I live here now: recensione del film di Julie Pacino

film di debutto di Julie Pacino: un’esplorazione audace dell’identità femminile
Il panorama cinematografico si arricchisce con l’ingresso di Julie Pacino, figlia del celebre attore Al Pacino, che presenta il suo primo lungometraggio intitolato “I Live Here Now”. Questa opera rappresenta un esempio di cinema sperimentale e visivamente potente, affrontando tematiche attuali e profonde attraverso uno stile artistico distintivo. Presentato in anteprima alla 78ª edizione dell’Edinburgh International Film Festival, il film si distingue per la sua capacità di combinare elementi horror, colori vividi e un tocco di umorismo camp per esplorare il senso di appartenenza e l’esperienza femminile nel mondo contemporaneo.
una narrazione surreale sulla psiche femminile
un viaggio tra incubi e realtà
I Live Here Now non è semplicemente una pellicola da osservare passivamente, ma un’immersione sensoriale in un universo simbolico. La protagonista, Rose, si trova intrappolata in un hotel misterioso che sembra sospeso fuori dal tempo. La narrazione segue il suo percorso attraverso sogni angoscianti e una realtà sempre più sfuggente, rivelando le complesse dinamiche della mente femminile. Rose lotta per recuperare il controllo sul proprio corpo e sulla propria sanità mentale, confrontandosi con i traumi del passato e i condizionamenti sociali che hanno modellato la sua identità.
l’utilizzo innovativo del colore come strumento narrativo
una palette cromatica che amplifica le emozioni
Uno degli aspetti più distintivi del film è l’uso audace dei colori, concepito come elemento chiave per sottolineare simbolismi ed emozioni. Le tonalità intense e contrastanti richiamano estetiche tipiche del cinema giallo italiano e delle atmosfere oniriche care a David Lynch. La scelta di girare in 35mm permette di ottenere immagini ricche di profondità cromatica, conferendo alle scene una qualità quasi pittorica. Ogni fotogramma diventa così una vera opera d’arte visiva, capace di coinvolgere lo spettatore a livello sensoriale.
il ruolo dell’hotel come metafora dell’anima
simbologie e ambientazioni oniriche
L’hotel dove Rose si rifugia assume una valenza simbolica molto forte: rappresenta infatti uno specchio della sua interiorità. Le stanze decorate con colori sgargianti sono proiezioni dei suoi stati emotivi, mentre gli altri ospiti incarnano aspetti della sua psiche o traumi irrisolti. L’atmosfera surreale contribuisce a creare un senso di straniamento che accentua la percezione di smarrimento interiore della protagonista.
performance attoriale: Lucy Fry nel ruolo principale
interpretazione intensa e complessa
L’attrice australiana Lucy Fry, scelta per interpretare Rose, offre una performance altamente convincente. La sua capacità di esprimere vulnerabilità, rabbia repressa e determinazione rende il personaggio estremamente realistico e coinvolgente. Con uno sguardo profondo e gestualità significativa, Fry trasmette tutto il dolore ma anche la forza interiore necessaria a superare i traumi vissuti.
un omaggio al cinema autoriale e ai generi classici
un equilibrio tra influenze stilistiche ed originalità narrativa
I Live Here Now si configura come un’opera che rende omaggio alle estetiche del cinema giallo, horror psicologico e surrealismo lynchiano. Attraverso questa contaminazione stilistica, Julie Pacino riesce a creare un film originale che reinventa i codici del genere senza perdere la propria identità autoriale. La regista dimostra grande padronanza nel manipolare le atmosfere per veicolare temi complessi come l’identità femminile e la ricerca di autonomia personale.
- Pamela Anderson
- Amanda Seyfried
- Cara Delevingne
- Lily Collins
- Sofia Vergara
- Anya Taylor-Joy
- Taylor Swift (come guest star) strong >
- Megan Fox strong >
- Emma Roberts strong >
- Gigi Hadid strong >
- Kendall Jenner strong >
- Hailey Bieber strong >