Film del 1995 che ha ispirato Il Signore degli Anelli

la rivoluzione del cinema fantasy: il ruolo di “la città perduta”
Il film “La città perduta”, diretto da Jean-Pierre Jeunet e Marc Caro, rappresenta un punto di svolta nel panorama cinematografico degli anni ’90. Nonostante il suo insuccesso al botteghino e una ricezione inizialmente fredda, questa pellicola è oggi riconosciuta come una delle opere più influenti nel genere fantasy moderno, grazie alla sua visione innovativa e all’estetica unica.
contesto storico e impatto iniziale
ricezione e critica al momento dell’uscita
Lanciato nel 1995, “La città perduta” fu accolto con scetticismo sia dal pubblico che dalla critica. Il film venne spesso etichettato come troppo strano, oscuro e di difficile comprensione. La pellicola non ottenne il successo sperato, rimanendo un progetto di nicchia.
valore artistico e riconoscimenti postumi
Poi, a distanza di quasi trent’anni, la sua importanza si è consolidata. È considerata una vera pietra miliare del cinema fantasy, capace di porre le basi per molte produzioni successive — incluso l’immaginario cupo e barocco della trilogia deIl Signore degli Anelli. La sua influenza si estende anche ad altri media come i videogiochi, tra cui spicca il franchise diBioShock.
trama e caratteristiche distintive del film
“La città perduta” narra la storia di Krank, una creatura invecchiata prematuramente che rapisce i bambini per rubarne i sogni. A opporsi a lui c’è One, interpretato da Ron Perlman, ex lottatore dal cuore semplice, deciso a salvare il fratellino rapito. L’ambiente narrativo si sviluppa in un mondo distorto, popolato da scienziati folli, bambini sfruttati e paesaggi che sembrano usciti da un incubo steampunk.
estetica e approccio visivo
L’aspetto distintivo del film risiede nella sua estetica: scenografie monumentali realizzate interamente a mano, effetti pratici e un uso sapiente del colore conferiscono alle immagini un aspetto quasi pittorico. Questo approccio artigianale conferisce unicità all’opera in epoca dominata dal digitale.
difficoltà iniziali e riconoscimenti successivi
Presentato come film d’apertura al Festival di Cannes nel 1995,“La città perduta” riscosse apprezzamenti per la sua audacia visiva ma incontrò difficoltà nel conquistare il pubblico internazionale. Molti critici lo considerarono troppo confuso nella narrazione o più uno esercizio stilistico che un racconto completo.
L’eredità culturale e ispirazioni moderne
L’unicità della pellicola ha influenzato registi come Guillermo del Toro , che ha citato il film come fonte d’ispirazione per atmosfere gotiche come quelle de“Il labirinto del fauno”. La costruzione tangibile dei set giganteschi ha aperto nuove strade anche per registi come Peter Jackson.
riconoscibilità attuale e valore artistico duraturo
A distanza di anni dal suo restauro in formato 4K,“La città perduta” mostra tutta la ricchezza del suo immaginario complesso. Le scenografie dettagliate raccontano storie proprie; ogni scelta visiva contribuisce a creare un mondo coerente nella sua apparente assurdità. Il film dimostra che il fantasy può essere anche inquietante, disturbante ed espressamente adattabile a tematiche adulte.
- Krank
- One (Ron Perlman)
- Bambini rapiti (tra cui il fratellino)
- Sciamani folli
- Cittadini surreali delle ambientazioni urbane disturbanti
- Membri della troupe tecnica coinvolti nelle scenografie monumentali
- Ispiratori cinematografici come Guillermo del Toro e Peter Jackson
- Cineasti influenzati dall’approccio artigianale dei registi francesi
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