Nosferatu: L’Imperdibile Remake di Robert Eggers che Terrorizza e Incanta
Nosferatu remake: analisi del film
Dopo un lungo periodo di attesa, il remake di Nosferatu, diretto da Robert Eggers, il regista noto per opere come Lighthouse e The Northman, riporta in scena il leggendario vampiro, non più presentato come un seduttore attraente. Questa nuova interpretazione si ispira all’opera originale di FW Murnau del 1922, Nosferatu il vampiro, da cui Eggers trae l’essenza ma propone una rivisitazione originale e innovativa.
Fin dai primi attimi, il pubblico viene immerso in un’atmosfera onirica, avvolta da un senso di ipnosi e terrore che pervade l’intera opera. La regia di Eggers risulta estremamente precisa e lenta, con movimenti di macchina ponderati che amplificano l’ansia e l’attrazione. L’esperienza si traduce in un film horror di straordinaria bellezza, atteso in Italia per il 1° gennaio 2025, distribuito da Universal Pictures.
La trama di Nosferatu
Nel corso della storia, il broker immobiliare Thomas Hutter, interpretato da Nicholas Hoult, si dirige in Transilvania per incontrare il conte Orlok, un cliente vampiro. Nel frattempo, la moglie di Hutter, Ellen, interpretata da Lily-Rose Depp, rimane a casa, assistita dai loro amici Friedrich e Anna Harding, rispettivamente interpretati da Aaron Taylor-Johnson ed Emma Corrin. Ellen, tormentata da visioni inquietanti e un crescente terrore, incontra una forza che trascende il suo controllo.
Il personaggio di Ellen
Nel film, Lily-Rose Depp assume il ruolo centrale di Ellen, una giovane donna afflitta e ossessionata dal conte Orlok, che l’ha cercata per anni. La sua psiche è tormentata dai sogni macabri, offrendo alla Depp l’opportunità di esplorare contraddizioni emotive complesse. Purtroppo, la sua fragilità viene frequentemente sminuita dagli uomini che la circondano, limitandola a un etichetta di “malinconia” o “isteria”.
Una rappresentazione della sessualità
Il film decostruisce il mito del vampiro seducente, presentando invece una sessualità oppressiva e violenta che si manifesta nelle visioni di Ellen. Orlok si presenta come un simbolo di speranza e paura, rappresentando idiosincraticamente la dualità di vergogna e desiderio. Le scene in cui Ellen è posseduta da demoni interiori rivelano l’attrazione disturbante che prova per il vampiro, portando alla luce una metafora di desiderio e violenza.
La fotografia e l’estetica del film
Un aspetto di rilievo è la fotografia curata da Jarin Blaschke, fondamentale per definire l’atmosfera della narrazione. Ogni scelte visiva riflette le emozioni di Ellen e del conte Orlok, trasformando il film in un’opera d’arte visivamente suggestiva. Le prime sequenze a Transilvania presentano un’ambientazione fumettistica e inquietante che incapsula la vulnerabilità di Hutter in una comunità ostile.
La performance di Bill Skarsgård
L’interpretazione di Bill Skarsgård nel ruolo di Orlok è particolarmente inquietante. La sua rappresentazione, strutturata e cadaverica, riesce a incarnare l’ossessione e la repressione che Ellen prova. Eggers presenta un Orlok che si distacca dalla tradizione, fondendo fisicità umana e inquietudine, accentuata dalla voce alterata dall’attore, grazie ai suoi studi vocali.
Il personaggio di Willem Dafoe
Verso la metà del film, Willem Dafoe fa la sua apparizione e introduce un momento di leggerezza. Interpretando Albin Eberhart Von Franz, fungendo da guida per il pubblico, porta un tocco di umorismo e saggezza, chiarendo le dinamiche oscure che circondano i personaggi con battute incisive.
Conclusione
Nosferatu di Eggers rappresenta un’esperienza sensoriale che amalgama colori, storie e spazi, immergendo il pubblico in un’atmosfera onirica e inquietante. La pellicola non solo si propone come un horror di grande impatto, ma invita anche a una riflessione profonda sui temi del desiderio, della repressione e della paura.
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