Film di arti marziali degli anni ’60: i dieci capolavori da non perdere

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Il cinema di arti marziali degli anni ’60 rappresenta un periodo di grande innovazione e sperimentazione, con produzioni che hanno contribuito a definire le basi del genere. Questa decade ha visto l’emergere di registi e interpreti destinati a lasciare un segno indelebile nel panorama cinematografico mondiale. Nonostante alcune pellicole non abbiano ottenuto il riconoscimento che meritavano al momento della loro uscita, esse rappresentano oggi pietre miliari della storia delle arti marziali sul grande schermo.

film emblematici degli anni ’60 nel cinema di arti marziali

big and little wong tin bar (1962)

Big and Little Wong Tin Bar si distingue come uno dei primi film che vede l’esordio di due futuri leggende del kung fu: Jackie Chan e Sammo Hung. La pellicola narra la storia di due bambini che apprendono l’arte marziale, sfruttando il talento dei membri dei Seven Little Wonders. Nonostante il suo impatto iniziale sia stato limitato, il film è stato riscoperto nel 2016 ed è stato condiviso online, assumendo un ruolo importante nella genealogia del cinema wuxia.
Questo lavoro riveste un’importanza storica perché segna l’inizio delle carriere di attori e registi che rivoluzioneranno il genere negli anni successivi.

return of the one-armed swordsman (1969)

Dopo il successo del primo capitolo, Return Of The One-Armed Swordsman porta in scena Jimmy Wang che interpreta nuovamente Fang Gang, impegnato a contrastare una banda di maestri spadaccini dediti al ricatto e all’omicidio. La pellicola si distingue per le coreografie eccezionali e le scene di combattimento intense, arricchite da una narrazione che esplora anche aspetti più profondi dell’animo del protagonista.
Sebbene non abbia superato completamente le aspettative del film originale, questo sequel rimane un esempio significativo di come la coreografia possa elevare i film di arti marziali a opere d’arte visive.

golden swallow (1968)

Golden Swallow, sequel del celebre Come Drink with Me, vede il ritorno di Cheng Pei-pei nel ruolo della protagonista. La trama ruota intorno alla lotta contro un assassino seriale che tenta di incastrarla attraverso prove false. Il film combina elementi romantici e violenti tipici dell’epoca, offrendo sequenze d’azione memorabili e una narrazione ricca di colpi di scena.
Il lungometraggio si conferma come uno dei più significativi esempi dello stile Shaw Brothers, mantenendo viva la tradizione delle storie epiche ambientate nelle arti marziali.

the flying dagger (1969)

The Flying Dagger, diretto da Cheh Chang, vede la partecipazione ancora una volta della star Cheng Pei-pei nei panni dell’esperta lanciatrice Yu Ying. Il film si distingue per le scene d’azione spettacolari e la coreografia innovativa, raccontando la battaglia tra una donna coraggiosa e un capo clan malvagio. La pellicola ha contribuito a consolidare Chang come uno dei principali registi del wuxia negli anni ’60.
Con influenze evidenti dal cinema western italiano, in particolare dai spaghetti Westerns diretti da Sergio Leone, questa produzione ha aperto nuove strade narrative per i film d’arti marziali.

the sword of doom (1966)

The Sword Of Doom presenta Tatsuya Nakadai nei panni di Ryunosuke Tsukue, uno samurai senza scrupoli immerso in una spirale autodistruttiva caratterizzata da violenza estrema e sanguinolenza. Questo film giapponese anticipa molte tendenze future nel cinema occidentale riguardanti lo splatter e la brutalità nei film sui samurai.
L’opera si distingue per l’approfondimento psicologico del protagonista e per aver dipinto un quadro crudo ed inquietante della figura dello guerriero senza ideali morali chiari.

the bells of death (1968)

The Bells Of Death narra la vicenda di Wei Fu, semplice taglialegna i cui affetti vengono distrutti dall’arrivo di tre misteriosi sicari pronti ad uccidere la sua famiglia. Con l’aiuto di un maestro spadaccino, Wei Fu intraprende un cammino vendicativo segnato da scontri spettacolari tipici del wuxia con influenze western.
L’opera si distingue per lo stile visivo ispirato ai spaghetti Westerns italiani ed è considerata tra i titoli pionieristici nell’intreccio tra generi diversi all’interno delle arti marziali asiatiche.

capolavoro indiscusso degli anni ’60: yojimbo (1961)

Il filone dei samurai trova nelle opere dirette da Akira Kurosawa alcuni tra i massimi esponenti mondiali. Yojimbo rappresenta uno degli esempi più significativi grazie alla sua capacità narrativa mista a umorismo sottile e critica sociale sotto forma di satira politica.

Toshiro Mifune dà vita a un rōnin errante che manipola due bande rivali in una piccola città corrotta. Con questa pellicola Kurosawa ha influenzato notevolmente anche il cinema occidentale, dando origine a numerose reinterpretazioni nel genere spaghetti Western oltre ad aver dato vita al sequel Sanjuro nel 1962.

capolavoro taiwanese: dragon inn (1967)

Dragon Inn, diretto da King Hu, rappresenta uno dei punti più alti del wuxia classico prima dell’avvento internazionale portato dal successo globale di Bruce Lee negli anni ’70. La storia si focalizza sulla lotta contro tradimenti all’interno delle mura dell’antico albergo Dragon Inn durante periodi turbolenti della Cina feudale.

L’importanza storica deriva anche dal fatto che questa pellicola è stata riproposta più volte con remake modernizzati come New Dragon Gate Inn o Flying Swords of Dragon Gate (2011), mantenendosi sempre rilevante agli occhi degli appassionati del genere martial arts cinese.

come drink with me (1966)

Come Drink With Me segna l’esordio cinematografico della futura icona femminile delle arti marziali Cheng Pei-pei. La sua interpretazione della figlia di un ufficiale incaricata di salvare il fratello rapito attraverso tecniche acrobatiche e combattimenti impressionanti ha rivoluzionato il ruolo delle donne nel cinema d’azione asiatico.

Pioniera assoluta tra le protagoniste femminili nelle arti marziali sullo schermo, Peippei ha tracciato la strada alle eroine moderne come Buffy o Xena grazie alla sua presenza scenica fuori dal comune ed alle capacità tecniche avanzate rispetto ai tempi.

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