Le 10 migliori film di guerra di john ford da vedere assolutamente
Il cinema di guerra di John Ford rappresenta una parte significativa della sua produzione, distinta per il suo approccio realistico e spesso critico rispetto ai conflitti armati. Con una carriera che spazia dai Western alle opere di propaganda durante la Seconda Guerra Mondiale, Ford ha saputo coniugare l’abilità narrativa con un’analisi profonda delle conseguenze della guerra. In questo approfondimento si analizzano alcune delle sue opere più rappresentative, evidenziando la loro importanza storica e artistica, e i personaggi principali che hanno contributo a consolidare la sua fama come uno dei più grandi registi del Novecento.
le prime pellicole di guerra di john ford: four sons (1928)
Realizzato nel 1928, Four Sons si distingue come uno dei primi film di produzione di guerra firmati da John Ford. Anche se non si può definire un’opera muta, presenta un accompagnamento musicale sincronizzato che ne sottolinea le atmosfere. Nel cast spicca, in un ruolo non accreditato, un giovanissimo John Wayne, interpretando un ufficiale militare. La trama narrava le vicende di una famiglia bavarese coinvolta nel primo conflitto mondiale, con un focus sulla sofferenza causata dalla guerra alle famiglie rimaste a casa. La pellicola si concentra sulla guerra vista come un’esperienza che cruenta la vita di intere comunità e sul prezzo umano pagato dai civili e soldati.
Tra le opere di Ford che sono giunte fino a noi, Four Sons è una delle poche sopravvissute, conservata dall’Archivio cinematografico dell’Accademia nel 1999, e ha successivamente ispirato un remake del 1940, anche se senza il coinvolgimento diretto del regista.
lascia il segno con la guerra in deserti: the lost patrol (1934)
The Lost Patrol è un film del 1934 tratto dal romanzo di Philip MacDonald. Diretto in piena epoca pre-Code, racconta la sorte di una pattuglia britannica nel deserto mesopotamico. Quando un cecchino uccide il loro ufficiale, i superstiti si trovano a dover affrontare un’incognita sui propri obiettivi e sono persi in un territorio ostile. Il cast comprende attori di rilievo come Boris Karloff, noto per il ruolo di Frankenstein, in una rara interpretazione non horror, e Wallace Ford, Victor McLaglen e Reginald Denny. La pellicola è stata definita da molti come un “capolavoro imperfetto”, ma di grande impatto, contribuendo a influenzare il genere bellico negli anni successivi.
Il film ha ricevuto una candidatura all’Oscar per la colonna sonora originale e mantiene un punteggio del 100% su Rotten Tomatoes, segno di un riconoscimento duraturo per la sua qualità.
non tutte riescono: pilgrimage (1933)
Il film del 1933, Pilgrimage, mostra un’ulteriore sfaccettatura del cinema bellico di Ford, distinguendosi per il suo tono più cupo e per la storia spesso criticata all’epoca. La trama ruota attorno a Mrs. Hannah Jessop, interpretata da Henrietta Crosman, che si oppone al matrimonio del figlio e lo induce a arruolarsi nell’esercito durante la Prima Guerra Mondiale. La narrazione riflette temi di tragicità e sacrificio, con un esito profondamente triste. Tra le pellicole di Ford degli anni Trenta, rappresenta forse il suo lavoro più fedele alla propria cifra artistica, con una cura visiva notevole.
Il film si collega a Four Sons come uno specchio contrastante: mentre nel primo la madre perde i figli in guerra, nel secondo la madre è costretta a rinunciare al proprio figlio. Entrambe le opere puntano a mostrare gli aspetti più crudi del conflitto e i sacrifici delle famiglie.
il western bellico: rio grande (1950)
Nel 1950, Ford e John Wayne tornano a collaborare in Rio Grande, terzo capitolo della trilogia della cavalleria, dopo Fort Apache e She Wore a Yellow Ribbon. Originariamente, Ford non aveva intenzione di girare questa pellicola, ma fu costretto dal studi a realizzarla per poter dirigere The Quiet Man. Nonostante ciò, il film si distingue come un buon esempio di western bellico, ambientato nel Texas e incentrato sulla vita di un ufficiale di cavalleria il cui rapporto con il figlio, anche questi militare, rivela le tensioni e i legami familiari nel contesto del conflitto.
Pur non raggiungendo le vette artistiche delle altre opere della trilogia, Rio Grande si presenta come un western di denotata efficacia, anche se meno profondo rispetto ai lavori con John Wayne e Ford di successo.
il lato più introspectivo del conflitto: the long voyage home (1940)
Prima di partire per la sua missione militare, nel 1940, John Ford dirige The Long Voyage Home, tratto da un testo teatrale di epoca prima mondiale, adattato dallo stesso regista ai tempi della Seconda Guerra Mondiale. La narrazione segue le vicende di una nave britannica in viaggio tra i Caraibi e il ritorno in patria durante il secondo conflitto mondiale. The film si distingue per l’approccio stilistico diverso rispetto ai Western di Ford, anticipando elementi che successivamente influenzeranno l’estetica del film noir degli anni Quaranta.
Seppur non allineato con il pubblico del suo tempo, il film ha riscosso plauso critico, ricevendo sei nomination agli Oscar e conservando un punteggio perfetto su Rotten Tomatoes. È stato paragonato all’Odissea, grazie alla sua struttura narrativa e alle tematiche esistenziali.
l’omaggio alla disciplina militare: the long gray line (1955)
Nel 1955, Ford realizza The Long Gray Line, biografia romanzata di Marty Maher, un emigrante irlandese che si arruolò nel 1898 e raggiunse il grado di sergente maggiore. Il film, senza la presenza di John Wayne, vede la partecipazione di Maureen O’Hara nei panni di sua moglie, e altri volti noti come Ward Bond e Harry Carey Jr., che interpreta un ruolo di rilievo come il generale Eisenhower. Le riprese si concentrano sulla vita e sulla formazione dei cadetti di West Point, presentando valori di lealtà, disciplina e sacrificio. Criticamente acclamato e apprezzato per la sua narrazione coinvolgente, il film ricevette un ottimo riscontro di pubblico e critica, mantenendo un elevato punteggio di gradimento.
gli eroi in battaglia: they were expendable (1945)
Nel 1945, al termine della Seconda Guerra Mondiale, Ford dirige They Were Expendable, interpretato da John Wayne e Robert Montgomery. La pellicola racconta le imprese di un equipaggio di PT boat impegnato nella difesa delle Filippine contro l’invasione giapponese. Con un forte coinvolgimento del rispetto e dell’onore militare, il film mostra la durezza e il coraggio dei soldati, e si distingue per aver ricevuto nomination agli Oscar in due categorie, dove fu apprezzato per la qualità delle scene sonore e degli effetti speciali.
Quest’opera riflette anche la drammatica disillusione post-bellica, rivelando un’immagine più cruda del sacrificio e della perdita.
il primo capitolo della cavalleria: fort apache (1948)
“Fort Apache” segna l’inizio della trilogia della cavalleria, ispirata alla novella di James Warner Bellah “Massacre”. Con Henry Fonda nei panni di un ufficiale egocentrico e John Wayne come il capitano York, il film narra il conflitto tra due modi di interpretare il ruolo militare e la gestione delle tensioni tra ufficiali e truppe. Il personaggio di Fonda, ispirato alla figura storica di George Custer, incarna l’arroganza e la miopia di chi pensa di sapere tutto sulla guerra. La pellicola mette in scena il rischio di una guerra sbagliata e la conseguenza di un’errata gerarchia di comando, spingendo a riflettere sulla tragedia delle guerre ingiustificate. Celebrato come uno dei migliori Western bellici, con un forte messaggio di critica sociale e politica, mantiene un punteggio altissimo tra le opere di Ford.
mister roberts (1955)
Nel 1955, Mister Roberts si presenta come un film drammatico e umoristico ambientato in una nave da guerra nel Pacifico. Con un cast eccezionale, tra cui Henry Fonda, James Cagney, William Powell e Jack Lemmon, si concentra sulle vicende di un ufficiale che cerca di mantenere la propria integrità di fronte alla rigidità di un comandante crudele. La trama si sviluppa come un racconto di sacrificio, resistenza e solidarietà tra i marinai, rappresentando un affresco umanistico delle vite in mare durante gli ultimi giorni della guerra mondiale. La pellicola ricevette tre nomination agli Oscar, tra cui miglior film, e vanta un’ampia approvazione critica, con un punteggio superiore al 90% su Rotten Tomatoes.
primo tra i western bellici: she wore a yellow ribbon (1949)
Il secondo film della trilogia della cavalleria, She Wore a Yellow Ribbon, è considerato tra i più rappresentativi e apprezzati lavori di Ford. La narrazione segue il capitano Brittles, interpretato da John Wayne, impegnato in una missione di pace alle soglie di un’ipotetica guerra tra coloni e nativi americani, dopo la battaglia di Little Bighorn. L’approccio di Ford si distingue per la volontà di mostrare il rispetto e la comprensione verso le popolazioni native, in un’epoca in cui la narrativa occidentale spesso le ritrasse come nemici. Ricca di simbolismi e di valori patriottici, questa pellicola era molto amata anche da figure storiche come il generale Douglas MacArthur, che ne seguiva regolarmente le proiezioni. Senza essere un’opera di guerra classica, trasmette un messaggio di pace e di identità americana, confermando la capacità di Ford di coniugare messaggi civili e storici con il racconto filmico.
Personaggi, ospiti e membri del cast principali:
- John Wayne
- Maureen O’Hara
- Henry Fonda
- James Cagney
- William Powell
- Jack Lemmon
- Ward Bond
- Harry Carey Jr.
- George Custer (ispirazione per il personaggio di Fort Apache)