Harriet: la vera storia dietro il film di cynthia erivo

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la vera storia di harriet tubman: tra mito e realtà

Il racconto biografico di Harriet Tubman, protagonista del film Harriet, si ispira alla vita di una delle figure più emblematiche del movimento abolizionista. La narrazione cinematografica mette in luce il suo coraggio, la sua determinazione e il ruolo cruciale nella lotta per la libertà degli schiavi negli Stati Uniti. Alcune scelte narrative e libertà creative adottate nel film differiscono dalla storia reale, lasciando spazio a un approfondimento sulla vita autentica di Harriet Tubman.

le origini e l’infanzia traumatica di harriet tubman

nascita e famiglia

Secondo le fonti storiche, Harriet Tubman nacque nel marzo 1822 nel Maryland, anche se la data precisa rimane sconosciuta. Il suo nome di battesimo era Araminta Ross, soprannominata Minty. I suoi genitori erano schiavi presso la piantagione Brodess, dove Harriet trascorse gran parte della sua infanzia.

traumi dell’infanzia

L’infanzia di Harriet fu segnata da numerosi abusi fisici e separazioni familiari. Fu picchiata più volte dai padroni, subendo frustate e violenze che avrebbero lasciato cicatrici permanenti. A soli cinque o sei anni fu affidata a un’altra donna per prendersi cura del bambino della padrona, vivendo momenti di grande sofferenza.

Nell’ambito delle violenze subite, si ricorda un episodio particolarmente traumatico: mentre si prendeva cura del bambino addormentato della padrona, fu frustata quando il piccolo si svegliò piangendo. Questa brutalità caratterizzò la sua giovinezza, lasciandole cicatrici fisiche ed emotive che avrebbe portato con sé per tutta la vita.

incidenti e danni cerebrali

Un evento decisivo avvenne durante l’adolescenza: un supervisore lanciò contro un altro schiavo un oggetto pesante che colpì Harriet al cranio. Questo incidente le provocò gravi danni cerebrali, causando mal di testa cronici, vertigini e convulsioni. Questi disturbi sono stati attribuiti anche a possibili crisi epilettiche.

tentativi falliti di fuga e il percorso verso la libertà

primi tentativi e motivazioni religiose

Sfinita dagli abusi e dal dolore incessante, Harriet tentò due volte di liberarsi dalla condizione di schiavitù. La sua fede religiosa giocò un ruolo fondamentale in questi tentativi: insieme al marito John Tubman», già libero nel Nord), cercarono documenti legali per ottenere l’emancipazione futura dei loro figli.

il cambio di nome e la fuga definitiva

Dopo aver cambiato il proprio nome da Minty Rossa Harriet Tubman, in onore della madre e del marito, intraprese una fuga solitaria nel 1849. La sua decisione fu motivata dalla paura di essere venduta o separata dalla famiglia. Il viaggio verso nord durò quasi cento miglia a piedi fino a Filadelfia.

dettagli sulla fuga e i rischi affrontati

Poi che il suo padrone si rese conto della scomparsa di Harriet, venne emesso un avviso con una ricompensa fino a 100 dollari (circa 4mila euro attuali). Nonostante ciò, Harriet non rinunciò ai propri sogni di libertà: riuscì a fuggire definitivamente da sola.
Nel film vengono rappresentati solo alcuni aspetti della fuga finale; invece nella realtà questa fase comportò enormi difficoltà logistiche ed emotive.

differenze tra narrazione cinematografica e fatti storici reali

sovrapposizioni creative nel film “Harriet”

Mentre il film cerca comunque di rispettare i fatti principali della vita di Harriet Tubman, si prende alcune licenze artistiche. Ad esempio, nell’opera si mostra l’arrivo a Filadelfia con l’accoglienza da parte del personaggio William Still, interpretato da Leslie Odom Jr.. In realtà, William Still – figura storica realmente esistita – collaborò molto con Harriet ma non è stato testimoniato che abbia incontrato direttamente Minty subito dopo la fuga.

I rapporti personali e le imprese nelle missioni clandestine

Nella pellicola si evidenzia come Harriet tornasse molte volte nel Sud per salvare altri schiavizzati; questo aspetto storico è confermato dai documenti ufficiali. Tuttavia, alcuni dettagli relativi alle sue imprese sono stati semplificati o romanzati per esigenze narrative.

L’impegno militare ed emancipatorio dimenticato nel film

Sebbene sia noto che Harriet Tubman partecipò attivamente alla guerra civile americana come spia ed infermiera, questa parte risulta poco approfondita nella pellicola.
Nel contesto storico ha avuto ruoli fondamentali:

  • partecipazione al raid su Combahee Ferry: contribuì alla liberazione di circa 700 schiavizzati;
  • prima donna ad aver guidato una spedizione armata: riconoscimento importante per il suo ruolo militare;
  • attività come spia dell’Unione: raccolta informazioni strategiche durante il conflitto;
  • interventi umanitari: supporto diretto alle truppe dell’Unione attraverso vari ruoli civili-militari.

Personaggi principali:

  • – Cynthia Erivo nei panni di Harriet Tubman;
  • – Leslie Odom Jr., interprete di William Still;
  • – Janelle Monáe come Marie Buchanon (personaggio inventato);
  • – Joe Alwyn nei panni del proprietario James Brodess;

sintesi criticadel approccio narrativo

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Sebbene “Harriet” offra uno sguardo significativo sulla vita dell’eroina afroamericana, manca spesso della profondità necessaria ad apprezzarne appieno le sfumature umane ed eroiche. Le libere interpretazioni storiche rendono meno incisiva una figura complessa come quella di Harriet Tubman rispetto alle sue realizzazioni reali sul piano sociale e militare.

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