I know what you did last summer e il declino dei film horror moderni

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Il nuovo capitolo di I Know What You Did Last Summer presenta alcune sorprese di rilievo, ma anche elementi che seguono tendenze del genere horror ormai consolidate e spesso criticabili. Nonostante le recensioni negative, con giudizi come quello di Mary Kassel di Screen Rant che assegna un punteggio di 4 su 10, il film si distingue per alcune scelte audaci che meritano attenzione.

analisi della trama e dei colpi di scena nel sequel legacy

il personaggio di Ray diventa uno dei killer

Una delle rivelazioni più sorprendenti riguarda la partecipazione di Freddie Prinze Jr. nel ruolo di Ray, che si scopre essere uno degli assassini coinvolti nella vicenda. Trasformare un personaggio amato dai fan in uno dei principali antagonisti rappresenta una scelta coraggiosa, anche se la sua introduzione nel contesto narrativo risulta poco preparata. Questo elemento contribuisce a rendere l’epilogo del film meno coinvolgente e più deludente.

l’esito del film e le scene più intense

Il finale si rivela sotto tono rispetto alle aspettative generali, lasciando spazio a una sensazione di insoddisfazione. Tra le scene più emozionanti vi sono alcuni momenti sanguinosi, come quello in cui Tyler viene ucciso. La presenza ricorrente del tema dei podcaster investigativi continua a rappresentare un elemento già troppo sfruttato nel panorama horror moderno.

la nuova trama e la presenza di un podcaster specializzato in casi reali

il salto temporale e l’introduzione di Tyler

Dopo il tragico incidente causato da Teddy e dagli altri protagonisti, avviene un passaggio temporale di un anno. Subito dopo, si assiste all’incontro tra Ava e Tyler presso un aeroporto, dove quest’ultimo rivela il suo ruolo come conduttore del podcast “Live, Laugh, Slaughter”. Il personaggio si reca a Southport per parlare della strage del 1997, evento che ha segnato profondamente il passato della cittadina.

la trama incentrata su un podcaster vero-crimine non è una novità

La figura del podcaster investigativo non è nuova nel cinema horror: film come Halloween (2018), Terrifier 3 (2024) e Totally Killer (2023) hanno già inserito questo archetipico personaggio. Questi protagonisti sono spesso ossessionati da serial killer o fatti criminosi raccapriccianti, pagando con la vita questa curiosità morbosa.

l’esigenza di rinnovare le tendenze nell’horror moderno

questo trend sta diventando stancante e ripetitivo

L’introduzione dei true crime podcasters nei film horror ha avuto origine con titoli come Halloween (2018), dove questi personaggi servivano a collegare il sequel alla narrazione originale attraverso esposizioni sulla trasformazione della comunità locale. In pochi anni questa figura si è però evoluta in qualcosa di prevedibile e privo d’originalità. La loro presenza serve principalmente ad offrire informazioni utili alla trama o a mostrare l’interesse morboso verso i crimini reali.

In molti casi questi personaggi vengono eliminati rapidamente dalla narrazione, rendendo facile prevederne il destino fin dall’inizio. Per questo motivo si auspica che il filone possa evolversi evitando ulteriori stereotipi simili nelle future produzioni horror.

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