Film di kung fu classici da vedere assolutamente

Il cinema di arti marziali ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del grande schermo, grazie a film che hanno definito il genere e ispirato generazioni di appassionati. Tra le produzioni più iconiche ci sono opere che, pur risalendo a decenni fa, continuano a essere considerate pietre miliari per la loro capacità di combinare combattimenti spettacolari, narrazioni coinvolgenti e stili di lotta innovativi. Questo approfondimento si focalizza sui titoli più rappresentativi dell’epoca d’oro delle arti marziali, offrendo una panoramica dettagliata dei film che hanno contribuito a plasmare il genere.
king boxer (1972)
diretto da Jeong Chang-hwa
King Boxer, conosciuto anche come Five Fingers of Death, rappresenta uno dei classici imprescindibili del cinema marziale. Questa pellicola si distingue come uno dei primi successi internazionali del kung fu, contribuendo alla diffusione della disciplina oltre i confini asiatici. La performance dell’attore indonesiano Lo Lieh, con le sue sequenze di combattimento in slow-motion e acrobazie veloci, ha segnato un punto di svolta nel modo di rappresentare le arti marziali sul grande schermo.
Ambientato tra due scuole di kung fu e caratterizzato da scene ricche di stile e azione frenetica, il film narra la storia di un giovane guerriero impegnato a vendicare la propria famiglia contro un samurai disonesto. La sua estetica distintiva e l’intreccio narrativo ne fanno un vero caposaldo del genere, prefigurando successi come Enter the Dragon.
- Data di uscita: 28 aprile 1972
- Durata: 97 minuti
clan of the white lotus (1980)
diretto da Lo Lieh
Clan of the White Lotus si distingue come uno dei lavori più significativi degli anni ’80 nel panorama delle arti marziali. Con protagonisti leggende come Gordon Liu e Kara Hui, il film segue le vicende del sacerdote White Lotus alla ricerca di vendetta contro gli assassini del fratello.
L’opera si ispira ai miti storici legati al monaco Bak Mei, uno dei Cinque Anziani sopravvissuti alla distruzione del monastero Shaolin. Ricco di sequenze spettacolari e con una colonna sonora memorabile, questo film fonde elementi storici con una narrazione intensa che invita lo spettatore a immergersi profondamente nella cultura kung fu.
- Data di uscita: 1980
- Durata: variabile secondo le versioni
five deadly venoms (1978)
diretto da Chang Cheh
Five Deadly Venoms è considerato uno dei capolavori assoluti della Shaw Brothers Studio. Il film racconta la storia di un allievo incaricato dal suo maestro defunto di scoprire e sconfiggere i cinque ex studenti corrotti attraverso l’uso delle caratteristiche delle creature velenose della mitologia cinese.
L’opera combina personaggi complessi con elementi mitologici tradizionali, offrendo uno spettacolo visivo impressionante senza sacrificare la profondità tematica. La sua influenza si riflette anche nel cinema occidentale tramite l’omaggio diretto nel film cultKill Bill.
- – Personaggi principali:
- – Regista: Chang Cheh
- – Cast principale:
- – Influences: Quentin Tarantino – Kill Bill
crippled avengers (1978)
diretto da Chang Cheh
The Venom Mob, gruppo iconico formato da attori specializzati in arti marziali delle produzioni Shaw Brothers, torna protagonista in Crippled Avengers . Anche se non ufficialmente sequel de I Cinque Veleni Mortali , questa pellicola viene spesso presentata come una sorta di ritorno alle origini.
Racconta la storia di uomini feriti e disabili che si riuniscono per imparare le arti marziali ed affrontare un tiranno crudele.
Le sequenze d’azione sono intense e ricche di ritmo, rendendo questo titolo tra i più apprezzati degli anni ’70 nel panorama kung fu.
the one-armed swordsman (1967)
diretto da Chang Cheh
The One-Armed Swordsman, classico wuxia prodotto dalla Shaw Brothers Studio, rivoluzionò il genere grazie alla presenza di un antieroe complesso e scene d’azione sanguinose ed elaborate. La pellicola vede Jimmy Wang interpretare Fang Kang, figlio dello schiavista che sacrifica la vita per proteggere il suo padrone.
Questo film ha aperto nuove prospettive sulla lotta armata nel cinema orientale ed è diventato parte integrante della trilogia dedicata al personaggio.
lady snowblood (1973)
diretto da Toshiya Fujita
Lady Snowblood, ambientato nel Giappone del XIX secolo e basato su manga omonimo, narra la storia drammatica della giovane Yuki Kashima in cerca di vendetta contro coloro che hanno violentemente aggredito sua madre.
Il successo internazionale ha portato alla realizzazione anche di sequel e adattamenti cinematografici successivi.
È considerato uno dei migliori esempi tra i film femminili d’arte marziale ed ha influenzato numerosi registi occidentali come Quentin Tarantino.
Questi titoli costituiscono solo alcune delle pietre miliari che hanno segnato l’evoluzione del cinema kung fu. La loro influenza si sente ancora oggi nelle nuove produzioni e nei capolavori moderni ispirati alle tecniche classiche o alle storie epiche tramandate dal passato.