Mission: impossible sul burj khalifa, il sorprendente stunt di tom cruise

Le imprese di Tom Cruise nel campo delle acrobazie cinematografiche rappresentano un esempio di dedizione e coraggio senza precedenti nel settore dell’intrattenimento. Tra le scene più iconiche e rischiose, quella realizzata sul Burj Khalifa in “Mission: Impossible – Protocollo Fantasma” si distingue come una delle più impressionanti e memorabili. Questo articolo analizza i dettagli di questa acrobazia, la preparazione necessaria e il suo impatto sul cinema d’azione.
l’acrobazia del Burj Khalifa: un capolavoro di audacia
descrizione della scena
Nel film, l’agente Ethan Hunt interpretato da Tom Cruise si trova a Dubai con l’obiettivo di recuperare i codici nucleari rubati. La sequenza prevede che Hunt raggiunga il 130° piano del grattacielo, alto circa 829 metri, utilizzando guanti a ventosa per scalare la superficie esterna dell’edificio. Con questa operazione, si realizza una delle scene più spettacolari della saga, che combina tensione, innovazione tecnica e spettacolo visivo.
metodologia e preparazione alle riprese
Per garantire la sicurezza durante le riprese dell’acrobazia, sono stati adottati numerosi accorgimenti tecnici. Tom Cruise è stato dotato di un’imbracatura fissata a punti strategici della struttura, ottenendo permessi speciali per perforare parti dell’edificio. La produzione ha rotto circa 35 finestre per installare le attrezzature necessarie. La pianificazione ha coinvolto ingegneri, stuntman professionisti e tecnici specializzati per assicurare la riuscita della scena senza incidenti.
Inoltre, sono state costruite pareti di vetro simulate per addestrare Cruise alla sensazione di scalare l’esterno dell’edificio reale. Le riprese sono state effettuate anche in formato IMAX, richiedendo una gestione accurata delle pellicole e dei tempi di volo degli elicotteri coinvolti.
le caratteristiche principali dell’acrobazia
la dedizione di Tom Cruise
Tom Cruise esegue personalmente tutte le sue acrobazie nelle sue produzioni cinematografiche. La sequenza al Burj Khalifa rappresenta il massimo esempio della sua volontà di affrontare rischi elevatissimi per offrire al pubblico scene uniche nel loro genere.
L’intera operazione è stata definita come uno dei momenti più emozionanti nella storia del cinema d’azione, combinando adrenalina pura con elementi comici come i guanti aspiratori dotati di intelligenza artificiale.
impatto sulla produzione
- Permessi speciali ottenuti con grande sforzo tecnico
- Sicurezza garantita da professionisti esperti
- Pianificazione meticolosa anche in condizioni di alta difficoltà logistica
- Tecnologia avanzata usata durante le riprese in IMAX
dichiarazioni e reazioni all’impresa
commenti da parte degli esperti e colleghi
- Tom Cruise ha dichiarato che questa scena rappresenta il culmine dei suoi stunt: “In tutti gli anni in cui ho girato film d’azione, ci sono volute tutte queste conoscenze”.
- Il coordinatore degli stunt Gregg Smrz ha descritto il momento in cui l’attrezzatura si è guastata come “il giorno più emozionante delle riprese”, sottolineando l’adrenalina vissuta durante la tentativo fallito ma riuscito allo stesso tempo.
- L’attore Matt Damon ha rivelato che Cruise aveva pensato a questa sequenza per oltre 15 anni prima di realizzarla dal vivo.
I record e le acrobazie successive di Tom Cruise
altri esempi estremi nella carriera dell’attore
- L’attacco all’aereo in “Mission: Impossible – Rogue Nation”
- Il record mondiale di trattenimento del respiro sotto acqua (sei minuti)
- I salti HALO in “Fallout”
- Salto su moto in “Dead Reckoning”, considerato tra le acrobazie più rischiose finora compiute dall’attore.
sperimentazioni future ed epicità continua
Nell’attesa del nuovo capitolo “Mission: Impossible – The Final Reckoning”, previsto per maggio 2025, si ipotizza che Cruise possa mettere ancora alla prova sé stesso con nuove imprese ad alto rischio come acrobazie acquatiche o voli aerei complessi.