Migliori film di franchise nello spazio da non perdere

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Il passaggio di alcune celebri serie cinematografiche nel contesto spaziale rappresenta spesso una scelta rischiosa, ma esistono alcuni esempi che sono riusciti a mantenere un certo livello di qualità. Questo shift narrativo, che vede elementi di fantascienza inseriti in generi tradizionali, può offrire nuove prospettive e un intrattenimento alternativo, anche se spesso mette a dura prova la creatività dei registi e degli sceneggiatori. In questo articolo, verranno analizzati alcuni dei più significativi esempi di film e franchise che hanno deciso di affrontare lo spazio, valutandone il livello di riuscita e il valore complessivo.

critters 4 (1992)

una svolta futuristica del franchise

La serie Critters nasce come un ibrido tra horror e commedia, ispirata in parte al successo di Gremlins. Nel quarto capitolo, i piccoli mostri alieni finiscono su una stazione spaziale, dando vita a un’ennesima invasione di voraci creature. La decisione di trasportare il racconto nello spazio rappresenta un cambio di rotta, che Si rivela poco originale.

Il cast include figure di spicco come Brad Dourif e Angela Bassett in una delle prime interpretazioni cinematografiche. La produzione con budget estremamente limitato si riflette nella scarsa resa visiva, anche considerando il setting fantascientifico.

Dal punto di vista narrativo, Critters 4 è un’esperienza monotona, che predilige i cliché dello sci-fi senza riuscire a offrire nulla di realmente innovativo. Sebbene sia coerente con l’origine aliena dei mostri, si tratta di un capitolo poco ispirato, che spreca il potenziale dell’ambientazione spaziale.

hellraiser: bloodline (1996)

un franchise ai confini del tempo e dello spazio

Con Hellraiser: Bloodline, la saga si estende attraverso diverse epoche: dal XVIII secolo al futuro, coinvolgendo la mitologia dei Cenobiti anche nello spazio. La presenza di ambientazioni spaziali si limita a parti del film, ma la scena finale in orbita rappresenta un’operazione narrativa controversa.

Il film, prodotto come ultimo atto di un ciclo di successo, mostra set nello spazio di scarso livello qualitativo, che tradiscono la scarsa cura nella realizzazione. Le idee di base sono interessanti, ma tutte vengono svilite da una realizzazione superficiale e da scelte stilistiche discutibili.

Gli aspetti più problematici sono le scelte produttive e la gestione degli effetti speciali, che penalizzano la credibilità di ogni scena con ambientazioni spaziali. Nonostante ciò, l’idea di affrontare un franchise horror in ambientazioni futuristiche resta originale, anche se non sufficiente a riscattare un film che rimane fra i più deboli della serie.

jason x (2001)

il ritorno di Jason in un contesto futuristico

Dopo aver affrontato il suo viaggio nell’Inferno e lasciato molte questioni in sospeso, Jason Voorhees fa il suo ritorno nel decimo film dedicato a Friday the 13th: Jason X. Il lungometraggio si colloca oltre quattro secoli nel futuro, in un’ambientazione spaziale, dove il mostro viene accidentalmente risvegliato da scienziati ignari.

La pellicola si distingue per aver dotato Jason di un aspetto più evoluto grazie a miglioramenti tecnologici, rendendo le sue uccisioni più creative e spesso divertenti. La narrazione non si prende troppo sul serio, regalando momenti di comicità e azione all’insegna dell’assurdo.

Seppur sia un esempio di come il franchise possa affrontare il tema spaziale con buon senso, Jason X rimane un film di scarso livello complessivo. La capacità di intrattenere e la coerenza con la serie lo rendono un capitolo riconoscibile e, in modo controverso, riuscito nell’obiettivo di proporre Jason in ambientazioni futuristiche.

leprechaun 4: in space (1996)

il satire in chiave horror e sci-fi

Il franchise di Leprechaun ha sempre avuto un tono più umoristico, anche se nelle prime pellicole si cercava di mantenere un’idea più seria. Leprechaun 4: In Space si distingue come uno dei titoli più divertenti e sconclusionati, che prende in giro gli stereotipi dei film di fantascienza e delle space opera.

Con un budget limitato, il film si avvale di effetti speciali volutamente kitsch e di un’interpretazione molto sopra le righe di Warwick Davis, che si presta a un ruolo più comico che minaccioso. La pellicola propone un’ampia dose di humor nonsense, che la rende uno dei sequel più amati del franchise.

Questo capitolo è considerato anche il più riuscito, in quanto rappresenta un esempio di pellicola che si prende in modo consapevole e divertito rispetto ai cliché del genere spaziale, risultando così un cult in chiave ironica.

f9: the fast saga (2021)

la trasmigrazione dallo street racing verso lo spazio

La serie Fast & Furious ha conosciuto un’evoluzione che l’ha portata oltre il semplice mondo delle corse clandestine, arrivando a estendersi all’ambito dell’azione globale. In F9: The Fast Saga, si assiste a un episodio particolarmente discutibile in cui la narrazione si sposta nello spazio.

Tra inseguimenti con auto e scene di pura follia, due protagonisti vengono lanciati nello spazio a bordo di una vettura potenziata, in una scena che esibisce tutta la sua désinvolture e sfrontatezza. La scena – e l’intera pellicola – riflette il desiderio di esasperare ogni possibile conflitto narrativo, anche il più assurdo.

Malgrado le controversie legate alla scena spaziale, F9 rappresenta un naturale sbocco della saga, ormai lontana dalla realtà del street racing e pronta a esplorare le dimensioni più estreme, anche quelle cosmiche. La produzione si conferma un esempio di blockbuster che non disdegna il trash, ma che comunque riesce a intrattenere.

moonraker (1979)

il supereroe Bond e le sue avventure cosmiche

Nel decimo film di James Bond, Moonraker, si raggiunge l’apice delle ambientazioni spaziali del franchise. Bond, interpretato da Roger Moore, affronta un malvagio industrialista che ha saccheggiato una navetta spaziale per conquistare il mondo. L’epilogo del film si svolge tra le stelle, nel pieno dello spazio.

Sebbene gran parte della narrazione si svolga sulla Terra, il climax e le sequenze ambientate nello spazio sono il grande punto forte, offrendo un finale sorprendente e spettacolare. La pellicola rispecchia il tono più leggero e farsesco della serie, dilatando i confini del realismo per abbracciare un puro spettacolo di fantascienza sovraccarico di effetti speciali.

Pur mantenendo un buon livello produttivo, questa pellicola divide gli appassionati tra chi apprezza l’originalità e chi considera troppo bonario il suo approccio. Moonraker si colloca come uno dei più divertenti e spettacolari titoli della saga Bond, meglio riusciti come esempio di cinema “spaziale” in ambito action.

muppets from space (1999)

l’atmosfera familiare con un tocco di fantascienza

Negli anni successivi alla morte di Jim Henson, i Muppets hanno continuato a produrre film di buon livello, e Muppets from Space rappresenta uno dei capitoli più curiosi e affettuosi. La trama ruota attorno a Gonzo, alla ricerca delle sue origini e dei suoi possibili legami con gli extraterrestri.

Il film si distingue per l’introduzione di temi e motivi di fantascienza, pur mantenendo l’innocenza e l’umorismo che hanno reso celebre la serie. Nonostante sia meno fedele allo stile originale, riesce comunque a trasmettere calore e humor, risultando un classico sottovalutato della fine degli anni ’90.

Il collegamento con lo spazio è più simbolico che pratico, poiché i personaggi non lasciano mai la Terra. Nonostante ciò, Muppets from Space si afferma come uno degli episodi più riusciti che meglio rappresentano questa tipologia di approccio, distinguendosi per qualità e ironia rispetto ad altri titoli con ambientazioni stellari.

Personaggi e ospiti presenti:
  • Brad Dourif
  • Angela Bassett
  • Gonzo
  • Rizzo
  • Jim Henson (come creatore e figura di riferimento)

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