Film sequel di stephen king da non perdere

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Il panorama delle trasposizioni cinematografiche ispirate ai romanzi di Stephen King è caratterizzato da una serie di sequel che, pur spesso deludenti rispetto agli originali, presentano alcune eccezioni degne di attenzione. La maggior parte dei film derivati si distingue per la scarsa qualità rispetto alle opere di partenza, ma alcuni titoli emergono come produzioni che meritano una visione più approfondita. In questo articolo vengono analizzati i principali sequel tratti dalle opere di King, evidenziando le peculiarità e le caratteristiche più significative di ciascuno.

children of the corn: revelation (2001)

una prova di sforzo innovativo nella saga

Il settimo capitolo della serie Children of the Corn, intitolato Revelation, ha ricevuto un punteggio estremamente basso su Rotten Tomatoes. Nonostante ciò, il film si distingue perché tenta di introdurre elementi inediti nel contesto già ampiamente sfruttato della saga. La pellicola mantiene un’aura misteriosa che richiama l’origine narrativa, seppur con risultati inferiori rispetto al passato.

Il film si propone come una rivisitazione delle tematiche horror legate ai bambini posseduti dal male, inserendo alcune novità nei dettagli sovrannaturali. La performance dell’attore Michael Ironside contribuisce ad aumentare la credibilità del prodotto, rendendolo uno dei sequel migliori tra quelli prodotti sotto il marchio Children of the Corn.

creepshow 2 (1987)

un sequel senza coinvolgimento diretto di Stephen King

Creepshow 2 rappresenta un esempio di produzione che non beneficia dell’intervento diretto dello scrittore statunitense. Il risultato è una serie di episodi che sembrano frammenti lasciati fuori dalla prima pellicola, con una qualità complessiva grezza e meno curata.

Dopo il successo del primo capitolo, considerato uno dei migliori esempi del genere horror antologico, questa seconda parte mostra un tentativo poco riuscito di replicare la formula vincente. Nonostante ciò, alcune storie interne sono degne di nota; ad esempio, “The Hitchhiker” si distingue per l’efficacia inquietante e per il messaggio sulla demonizzazione dei fumetti.

children of the corn 666: isaac’s return (1999)

il ritorno della saga con collegamento diretto al primo episodio

Con protagonista John Franklin nel ruolo di Isaac, Children of the Corn 666: Isaac’s Return si distingue per aver mantenuto un forte legame con l’originale attraverso il titolo e la trama centrale. Franklin offre ancora una volta un’interpretazione convincente del personaggio principale in questa produzione destinata al mercato home video.

Il film affronta temi più ampi rispetto agli altri sequel e presenta un cast composto da volti noti come Nancy Allen e Stacy Keach. La narrazione esplora le origini della setta maligna attraverso uno sviluppo più approfondito degli aspetti sovrannaturali.

lawnmower man 2: beyond cyberspace (1996)

una produzione indipendente dal materiale originale e disconosciuta dall’autore

Lawnmower Man 2: Beyond Cyberspace, sequel del controverso film ispirato all’opera letteraria di Stephen King ma molto distante dalla sua fonte originale, è stato realizzato senza l’approvazione dello scrittore. La pellicola si discosta completamente dall’universo narrativo iniziale e si concentra su tematiche cyberpunk ambientate in un contesto futuristico.

Anche se privo del coinvolgimento diretto dell’autore e con una sceneggiatura discutibile, il film ha trovato un suo pubblico grazie a performance carismatiche come quella di Matt Frewer. Le immagini digitali sono migliorate rispetto alla versione precedente e offrono uno spettacolo visivo più interessante.

the mangler 2 (2002)

un incremento delle minacce meccaniche nel seguito

The Mangler 2 rappresenta una sorta di remake mascherato che amplia i concetti già presenti nel primo capitolo. Ambientato in un collegio severo dove gli apparecchi elettronici prendono vita sotto forma di mostri meccanici aggressivi, il film sfrutta effetti pratici notevoli per la categoria.

L’attore Lance Henriksen fornisce la sua consueta interpretazione intensa in questa produzione destinata al mercato home video. Sebbene non abbia alcuna reale connessione diretta con i romanzi originali o lo stile tipico delle opere kingiane, riesce comunque a offrire momenti disturbanti ed efficaci.

sometimes they come back…again (1996)

un remake più che un vero sequel classico

Sebtembe They Come Back…Again si presenta come una reinterpretazione piuttosto esagerata del racconto originale scritto da Stephen King. Rispetto all’originale televisivo del 1991 – ormai dimenticato – questa versione sembra quasi una parodia degli stereotipi horror degli anni ’90.

I dettagli surreali e gli eventi estremi contribuiscono a rendere il film divertente ma poco spaventoso; Non manca mai di risultare coinvolgente grazie alle sue trovate sopra le righe e alla capacità di sorprendere anche i fan più esigenti.

children of the corn II: the final sacrifice (1992)

un sequel distribuito nelle sale dopo molti anni dall’originale

Pubblicato circa dieci anni dopo il debutto cinematografico originale, Children of the Corn II: The Final Sacrifice ha avuto una distribuzione teatrale limitata ed è stato capace di ottenere qualche profitto modesto. La trama riprende direttamente gli eventi precedenti trasferendoli in una nuova località dove i giovani maledetti continuano a seminare terrore.

  • Nell’elenco dei film:
  • Children of the Corn (1984) – 38%
  • Children of the Corn II -30%
  • Children of the Corn III -26%
  • Children of the Corn IV -25%
  • Children of the Corn V -14%
  • Children of the Corn 666 -0%

the rage: carrie 2 (1999)

una sequenza innovativa con nuove idee integrate nella tradizione cinematografica originale

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The Rage: Carrie 2 delinea le vicende della sorellastra minoredi Carrie White mentre sviluppa poteri telecinetici simili alla sorella maggiore. Originariamente concepita come storia autonoma, la sceneggiatura fu modificata per creare un collegamento diretto con l’adattamento cinematografico degli anni ’70.
Questo approccio permette alla pellicola sia di sembrare un seguito sia quasi un remake dell’originale classico; ne risulta così uno stile distintivo tipicamente late ’90s.
La presenza ricorrente dell’attrice Amy Irving nei panni Sue Snell aggiunge valore emotivo alla narrazione; inoltre le sequenze telecinetiche sono tra gli aspetti più apprezzati dal pubblico durante tutta la durata del film.

a return to salem’s lot (1987)2 >
larry cohen realizza un horror divertente e irriverente h3 >
L’operaA Return to Salem’s Lot em>, firmata da Larry Cohen , rappresenta uno dei rari casi in cui il sequel viene distribuito nelle sale dopo essere stato originariamente ideato come prodotto televisivo . La pellicola segue le vicende familiari tra padre e figlio tornati nella cittadina infestata dai vampiri , assumendo toni umoristici tipici dello stile Cohen .

L’intento è quello di esplorare la cultura vampiresca confrontandosi con lo spirito satirico tipico dell’autore americano , creando così uno spettacolo horror distintivo nel panorama contemporaneo. Questa scelta rende il film unico nel suo genere perché combina elementi gotici a tocchi comici ed ironici – differenziandosi dagli standard usuali delle produzioni basate sui romanzi originali o sui classici tv movie degli anni ’80 . p >

pet sematary two (1990) h2 >
uno spettacolo disturbante ma meno fedele al libro h3 >

Considerato spesso come uno dei sequel meno memorabili dedicati a King’s universe ,Pet Sematary Two em > si discosta molto dal romanzo originale anche se tratta temi simili.

Ambientato subito dopo gli eventi della prima pellicola , racconta la storia del giovane protagonista che decide di usare terra maledetta per riportare in vita sua madre recentemente scomparsa.

L’aspetto negativo riguarda soprattutto l’eccessiva violenza gratuita presente nella pellicola ,che ne riduce drasticamente l’efficacia narrativa . Tuttavia , questa

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