Film in cui i personaggi dovevano sicuramente morire secondo la scienza

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Le produzioni cinematografiche spesso rompono le leggi della scienza per creare scene spettacolari e coinvolgenti. Ci sono momenti in cui la realtà scientifica rende improbabile o addirittura impossibile la sopravvivenza dei personaggi, nonostante le apparenti imprese di successo sul grande schermo. In questo approfondimento vengono analizzati alcuni tra gli esempi più emblematici di scene dove la logica scientifica suggerirebbe un esito fatale, ma i protagonisti sembrano miracolosamente uscirne vivi.

scenari di sopravvivenza impossibili

profondità marina e megattere preistoriche

Nel film The Meg (2018), il protagonista interpretato da Jason Statham è un esperto di immersioni che si trova ad affrontare un gigantesco squalo preistorico lungo circa 75 piedi, il Megalodon. Sebbene l’azione sia spettacolare, dal punto di vista scientifico la scena presenta molte incongruenze: le pressioni dell’acqua a quelle profondità sarebbero tali da schiacciare qualsiasi corpo umano prima ancora dell’attacco del predatore. La pressione esercitata dall’acqua a quella profondità supera di gran lunga le capacità umane di resistenza, rendendo praticamente impossibile la sopravvivenza senza adeguate tecnologie di supporto.

fuga in un mondo in rovina

Il film 2012 (2009) narra una catastrofe globale con terremoti e tsunami devastanti. Un esempio iconico è quello in cui il personaggio interpretato da John Cusack tenta di fuggire da una città che crolla sotto i tremori. Nonostante l’azione frenetica e le sequenze mozzafiato, dal punto di vista scientifico sarebbe stato pressoché impossibile evitare ferite mortali o morte certa a causa delle onde sismiche, dei detriti volanti e delle crepe nel terreno che si aprivano improvvisamente.

esplosione nucleare in un frigorifero

Nella saga di Indiana Jones, il celebre episodio in cui Indy si ripara da una detonazione nucleare infilando se stesso in un frigorifero rappresenta uno dei momenti più discussi tra gli appassionati. Dal punto di vista fisico, questa scena è irrealistica: i materiali del frigorifero non potrebbero proteggere dai calore estremo e dalle radiazioni intense generate dall’esplosione atomica. La temperatura e la pressione avrebbero vaporizzato Indy molto prima che potesse uscire illeso dal mobile.

caduta da un grattacielo

In numerosi film d’azione come quelli della serie John Wick, i protagonisti sopravvivono a cadute da altezze considerevoli senza subire danni fatali. Un esempio è il capitolo III – Parabellum (2019), dove John Wick cade dal tetto del Continental e si rialza per continuare lo scontro. Scientificamente parlando, una caduta libera da diversi piani porterebbe quasi certamente alla morte per trauma cranico o fratture multiple; Nei film questa possibilità viene ignorata per esigenze narrative.

scene iconiche e contraddizioni scientifiche

salvataggio nello spazio: Leia in Star Wars

Nel film Star Wars: Gli ultimi Jedi, Leia Organa viene mostrata mentre fluttua nello spazio aperto senza tute spaziali né equipaggiamento protettivo. Secondo le leggi della fisica e della biologia umana, questa scena risulta assolutamente improbabile: senza respirare aria compressa o avere sistemi di supporto vitale immediatamente attivi, entro pochi secondi perderebbe coscienza a causa della mancanza d’ossigeno e subirebbe danni irreversibili dovuti alla decompressione.

il salto HALO in Mission: Impossible – Fallout

Il celebre salto HALO (High Altitude Low Opening) effettuato da Tom Cruise nel film del 2018 rappresenta uno degli stunt più impressionanti mai realizzati sul set cinematografico. Secondo le leggi aeronautiche e fisiologiche, saltare senza ossigeno supplementare da oltre venticinquemila piedi porterebbe rapidamente alla perdita della coscienza o alla morte per ipossia.

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