La recensione di the pickup: come un brutto film può farci ridere di gusto

Il cinema spesso ci sorprende con produzioni che, pur non essendo di alta qualità, riescono a catturare l’attenzione del pubblico grazie a un fascino particolare. La pellicola “The Pickup”, diretta da Tim Story e disponibile in streaming su Prime Video, rappresenta un esempio di come un film possa essere considerato “divertente per i motivi sbagliati”. In questo approfondimento si analizzano gli elementi principali della produzione, evidenziando le sue caratteristiche più significative e il motivo per cui può suscitare reazioni contrastanti tra gli spettatori.
la trama e l’approccio narrativo di “the pickup”
una storia semplice ma mal sviluppata
“The Pickup” presenta una narrazione estremamente lineare. La vicenda ruota attorno a due guardie di sicurezza di un furgone blindato incaricate di effettuare consegne quotidiane. Russell, interpretato da Eddie Murphy, è un veterano desideroso di tornare a casa in tempo per festeggiare il suo 25° anniversario di matrimonio. Accanto a lui c’è Travis, interpretato da Pete Davidson, un giovane inesperto ancora alle prese con il fallimento dell’esame di polizia. La trama si complica quando la donna Zoe (Keke Palmer), coinvolta in una relazione con Travis, ordina ai suoi complici di mettere in atto una rapina mentre i protagonisti sono bloccati in una zona senza segnale. L’obiettivo è rubare circa 60 milioni di dollari contanti.
Nonostante la semplicità della premessa, il film si concentra troppo sul racconto, rendendo la narrazione eccessivamente elaborata rispetto alla sua reale importanza. Questa scelta contribuisce a creare un senso di artificiosità che penalizza l’efficacia complessiva del prodotto.
perché “the pickup” è divertente per i motivi sbagliati
un film che crede di essere cool ma non lo è
“The Pickup” si propone come un action-heist movie, dedicandosi con impegno alle sequenze d’azione e alle scene clou tipiche del genere. Tuttavia, le scelte stilistiche e le tecniche cinematografiche utilizzate sono spesso ridicole. Movimenti della macchina da presa esagerati e tagli veloci vengono impiegati per comunicare che qualcosa sia “fighissimo”, ma finiscono per risultare goffi e involontariamente comici. Questo atteggiamento rende il film più vicino a uno scherzo involontario piuttosto che a un’opera realmente cool.
Purtroppo, anche gli attori principali mostrano alcune criticità: Eddie Murphy sembra quasi dormire durante molte scene, limitandosi a qualche battuta qua e là; Keke Palmer risulta sottoutilizzata e poco incisiva nel ruolo assegnatole. Pete Davidson invece emerge come il personaggio più riuscito nel contribuire al tono surreale del film.
gli aspetti tecnici e le performance degli interpreti
l’uso esagerato delle scene d’azione
L’intento dei registi era quello di creare sequenze dinamiche ed energiche; tuttavia, le riprese risultano spesso forzate e poco naturali. Le scelte stilistiche adottate comunicano più che altro una sensazione di superficialità, accentuando l’impressione che il film voglia apparire “figo” senza riuscirci davvero.
Nell’ambito delle interpretazioni, Murphy appare poco coinvolto ma riesce comunque ad estrapolare qualche sorriso grazie alla sua naturale comicità; Palmer dimostra invece tutta la sua carisma ma viene penalizzata da una scrittura piatta ed evitabile.
personaggi principali e cast presente
- Eddie Murphy come Russell
- Pete Davidson come Travis
- Keke Palmer come Zoe
- Cristopher Nicholas come Goon #1
- Samantha Colley come Goon #2
- Carlos Alazraqui come Boss della rapina
- Billy Zane nei panni del Detective Harris