Il finale di il buono, il brutto e il cattivo: analisi storica e critica

Il celebre film “Il buono, il brutto e il cattivo” rappresenta uno dei capolavori del cinema western, riconosciuto come uno dei più importanti e influenti di sempre. Nonostante la sua fama, molte scene e dettagli narrativi presentano un livello di realismo discutibile rispetto alla realtà storica dell’Old West. Questo articolo analizza le principali caratteristiche della pellicola, evidenziando come alcuni elementi siano stati enfatizzati o romanzati per scopi narrativi e cinematografici.
la scena finale del film non rispecchia la realtà storica
analisi della sparatoria nel cimitero
Nel climax del film, i tre protagonisti si confrontano in una drammatica sparatoria per un tesoro nascosto. La scena è accompagnata dalla colonna sonora di Ennio Morricone e da una regia che ha fatto scuola nel genere. Secondo gli esperti di storia dell’Old West, questa sequenza presenta numerose incongruenze dal punto di vista realistico.
In particolare, uno storico ha sottolineato che le rivoltelle dell’epoca erano estremamente inaccurate in fase di tiro rapido. La probabilità che un pistolero potesse colpire un bersaglio a distanza così elevata con un solo colpo è molto bassa. La teoria del “colpo rapido”, spesso rappresentata nei film, non trova fondamento nella realtà delle armi usate nel XIX secolo.
“L’idea del tiro rapido è priva di fondamento: le rivoltelle erano ancora relativamente nuove e notoriamente poco precise. I fuochi rapidi erano spesso inutili perché i tiratori dovevano svuotare i loro cilindri per avere possibilità di colpire.” – Michael Grauer
Inoltre, l’utilizzo diffuso delle armi da fuoco nell’Old West era molto meno comune rispetto a quanto mostrato nelle pellicole hollywoodiane. Le leggi locali vietavano spesso il porto d’armi nei centri abitati e nelle zone civili.
L’inquadratura ricorda invece scene tratte dai film giapponesi sui samurai, dove due guerrieri si sfidano in duelli all’ultimo sangue con una sola mossa decisiva. Una rappresentazione più fedele di uno scontro armato nel Far West sarebbe risultata meno spettacolare ma molto più vicina alla realtà: un conflitto caotico e frenetico.
altre parti del film sono anch’esse inaccurate
dettagli sulla guerra civile e sull’ambientazione
Nella narrazione vengono inseriti riferimenti alla Guerra Civile Americana che non corrispondono completamente ai fatti storici. Elementi come l’artiglieria, le uniformi o le tattiche militari mostrano discrepanze rispetto alle reali condizioni militari del 1862 in Nuovo Messico.
Anche la trama riguardante il desiderio di trovare oro confederato si discosta dalla realtà: secondo gli studiosi, l’area era ricca di risorse aurifere già nota all’epoca, rendendo improbabile l’entusiasmo esasperato dei personaggi come Tuco.
Questo approccio stilistico contribuisce a creare un’atmosfera epica piuttosto che a offrire una rappresentazione fedele degli eventi storici autentici. Leone trae ispirazione da elementi fantastici e mitologici piuttosto che da fatti documentati.
I personaggi principali del cast
- Clint Eastwood (Blondie)
- Eli Wallach (Tuco)
- Lee Van Cleef (Angel Eyes)
considerazioni finali sulla rappresentazione storica nel film
Le scelte narrative de “Il buono, il brutto e il cattivo” privilegiano l’effetto scenico rispetto alla fedeltà storica. Scene iconiche come lo scontro al cimitero o le battaglie civili sono state concepite più per emozionare lo spettatore che per riflettere accuratamente la realtà dell’epoca. La pellicola rimane comunque un esempio eccellente di cinema epico-western con caratteristiche estetiche distintive ed effetti memorabili.