Il film più atteso del 2024 ha portato il regista in prigione per 8 anni

Il cinema internazionale continua a essere un potente veicolo di critica sociale e politica, spesso sfidando le restrizioni imposte dai governi autoritari. Un esempio emblematico è rappresentato dal film The Seed of the Sacred Fig, diretto da Mohammad Rasoulof nel 2024. Questa pellicola ha suscitato grande interesse e discussioni a livello mondiale, non solo per il suo contenuto artistico, ma anche per le conseguenze che ha comportato per il regista e il cast in Iran.
il film “The Seed of the Sacred Fig”: una produzione di forte impatto politico
trama e tematiche principali
The Seed of the Sacred Fig si configura come un dramma politico ambientato in Iran, che narra la storia di Iman, interpretato da Missagh Zareh. Egli è un avvocato onesto e giudice investigativo presso la corte rivoluzionaria di Teheran. La narrazione si concentra sul conflitto tra i principi morali dell’uomo e le direttive del governo iraniano, che lo costringono ad approvare sentenze severe senza giusto processo.
Il film esplora i temi della moralità, della fede religiosa e delle responsabilità individuali in un regime oppressivo. La famiglia di Iman, composta dalla moglie Najmeh (Soheila Golestani) e dalle due figlie Rezvan (Mahsa Rostami) e Sana (Setareh Maleki), diventa simbolo delle tensioni tra etica personale e obblighi istituzionali.
riconoscimenti internazionali e premi
The Seed of the Sacred Fig ha ottenuto riconoscimenti significativi nel circuito cinematografico globale: ha vinto diversi premi al Festival di Cannes, tra cui il Prix Spécial, il FIPRESCI Prize, il Prize of the Ecumenical Jury e il François Chalais Award. Inoltre, ha ricevuto una candidatura all’Oscar come miglior film internazionale.
reazione del governo iraniano alla produzione del film
sanzioni e repressione contro i cineasti iraniani
Dopo la selezione del film a Cannes, le autorità iraniane hanno adottato misure repressive nei confronti del cast e dei membri della troupe. Sono stati sottoposti a interrogatori ed è stato imposto loro un divieto di viaggio.
Il regista Mohammad Rasoulof è stato arrestato con l’accusa di aver violato severi regolamenti censori: nel paese sono vietate rappresentazioni negative delle figure religiose, critiche aperte al governo o all’Islam. La legge iraniana punisce con durezza ogni forma di dissenso attraverso strumenti come la censura stringente, le multe salate o addirittura l’arresto.
condizioni dei filmmaker in Iran
Sotto il regime iraniano, molti cineasti devono operare in condizioni estreme: vengono proibiti commenti politici diretti, la rappresentazione di donne senza hijab o scene ritenute immorali sono interdette. Le punizioni variano dalla detenzione alle sevizie pubbliche o private; secondo Amnesty International più di 100 persone sono soggette annualmente a frustate pubbliche o altre forme di tortura.
dossier su Mohammad Rasoulof: dall’arresto all’esilio volontario
dalla condanna alla fuga dall’Iran
Nell’anno 2010 Rasoulof era stato arrestato per aver realizzato un’opera sulla contestata contestazione elettorale del 2009; aveva trascorso sette mesi in carcere nel 2022 per aver firmato una petizione contro il regime.
Consapevole che avrebbe rischiato pene ancora più severe se fosse rimasto nel paese durante la lavorazione de The Seed of the Sacred Fig, Rasoulof ha deciso di abbandonare l’Iran con tutta la famiglia.
La fuga si è protratta per 28 giorni attraverso reti clandestine fino ad arrivare in Germania, dove ha potuto completare il progetto cinematografico senza intimidazioni o minacce.
I premi internazionali conquistati a Cannes
Award al Festival di Cannes – “The Seed of the Sacred Fig” | |
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Premio / Nomination | Risultato |
Nominata alla Palma d’Oro |
Nomination |
Prix Spécial (Premio Speciale) |
Vinto |
FIPRESCI Prize |
Vinto |
Prize of the Ecumenical Jury p> |
Vinto td > tr > |
le conseguenze politiche sulla carriera del regista
sanzioni legali ed esilio forzato
Dopo aver presentato il suo film a Cannes, Rasoulof ha subito una serie di provvedimenti repressivi: arresti preventivi, interrogatori serrati ed embargo sui viaggi verso l’estero.
Nell’anno successivo Rasoulof si è visto accusare nuovamente per aver partecipato ad attività contrarie alle leggi islamiche; questa volta però lui stesso è dovuto fuggire dal paese per evitare l’arresto definitivo.
L’esperienza dell’esilio lo ha portato a vivere lontano dalla sua terra natale ma anche a continuare a produrre opere che denuncino le ingiustizie sociali sotto forma artistica.
speranza futura dei cineasti iraniani
Mentre molte personalità del settore cercano vie alternative per esprimersi fuori dall’Iran — spesso operando clandestinamente — Rasoulof dichiara la volontà di tornare nel proprio paese non appena possibile. Il suo desiderio resta quello di contribuire alla rinascita culturale dell’Iran attraverso nuove produzioni cinematografiche.
- – Mohammad Rasoulof (regista)
- – Mahsa Rostami (attrice)
- – Setareh Maleki (attrice)
- – Soheila Golestani (attrice)
– Missagh Zareh (attore)- Membri della troupe coinvolti nella produzione de “The Seed of the Sacred Fig”
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