Garden State: Dietro le Quinte del Film d’Esordio di Zach Braff – Dalle Riprese a Basso Budget al Finale Sorprendente

Il film La mia vita a Garden State, diretto da Zach Braff, ha fatto il suo debutto nelle sale statunitensi il 28 luglio 2004, conquistando immediatamente il cuore del pubblico e divenendo un autentico cult. Durante quest’anno si sono celebrati i venti anni dalla sua uscita, con una speciale retrospettiva. Recentemente, un approfondimento di THR ha rivelato dettagli affascinanti sulla realizzazione della pellicola, mettendo in luce retroscena e curiosità legate al suo percorso. Di seguito vengono presentati alcuni dei momenti più significativi della produzione.
Difficoltà nella produzione
Braff ha iniziato a scrivere il copione ispirandosi alle proprie esperienze personali durante il periodo universitario. Solo nel 2001, dopo aver ottenuto notorietà come attore grazie a Scrubs, ha deciso di completare la sceneggiatura, sperando che il suo nuovo status potesse facilitare il processo di finanziamento. Il percorso si rivelò però complesso e lungo. Braff racconta:
Braff: “Ero alla CAA per una riunione non legata a Garden State, e ho avuto la sfacciataggine di entrare nell’ufficio di Kevin Huvane per consegnargli il copione.”
Dopo diverse difficoltà, la produttrice Pam Abdy ha accettato di produrlo, commossa dalla storia.
Il coinvolgimento di Natalie Portman
Un passo fondamentale è stato l’inserimento di Natalie Portman nel cast, scelta da Braff per il ruolo di Sam:
Braff: “Quando ho partecipato a La Dodicesima notte, ho pensato che Natalie fosse perfetta per il mio film.”
Portman, inizialmente indecisa, si è presto appassionata al personaggio, scoprendo la sceneggiatura e il cortometraggio di Braff:
Portman: “Ho trovato il personaggio eccentrico e con una voce originale.”
Riprese e budget limitato
Grazie al sostegno del produttore Gary Gilbert, la pellicola ha ricevuto un budget di 2.5 milioni di dollari, costringendo il team a lavorare con grande economia. Le riprese sono state completate in soli 26 giorni:
Abdy: “Numerosi amici e familiari ci hanno supportato in vari modi.”
Un imprevisto ha colpito Natalie Portman durante le riprese, ma la troupe ha dimostrato grande solidarietà:
Portman: “Ho ricevuto supporto dalla troupe durante un momento difficile.”
Imprevisti sul set
Alcuni momenti divertenti si sono verificati durante la produzione, come quando Braff ha dovuto assicurarsi che l’acqua della piscina fosse calda, coinvolgendo Abdy in situazioni inaspettate:
Abdy: “I poliziotti sono arrivati mentre testavo l’acqua.”
Un finale inizialmente diverso
Inizialmente, la conclusione del film prevedeva un’interpretazione più tragica, ma Braff ha optato per un finale ottimista, concentrato sull’amore tra i personaggi principali:
Braff: “Il finale originale era troppo cupo e distoglieva dalla storia d’amore.”
Alla fine, La mia vita a Garden State è stato presentato al Sundance, attirando l’attenzione di importanti distributori e segnando un momento cruciale nella carriera di Braff.
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