Frankenstein di guillermo del toro celebra la bellezza della mostruosità

l’interpretazione cinematografica di frankenstein secondo guillermo del toro
Il regista messicano Guillermo del Toro ha sempre nutrito un profondo interesse per la figura di Frankenstein, sviluppato fin dalla sua infanzia. La sua versione cinematografica si distingue per una visione personale e ricca di simbolismi, che riflette le sue tematiche preferite e il suo stile estetico unico. Questo progetto rappresenta il risultato di un percorso artistico intrapreso con passione, volto a rendere omaggio al capolavoro letterario di Mary Shelley.
ispirazioni e influenze nella trasposizione del regista
Guillermo del Toro, premio Oscar, ha dichiarato che l’idea di adattare per il grande schermo la propria interpretazione di Frankenstein è nata fin da quando, all’età di sette anni, ha visto il film del 1931 diretto da James Whale. Per lui, l’horror gotico rappresenta una vera e propria religione e nel personaggio interpretato da Boris Karloff riconosce il suo “suo Messia”. La sua visione si ispira a questa tradizione, reinterpretando il mito attraverso una poetica fatta di eleganza e profondità emotiva.
raffigurazione dei protagonisti principali
Nella narrazione, si evidenzia la figura dello scienziato Victor Frankenstein, interpretato da Oscar Isaac, che dà vita a una creatura assemblata con parti umane prelevate da cadaveri di soldati morti in battaglia. Il suo desiderio di superare i limiti della vita porta a un conflitto tra ragione e mistero divino. La creatura stessa viene interpretata da Jacob Elordi, simbolo delle conseguenze dell’arroganza umana.
- L’ambizione scientifica come tentativo di rivaleggiare con Dio;
- I confini tra vita e morte;
- L’evoluzione della creazione oltre le intenzioni dell’autore;
- L’intreccio tra horror gotico e dimensione spirituale.
approccio stilistico e tematico del toro
Del Toro utilizza uno stile visivo raffinato ed evocativo, enfatizzando i temi gotici con un tocco personale che mescola eleganza formale a una visione dolce ma struggente dell’esistenza. La pellicola mette in risalto come i mostri possano incarnare anche forme di tenerezza e vulnerabilità, creando un equilibrio tra il mondo fisico e quello metafisico. Questa prospettiva consente al film di essere più vicino ai valori familiari rispetto alle classiche interpretazioni horror.
Sempre nel cinema di Del Toro sono i mostri a esprimere la tenerezza più autentica, guidando lo spettatore in un viaggio poetico tra le tensioni dell’animo umano. La narrazione sottolinea come la vera salvezza possa derivare dal contatto con le parti più oscure ed inconscie di sé stessi, aprendo a una comprensione più profonda della natura umana.
Membri del cast:
- Oscar Isaac
- Jacob Elordi
- Mia Goth (come protagonista)
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