Juliette Binoche a Cannes critica Donald Trump e ignora Gaza

il dibattito sulla posizione della presidente della giuria al festival di cannes
Durante la tradizionale conferenza stampa del 78esimo Festival di Cannes, si è aperto un acceso confronto riguardo alle dichiarazioni e alle scelte di alcuni membri della giuria. La presidente, Juliette Binoche, ha suscitato attenzione per aver evitato di firmare una lettera aperta che condanna il silenzio internazionale sulle conseguenze della campagna militare israeliana a Gaza.
le dichiarazioni di juliette binoche sulla lettera aperta
Rispondendo a un giornalista di Al Jazeera in merito alla mancata firma, Binoche ha affermato: “Non posso risponderle. Forse tra non molto capirete perché“. La lettera, pubblicata sul sito di Libération, conta oltre 350 firme di personalità del cinema, tra cui figure come Richard Gere, Susan Sarandon e Javier Bardem. Tra i sostenitori figura anche Fatima Hassouna, giovane fotoreporter e artista originaria di Gaza, uccisa in un attacco aereo israeliano ad aprile.
il caso fatima hassouna e il documentario in anteprima a cannes
Fatima Hassouna era protagonista del documentario “Put Your Soul On Your Hand And Walk”, diretto da Sepideh Farsi. Il film avrebbe dovuto essere presentato in anteprima mondiale nella sezione parallela ACID durante il festival. La giovane reporter aveva solo 25 anni al momento della morte; nel medesimo attacco sono stati uccisi dieci suoi parenti, inclusa una sorella incinta.
dichiarazioni sulla politica commerciale e l’industria cinematografica globale
Sollecitata sui dazi imposti dall’ex presidente statunitense Donald Trump su film e prodotti audiovisivi, Juliette Binoche ha commentato: “Capisco che il Presidente Trump voglia proteggere gli interessi americani, ma l’industria cinematografica europea è molto forte. Non ho una risposta definitiva perché richiederebbe un’analisi approfondita del settore a livello mondiale…“. La attrice ha anche sottolineato come il cinema europeo stia affrontando le sfide economiche legate alle politiche commerciali.
l’impatto del movimento #MeToo nel mondo del cinema
Binoche ha riconosciuto che il movimento #MeToo ha portato cambiamenti significativi: “Sono stati fatti passi avanti importanti negli ultimi anni. Il festival segue questa evoluzione sociale e politica, spesso anticipando le tendenze o adattandosi ad esse…“. Ha inoltre evidenziato come l’ondata #MeToo abbia contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi delle molestie e delle ingiustizie nel settore cinematografico.
- Juliette Binoche
- Payal Kapadia, regista indiana
- Hong Sangsoo, regista sudcoreano
- Alba Rohrwacher, attrice italiana
- Leïla Slimani, scrittrice franco-marocchina
- Dieudo Hamadi, documentarista congolese
- Carlos Reygadas, regista messicano
- Greta Gerwig (presidente) strong>
L’intervento dei membri della giuria riflette le diverse prospettive sul ruolo sociale ed etico dell’arte cinematografica nel contesto attuale. Le loro opinioni contribuiscono a delineare un’edizione del festival caratterizzata da forti temi politici e culturali.
Personaggi principali coinvolti:
- Juliette Binoche – presidente della giuria strong>
- Susan Sarandon – attrice strong>
- Richard Gere – attore strong> li >
- X – ospite speciale strong> li >
- Z – membro del cast strong> li >
- B – regista invitato strong> li >
- C – sceneggiatore premiato strong> li >
- D – produttore esecutivo strong> li >
- E – fotografo ufficiale strong> li >
- – altri partecipanti influenti alla manifestazione. Strong >
- X – ospite speciale strong> li >