Il finale di The Father spiegato: nulla è come sembra

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Il finale di “The Father – Nulla è come sembra” rappresenta un momento di grande intensità emotiva e riflessione sulla condizione della demenza senile. Questo film, debutto alla regia di Florian Zeller, si distingue per la sua narrazione complessa e per l’interpretazione magistrale di Anthony Hopkins, che ha ricevuto il suo secondo Oscar grazie a questa performance. La pellicola affronta in modo profondo e sensibile il percorso del protagonista attraverso una realtà soggettiva alterata dalla progressiva perdita delle capacità cognitive. Di seguito, si analizzano gli aspetti principali del finale e il suo significato.

la scena conclusiva: cosa accade realmente

Nell’epilogo del film, l’appartamento di Anthony si trasforma in una residenza assistenziale, dove viene accompagnato dall’infermiera Catherine e dall’assistente Bill. La sceneggiatura utilizza personaggi ricorrenti che rappresentano le diverse fasi della demenza, con attori che interpretano più ruoli come simbolo della confusione mentale dell’anziano. Nella scena finale, Anthony appare incapace di distinguere tra i ricordi autentici e le illusioni create dalla sua mente disturbata.

momento cruciale: il ricordo della madre

Un momento toccante vede Anthony ricordare improvvisamente sua madre, desiderando tornare a casa tra le lacrime. Confida a Catherine di sentirsi come se “perdesse tutte le foglie” nel suo crepuscolo. La scena si conclude con una panoramica sugli alberi visti dalla finestra, simbolo della vita che continua nonostante tutto. Questa immagine rappresenta la speranza e la continuità anche in presenza di una condizione terminale.

realtà o illusione: cosa ci mostra il film?

La narrazione soggettiva rende difficile distinguere ciò che è reale da ciò che è frutto dell’immaginazione di Anthony. Il film evidenzia come la memoria possa essere distorta sotto l’effetto della demenza: i volti familiari vengono confusi e alcuni eventi sembrano essere solo visioni o fantasmi mentali. Ad esempio, Anthony può credere di essere stato soffocato o maltrattato dal genero Paul, anche se questi episodi sono probabilmente immaginati.

ricordi dolorosi e realtà sfumata

  • Anthony ripercorre momenti traumatici legati alla famiglia
  • Sembra ricordare la visita notturna con Lucy, ormai deceduta
  • Il suo ambiente si trasforma spesso in un luogo ospedaliero o familiare alterato
  • I personaggi secondari assumono ruoli multipli per sottolineare la percezione distorta

il destino di anthony alla fine del film

Dopo aver trasferito Anthony in una casa di riposo, lo stato mentale dell’uomo si aggrava ulteriormente. La scena conclusiva non suggerisce un addio pacifico alla vita ma piuttosto un proseguimento nel caos mentale causato dalla malattia. Il film termina con immagini simboliche degli alberi mossi dal vento, segno che la vita continua oltre la percezione alterata del protagonista.

il significato nascosto del finale

Zeller utilizza questa chiusa aperta per riflettere sulla natura stessa della demenza: un viaggio nella mente frammentata dove i ricordi sono instabili e spesso ingannevoli. Catherine cerca di rassicurare Anthony dicendogli che presto dimenticherà le sue sofferenze; questa frase racchiude il senso più profondo del film: affrontare l’inevitabile con dignità e accettazione.

dichiarazioni del regista sulla scena finale

Nelle interviste Florian Zeller ha spiegato quanto fosse importante girare quella scena senza prove precedenti per catturare l’autenticità delle emozioni dei protagonisti. La battuta sul “perdere tutte le foglie” riassume simbolicamente il percorso emotivo dell’intera pellicola: un’esplorazione delle profondità della mente umana nel suo declino naturale.

Personaggi principali:
  • Anthony Hopkins
  • Olivia Colman (Anne)
  • Catherine (Olivia Williams)
  • Bill (Mark Gatiss)
  • Lucy (figlia più giovane)
  • Pao (genero)

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