature. Il vero clou del festival dovrà ancora arrivare con le prossime proiezioni.

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