La Bambina con la Valigia: Recensione di un Film che Racconta la Storia con Semplicità

recensione del film “la bambina con la valigia”
Il film-tv, diretto da Gianluca Mazzella, nasce dall’analisi di una foto significativa, che rappresenta una fase difficile della storia nazionale, collegata alle foibe e all’esodo giuliano-dalmata. La narrazione si concentra sulla figura di una bambina, in procinto di abbandonare la propria casa, e il percorso che precede e segue tale esperienza.
Il progetto si propone di commemorare eventi storici, ma riesce altresì a comunicare messaggi di speranza e resilienza, evitando di cadere nella trappola del pietismo. La storia di Egea Haffner viene presentata attraverso una lente che, pur mostrando il dolore, sviluppa una narrativa basata su una visione ottimista.
La narrazione evita di addentrarsi in dettagli storici pesanti, optando per una prospettiva che evolve, passando inizialmente per l’innocenza di una bambina, per poi giungere a una consapevolezza non rassegnata. Egea, una volta cresciuta, trova rifugio a Bolzano, costruendo una nuova vita affiancata dalla propria famiglia, superando le sfide post-esilio.
La pellicola si propone quindi di trasformare il ricordo in una necessità, sottolineando l’importanza di preservare la memoria storica, ma anche di trasformarla in un pensiero capace di seminare un futuro migliore. La storia di Egea è testimonianza di questo processo, evidenziando come la singola fotografia possa rappresentare non solo un momento isolato, ma anche il preludio a un futuro di speranza.
personaggi e membri del cast
- Egea Haffner – protagonista
- Gianluca Mazzella – regista