John Wayne e il suo impatto sulla carriera di Bruce Dern in I cowboy

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Il film The Cowboys, diretto da Mark Rydell e distribuito nel 1972, rappresenta uno degli ultimi Western interpretati da John Wayne. La pellicola si distingue non solo per la trama avvincente, ma anche per alcune scelte narrative che hanno suscitato reazioni contrastanti tra il pubblico e gli appassionati di cinema. Un elemento chiave riguarda la scena finale in cui il personaggio di Wayne subisce una sorte inaspettata, prevedendo un impatto significativo sulla percezione della sua figura iconica.

john wayne previde la reazione alla sua morte in The Cowboys

una previsione sulla reazione dei fan

Durante le riprese dell’ultimo atto del film, John Wayne avrebbe anticipato che una scena specifica avrebbe generato un forte malcontento tra gli spettatori. Prima di girare la sequenza cruciale, l’attore avrebbe confidato a Bruce Dern, interprete del villain Asa Watts, che gli sarebbe stato attribuito un ruolo negativo anche nella ricezione postuma del film. In particolare, Wayne sapeva che il suo personaggio sarebbe stato ucciso sullo schermo, un evento raro nei suoi film dove solitamente interpretava eroi invincibili.

la scena della morte e le sue implicazioni

Nella scena finale del film, Will Andersen (interpretato da Wayne) si scontra con Watts e i suoi complici. Dopo aver prevalso in uno scontro fisico, Watts compie un gesto codardo sparando ad Andersen mentre questi si allontana. Questo momento rappresenta una delle rare occasioni in cui John Wayne muore sul grande schermo — evento che ha attirato molte critiche e proteste da parte dei fan.

La scelta narrativa di far morire il personaggio di Wayne non è passata inosservata: molti spettatori hanno reagito negativamente a questa conclusione insolita per un attore considerato un’icona statunitense dalla presenza imponente. Bruce Dern ricorda come Wayne avesse previsto questa reazione negativa e come fosse consapevole delle conseguenze emotive legate alla scena.

impatti sulla carriera di bruce dern dopo la scena finale

reazioni pubbliche e conseguenze professionali

Dopo l’uscita di The Cowboys, Bruce Dern ha ricevuto numerose critiche indirizzate direttamente al suo ruolo nel film. La sua interpretazione come Asa Watts è stata spesso associata alla sua immagine pubblica e professionale, condizionando le opportunità successive. In effetti, il ruolo gli ha valso una sorta di etichetta come villain permanente nel mondo cinematografico western.

Dern stesso ha riconosciuto come questa interpretazione abbia influenzato le sue scelte future: spesso chiamato a ricoprire ruoli antagonisti o caratterizzati da tratti antipatici, soprattutto nei western. Nonostante ciò, Dern ha affermato di essere soddisfatto della propria carriera e di aver accettato pienamente l’immagine costruita intorno al suo personaggio.

ruoli successivi influenzati dall’immagine negativa

  • Villain in Posse, western con Kirk Douglas;
  • Terrorista in Black Sunday, thriller storico;
  • Personaggi spesso descritti come individui fastidiosi o moralmente discutibili nelle produzioni western.

L’esperienza vissuta dopo quella scena memorabile ha portato Dern a riflettere sull’importanza dell’immagine pubblica e sul modo in cui determinate interpretazioni possono consolidare stereotipi artistici duraturi nel tempo.

considerazioni finali sulla scena simbolo de The Cowboys


La decisione narrativa di far morire John Wayne nel climax de The Cowboys rappresenta uno degli episodi più discussi nella storia del cinema western. La previsione dello stesso attore riguardo alle reazioni negative anticipava già le controversie che seguìrono l’uscita del film. Questa scelta ha lasciato un’impronta indelebile nell’immaginario collettivo degli appassionati e ha contribuito a definire i limiti tra eroe iconico e personaggio vulnerabile sul grande schermo.

Membri del cast:
  • John Wayne – Will Andersen;
  • Bruce Dern – Asa Watts;
  • Carrie Snodgress – Miss Mellie;
  • Pete Duel – Jebediah Nightlinger;
  • Sally Fields – Jenny;
  • Susan Howard – Mrs. Anderson;

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