Il miracolo di sharon: confronta storia vera e film

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Il film “Il miracolo di Sharon”, conosciuto anche come Ordinary Angels, narra con intensità le sfide affrontate dalla famiglia Schmitt, evidenziando il ruolo fondamentale di Sharon Stevens. Questa pellicola si ispira a una storia vera, arricchita da alcune libertà narrative volte ad aumentare l’impatto emotivo. La produzione vede la partecipazione di interpreti di rilievo, tra cui Hilary Swank e Alan Ritchson, contribuendo a rendere ancora più coinvolgente il racconto. Di seguito si analizzano i dettagli della vicenda reale e le differenze rispetto alla rappresentazione cinematografica.

le origini della storia vera dietro “il miracolo di sharon”

gli eventi reali degli anni ’90 a louisville

La vicenda che ha ispirato il film si è svolta negli anni ’90 nella città di Louisville, nel Kentucky. Coinvolgeva Ed Schmitt, un padre vedovo che allevava due bambine, Michelle e Ashley. Entrambe erano affette da una grave malattia epatica congenita e necessitavano urgentemente di un trapianto di fegato per sopravvivere. Nel 1991, Ashley ricevette il suo intervento salvavita; tre anni dopo, invece, Michelle era ancora in lista d’attesa (nel film viene indicata come avvenuta quando aveva cinque anni). La famiglia si trovava inoltre sommersa dai debiti sanitari.

differenze tra realtà e rappresentazione cinematografica

Nella narrazione reale, la madre delle bambine, Theresa Schmitt, deceduta nell’agosto del 1992 a causa della granulomatosi (nota anche come malattia di Wegener), aveva solo 29 anni al momento del decesso (nel film viene erroneamente indicata come avvenuta all’età di 35 anni). La sua scomparsa avvenne circa un anno e mezzo prima dell’evento cruciale del trapianto.

l’intervento solidale della comunità e i dettagli del trapianto

il ruolo di Sharon Stevens nella raccolta fondi e nel supporto alla famiglia

Sharon Stevens Evans, una parrucchiera locale, apprese la difficile situazione delle bambine leggendo un articolo sui giornali. Decise così di attivarsi immediatamente organizzando una campagna di raccolta fondi. Secondo fonti locali, riuscì persino a far volare Michelle con un aereo privato da Louisville a Omaha, dove avrebbe ricevuto il trapianto appena disponibile. Nel film compare il personaggio di Rose, che aiuta Sharon nel suo operato.

differenze nelle modalità dell’intervento e nei tempi

Nella realtà dei fatti, la chiamata per il trapianto arrivò alle ore nove del mattino: fu comunicato che l’organo sarebbe stato disponibile entro sera. La distanza tra Louisville e Omaha è circa 582 miglia in linea d’aria (un’ora e quarantacinque minuti circa in volo). Il problema principale fu legato alle condizioni meteorologiche: una tempesta di neve bloccò le strade impedendo i trasferimenti via terra. Per risolvere la crisi, membri della comunità si mobilitarono spalando la neve dal parcheggio dell’aeroporto per permettere l’atterraggio dell’elicottero con Michelle a bordo.

dettagli sul donatore e sugli sviluppi successivi alla vicenda originale

bambino donatore e rapporto con i familiari

Ispirandosi alla realtà dei fatti, il donatore fu un bambino di sette anni deceduto per un aneurisma cerebrale:
Brian Friesen. Dopo l’intervento chirurgico su Michelle Schmitt nel gennaio del ’94, gli Schmitt incontrarono i genitori del piccolo donatore mantenendo un rapporto stretto con loro.

sopravvivenza post-trapianto e vita successiva delle bimbe

Dopo aver ricevuto il secondo trapianto nel corso degli anni successivi (quello dei reni nel 2011), entrambe le sorelle dovettero sottoporsi a controlli regolari ed assumere farmaci quotidianamente. Michelle trovò anche conforto grazie alla donatrice più recente, la sua migliore amica Crystal. Purtroppo la vita le riservò un tragico epilogo: morì all’età di soli 31 anni per un aneurisma allo stomaco.

Sempre consapevole della propria storia fin dalle riprese del film iniziate nel 2021,
Michelle avrebbe desiderato vedere riconosciuto il valore della sua esperienza quale esempio positivo sulla donazione degli organi.
La sorella Ashley ha dichiarato che Michelle sarebbe stata onorata dall’opera cinematografica dedicatale e dal fatto che possa sensibilizzare sull’importanza della solidarietà umana.

– Personaggi principali:
  • Hilary Swank — interpretazione principale femminile;
  • Alan Ritchson — ruolo maschile;
  • Amy Acker — interpreta Rose;
  • Bambini coinvolti:
  • – Michelle Schmitt;
  • – Ashley Schmitt;
  • – Crystal (amica donatrice);
  • – Brian Friesen (donatore bambino).

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