Joker Folie à Deux: Analisi Completa e Significato del Finale Svelato

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Il sequel di grande attesa, Joker: Folie à Deux, è finalmente approdato nelle sale cinematografiche e il suo finale suscita profonde riflessioni. La pellicola, diretta da Todd Phillips, rappresenta un connubio tra dramma psicologico e musical, con Joaquin Phoenix che torna a vestire i panni di Arthur Fleck, e Lady Gaga che interpreta Harley Quinn. L’opera esplora la discesa nella follia di Arthur con una narrazione inquietante, culminando in un finale carico di ambiguità.

Cosa succede in Joker Folie à Deux

Il racconto si riavvia con Arthur Fleck internato nell’Arkham Asylum, dopo i turbolenti eventi del film precedente. Qui, Arthur è completamente immerso nella sua identità di Joker e sviluppa una relazione complessa e malata con Harley Quinn, interpretata da Lady Gaga. Attratta dalla sua visione distorta della vita, Harley viene travolta nella stessa follia di Arthur. All’interno di questo contesto tumultuoso, la loro storia evolve fino a sfociare in un finale che solleva più domande che risposte.

Come finisce Joker Folie a Deux: il finale enigmatico

Il finale di Joker: Folie à Deux è caratterizzato da un’atmosfera oscura e ambigua. Arthur, sebbene sia protagonista della narrazione, non appare essere il Joker definitivo, ma piuttosto il creatore di un’onda di anarchia a Gotham. La sua identità è costantemente messa in discussione, invitando gli spettatori a riflettere sulla possibilità che rappresenti un’idea piuttosto che un individuo specifico.

Alla fine, Arthur e Harley progettano una fuga dall’Arkham Asylum; Il piano evolve in modo imprevedibile. Stanco di essere soltanto il Joker, Arthur cerca una riconciliazione con Harley, solo per scoprire che lei si era innamorata della figura del Joker, non di Arthur stesso. In un colpo di scena significativo, Arthur viene accoltellato da un altro detenuto, un giovane ossessionato dalla figura del Joker, che gli infligge cicatrici simili a quelle di Heath Ledger nel Il cavaliere oscuro.

Il significato di Folie à Deux

Il titolo fa riferimento a un fenomeno psicologico in cui due individui condividono un delirio, rappresentando perfettamente la relazione tossica tra Arthur e Harley. La loro follia si alimenta reciprocamente, portandoli a un’esistenza sempre più distorta. La pellicola analizza non solo la caduta di Arthur, ma anche l’effetto di tale discesa su Harley e sugli altri che lo circondano, fino a sfumare il confine su chi realmente esercita il controllo.

L’eredità del Joker

Il dibattito sul fatto che Arthur Fleck sia davvero destinato a diventare il Joker definitivo è centrale nella narrazione. Todd Phillips lascia intendere che Arthur possa non essere la vera incarnazione del Joker, ma solo uno dei tanti a poter indossare quel sorriso. La sua morte per mano di un altro detenuto suggerisce l’idea che il ruolo del Joker possa transitare a qualcun altro. Questo provoca una riflessione sull’ambiguità del personaggio e sulla possibilità che il Joker rappresenti un simbolo di caos e follia, accessibile a chiunque.

Con Joker: Folie à Deux, Phillips conclude la storia di Arthur Fleck in un modo inquietante e indecifrabile, lasciando gli spettatori a interrogarsi se Arthur sia realmente il Joker o solo un tassello nella spirale di follia che coinvolge Gotham. I titoli di coda scorrono accompagnati da una sensazione di irrisolto, che si ricollega alle dichiarazioni del regista circa l’intenzione di stimolare domande più che dare risposte.

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