Heidi Levitt parla del film Walk With Me: un’intervista esclusiva

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helenizzazione dell’arte cinematografica e riflessioni sulla condizione umana

Nel contesto dell’Edinburgh International Film Festival 2025, si è svolto un incontro di grande rilievo con Heidi Levitt, regista e sceneggiatrice del film “Walk With Me”. Con oltre trent’anni di esperienza come casting director, Levitt ha collaborato con figure di spicco del cinema mondiale, tra cui Oliver Stone, Wayne Wang, Sally Potter e Wim Wenders. La sua carriera, iniziata presso l’Ensemble Studio Theatre a New York, le ha permesso di contribuire alla realizzazione di numerosi film di successo, tra cui il premio Oscar “The Artist”. Questa intervista esclusiva approfondisce il suo approccio artistico e il significato profondo dietro al suo ultimo lavoro.

approccio narrativo e stile registico di Heidi Levitt

dalla narrazione alla rappresentazione della vita reale

Heidi Levitt ha evidenziato fin dall’inizio la sua metodologia narrativa: “Il mio background come casting director mi porta a pensare in termini di personaggi e voci. La narrazione nasce dal punto di vista delle persone, ed è così che sviluppo i miei progetti”. Questo metodo le consente di trasformare storie personali in narrazioni universali. Nel caso di “Walk With Me”, il protagonista, suo marito Charlie, diventa un esempio autentico capace di illuminare lo schermo grazie alla sua spontaneità. Levitt sottolinea che Charlie non è un attore professionista, ma la sua genuinità e calore sono elementi fondamentali per la riuscita del film.

influenze artistiche e linguaggio visivo poetico

L’esperienza come casting director, unita all’ispirazione derivante da grandi fotografi come Robert Frank, ha influenzato profondamente lo stile registico di Levitt. Ricorda come abbia spesso immaginato ogni scena attraverso gli occhi dei maestri che ammira: “Mi chiedo sempre come avrebbero affrontato loro una determinata situazione o scena” . La collaborazione con la direttrice della fotografia Lisa Rinsler ha contribuito a creare un linguaggio visivo intimo e poetico, capace di catturare l’essenza dei protagonisti e il loro viaggio interiore. Levitt cita anche Wim Wenders come esempio di artista capace di “guardare l’anima senza forzature”.

dettagli tematici: fragilità umana e paura dell’invecchiamento

“Walk With Me” affronta temi delicati quali la malattia di , la perdita d’autonomia e l’ansia legata all’invecchiamento. Levitt non si sottrae nel condividere le proprie fragilità familiari, trasformando queste esperienze in strumenti per stimolare riflessioni collettive. La regista riconosce che questa malattia suscita paure diverse rispetto ad altre patologie come il cancro:
“La sensazione è quella di perdere se stessi”. Il film invita quindi a superare i tabù legati alle malattie neurodegenerative, promuovendo un confronto aperto sulla perdita dell’identità personale.

speranza e resilienza attraverso il racconto cinematografico

Sebbene affronti argomenti complessi, “Walk With Me” trasmette anche messaggi positivi. Attraverso le parole del personaggio Emerson, Levitt sottolinea l’importanza di accettare i propri limiti ed estrapolare gioia anche dai momenti difficili:
“Spero che questo film possa farci guardare più attentamente gli altri”. Il messaggio centrale riguarda la necessità di sviluppare empatia, pazienza e compassione nei confronti delle persone affette da demenza. Il film si propone inoltre come uno strumento per promuovere una società più inclusiva dove ogni individuo può vivere con dignità.

L’impegno sociale ed etico nella cura delle persone affette da demenza

Heidi Levitt insiste sull’importanza delle politiche pubbliche per migliorare le condizioni dei caregiver e delle famiglie coinvolte.
“È fondamentale cambiare le politiche sociali”, afferma. Cita esempi virtuosi come la comunità olandese di Hoegwijk, dove le persone con demenza vivono in ambienti inclusivi.
Levitt chiede maggiore investimento nella ricerca medica e sociale:
“Dobbiamo capire meglio questa malattia ed imparare a convivere con essa”. La sua visione mira a costruire una società che valorizzi ogni fase della vita umana offrendo supporto concreto ai soggetti più vulnerabili.

 una testimonianza emozionante ed ispiratrice 

L’intervista si conclude lasciando un’impressione forte della dedizione umana manifestata da Heidi Levitt. Le sue parole trasmettono passione sincera verso il cinema come strumento per sensibilizzare sul tema della salute mentale e dell’invecchiamento.
Il suo desiderio è quello di far emergere una nuova percezione sociale basata su empatia, cura reciproca e rispetto per tutte le fasi della vita.
Il contributo umano offerto da questa regista rappresenta una fonte d’ispirazione concreta per chiunque voglia impegnarsi nel miglioramento del mondo sociale.

  • Nomi degli ospiti:
  • – Heidi Levitt (regista)
  • – Lisa Rinsler (direttrice della fotografia)
  • – Charlie (marito protagonista)
  • – Emerson (personaggio nel film)
  • – Personalità ispirate:

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