Motivi di michael per rendere legittima la famiglia corleone nel padrino

Il percorso di Michael Corleone verso la trasformazione della famiglia Corleone in un’impresa legale rappresenta uno degli aspetti più complessi e sfaccettati della saga de “Il Padrino”. La motivazione principale dietro questa volontà di legalità si intreccia con questioni personali, familiari e ideologiche, rivelando profondità che vanno oltre la semplice narrazione criminale. Questo articolo analizza le ragioni che spingono Michael a perseguire tale obiettivo, evidenziando come questa scelta rifletta non solo il suo desiderio di rispetto e potere, ma anche una sua visione etica e personale.
il ritratto di michael corleone e la sua rivoluzione interiore
la volontà di legittimare la famiglia
In un momento emblematico del primo film, Michael autorizza sua moglie Kay a chiedergli informazioni sull’attività familiare. È in questa scena che egli dichiara il suo intendimento di rendere legittima l’azienda dei Corleone entro cinque anni, un obiettivo che sarà perseguito nei successivi capitoli. Questa promessa sembra essere motivata principalmente dalla volontà di proteggere Kay e i figli dal mondo violento in cui è immerso il clan.
Nei film successivi, si nota come Michael riesca effettivamente a conseguire alcuni traguardi verso la legalità. La sua determinazione non si limita alla tutela della famiglia, ma diventa anche un modo per giustificare le sue azioni passate. La frase iconica “Just when I thought I was out, they pull me back in” esprime tutta la frustrazione dell’impossibilità di uscire completamente dal ciclo criminale.
l’autentico motivo di michael
Al centro delle scelte di Michael vi è una profonda esigenza di autovalutazione: egli desidera dimostrare a sé stesso di essere diverso dai precedenti membri della famiglia coinvolti nel crimine. Nel corso della saga emerge come Michael si consideri un uomo con valori morali, contrapposto ai comportamenti criminali dei suoi parenti più anziani.
La scena del matrimonio con Kay rappresenta un momento chiave: Michael afferma “That’s my family, Kay, it’s not me”, sottolineando come voglia mantenere una distinzione tra sé e le azioni illegali del passato familiare. Questo atteggiamento rivela come egli viva costantemente il conflitto tra l’identità morale e quella criminale.
la separazione tra michael e la famiglia
michael e le sue azioni per lungo tempo
Fin dall’inizio della saga, Michael ha cercato di prendere le distanze dalle attività illecite familiari attraverso studi universitari, l’esperienza militare e ambizioni politiche o imprenditoriali. Questa volontà di distanziarsi si manifesta anche nella sua percezione etica: vede se stesso come un individuo moralmente superiore rispetto ai parenti coinvolti nel crimine.
Nella scena del ricevimento nuziale ne “Il Padrino”, egli si presenta come una persona con principi diversi da quelli tradizionali del clan. La decisione di perseguire la legalità diventa quindi anche una forma di autoaffermazione morale.
il piano di vito corleone e la visione originale della famiglia
la vision di vito corleone
Vito Corleone aveva già manifestato negli anni ’30 una preferenza per metodi meno violenti ed illegali rispetto al narcotraffico o altre attività rischiose. La sua strategia era volta a consolidare il potere attraverso connessioni politiche e affari leciti o semi-legali.
Nel dialogo con Kay durante il primo film, Michael afferma che “My father’s way of doing this is over”, lasciando intendere che intende seguire il percorso tracciato dal padre, ma adattandolo alle mutate condizioni sociali ed economiche degli anni ’70.
il successo e i profitti della legittimità per i corleone
più denaro con la legalità
Con l’approdo alla legalità, i Corleone hanno registrato un incremento significativo dei profitti rispetto alle attività criminali tradizionali. Nei capitoli finali della trilogia si evidenzia come gli introiti provenienti da accordi ufficiali superino abbondantemente quelli ottenuti tramite traffici clandestini o estorsioni.
L’investimento nella reputazione legale permette loro operazioni più grandi e sicure: trattative con istituzioni religiose come il Vaticano o accordi finanziari internazionali sono testimonianza dell’evoluzione del business familiare verso forme più sofisticate ed efficaci.
- Membri principali:
- Marlon Brando nei panni di Vito Corleone
- Al Pacino nel ruolo di Michael Corleone
- Karen Black nelle scene chiave sulla moralità familiare
- Talia Shire come Kay Adams
- James Caan nei panni di Sonny Corleone
- Abe Vigoda nei panni del consigliere Tessio