Missing: il thriller che supera war of the worlds con il suo concetto innovativo

Analisi critica del film “War of the Worlds” (2025): un’applicazione discutibile della narrazione attraverso lo schermo
Il recente adattamento di “War of the Worlds” del 2025 ha suscitato reazioni negative da parte della critica e del pubblico, segnando una battuta d’arresto per l’uso innovativo ma spesso controverso della tecnica narrativa basata esclusivamente sulla visualizzazione tramite schermo di un computer. Questo approccio, che mira a ricreare un senso di immedesimazione e realismo, si scontra con le aspettative degli spettatori e con le capacità narrative dei registi.
La struttura narrativa e il ruolo dello schermo nel film
Il film si sviluppa interamente attraverso le riprese dello schermo di un computer, focalizzandosi sulle azioni di Ice Cube, che interpreta un analista governativo impegnato a scoprire la natura di una minaccia extraterrestre. Questa scelta stilistica intende offrire un punto di vista immersivo, ma rischia di risultare limitante in termini di coinvolgimento emotivo e sviluppo visivo.
Critiche alla resa cinematografica
Nonostante l’originalità dell’idea, “War of the Worlds” (2025) viene giudicato insufficiente nel trasmettere la vastità delle scene apocalittiche tipiche del genere sci-fi. La narrazione si riduce a una sequenza di eventi osservati dallo schermo, senza riuscire a catturare il senso di grandiosità o tensione che ci si aspetterebbe da un racconto così epico. Di conseguenza, il film appare più come una gimmick che come una vera innovazione cinematografica.
Confronto con altri titoli: “Missing” (2023) come esempio positivo
Una narrazione efficace attraverso lo schermo
Diversamente da “War of the Worlds”, il film “Missing”, uscito nel 2023, dimostra come l’utilizzo della telecamera del computer possa risultare convincente e coinvolgente. La pellicola racconta la storia di June, una giovane donna che utilizza il suo dispositivo per rintracciare la madre scomparsa durante una vacanza.
Punti chiave del successo narrativo
- L’approfondimento psicologico dei personaggi: il focus sui dialoghi naturali e sulle interazioni umane permette agli spettatori di empatizzare con i protagonisti.
- L’utilizzo consapevole della tecnologia come elemento narrativo: l’intera vicenda si svolge sullo schermo del computer senza necessità di ambientazioni esterne o effetti speciali complessi.
- Minimalismo funzionale: questa scelta permette alla storia di mantenere coerenza interna e credibilità.
Differenze fondamentali tra i due film
Mentre “Missing” sfrutta la piattaforma digitale per creare tensione e suspence in modo naturale, “War of the Worlds” fallisce nell’intento di rendere credibile uno scenario complesso solo con immagini digitali statiche. La differenza risiede nella progettazione originale delle storie: il primo è scritto appositamente per questo formato minimalista, mentre il secondo tenta forzatamente di adattarsi a questa modalità senza adeguate strategie narrative.
- Ice Cube – Analista governativo
- June – Protagonista de “Missing”