Film cult che non hai ancora visto e che ti sei perso

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Il panorama cinematografico è ricco di film che, inizialmente falliti al botteghino o criticamente ignorati, hanno poi conquistato un ruolo di rilievo nel mondo dei cult movie. Questi titoli, spesso caratterizzati da uno stile outsider e da tematiche alternative, sono diventati simboli di una generazione o di un movimento culturale. In questo approfondimento si analizzano alcune tra le pellicole più rappresentative del fenomeno dei classici di culto, con particolare attenzione alle loro caratteristiche distintive e alla loro evoluzione nel tempo.

repo man (1984)

Diretto da Alex Cox, Repo Man rappresenta uno dei lavori più significativi del regista negli anni ’80. La trama segue un giovane punk rocker diventato ufficiale di recupero auto, impegnato a rintracciare una vettura misteriosa contenente qualcosa di sconosciuto nel bagagliaio. Il film si distingue per il suo tono dystopico e surreale, mescolando elementi umoristici e inquietanti. La performance di Harry Dean Stanton ed Emilio Estevez contribuisce a creare un’atmosfera unica, fatta di personaggi outsider e situazioni assurde. Per molti aspetti, Repo Man incarna lo spirito ribelle degli anni ’80 e la controcultura dell’epoca.

phantom of the paradise (1974)

Le adattamenti de “The Phantom of the Opera sono numerosi, ma nessuno come Phantom of the Paradise. Diretto da Brian De Palma, questo musical fuori dagli schemi combina elementi di disco e glam rock con il mito classico del Fantasma. Le scelte stilistiche sono audaci e la narrazione si muove con ritmo frenetico tra scene stravaganti e colpi di scena improbabili. Nonostante il fallimento commerciale all’epoca della sua uscita, il film è oggi riconosciuto per la sua originalità e la capacità di reinterpretare un mito senza paura delle proprie follie visive.

in the mouth of madness (1994)

Tra i film meno apprezzati al momento della distribuzione ma destinati a diventare cult ci si trova anche In the Mouth of Madness. Diretto da John Carpenter, il film trae ispirazione dalle opere dello scrittore H.P. Lovecraft per raccontare la discesa nella follia di uno scrittore che libera orrori ancestrali. La narrazione presenta un tono apocalittico e onirico che rende l’atmosfera particolarmente inquietante. Pur presentando alcuni tratti tipici del cinema degli anni ’90, come l’estetica vintage e gli effetti speciali datati, il film ha ritrovato una nuova considerazione grazie alla sua natura disturbante e alle sue idee innovative.

carnival of souls (1962)

Carnival of Souls, diretto da Herk Harvey, è uno dei primi horror psicologici realizzati in modo indipendente ed è entrato nel dominio pubblico rendendolo accessibile a tutti. La pellicola si distingue per l’atmosfera oscura creata attraverso immagini in bianco e nero molto suggestive e un ritmo lento che amplifica il senso di inquietudine. Racconta la storia di una giovane donna perseguitata da apparizioni spettrali legate a un luna park abbandonato. Il suo impatto sulla cultura horror è stato profondo, influenzando numerosi registi successivi.

drop dead gorgeous (1999)

Nell’ambito delle commedie cult degli anni ’90 spicca sicuramente Drop Dead Gorgeous. Questa satira mockumentary mostra le vicende tragicomiche legate a una gara di bellezza in una piccola cittadina americana. Con humor nero molto pungente e sorprendenti colpi di scena prima nascosti dalla narrazione apparentemente innocua, il film ha trovato nuova vita grazie alla sua capacità di sorprendere lo spettatore con battute crude ma divertenti. All’esordio fu considerato poco più che un flop commerciale ma oggi viene apprezzato come esempio brillante dell’umorismo cinico degli anni ’90.

duel (1971)

Solitamente associato ai grandi nomi del cinema mainstream, Steven Spielberg ha anche dato vita a un vero cult con questa opera minore.Duel, primo lungometraggio prodotto per la televisione dal regista americano, narra la tensione tra un venditore senza troppi scrupoli ed un camionista omicida lungo le strade deserte dell’Arizona. Ricco di suspense ed efficacia narrativa, rappresenta anche una riflessione sulla mascolinità tossica e sull’assurdità della violenza gratuita.

this is spinal tap (1984)

Classico esempio del mockumentary satirico firmato Rob Reiner,This Is Spinal Tap prende in giro le esagerazioni del mondo della musica rock attraverso le avventure fittizie della band omonima. Ricco di battute memorabili ed episodi esilaranti che hanno fatto scuola nella cultura popolare musicale mondiale, mantiene intatta la propria forza comica anche dopo decenni grazie ai dettagli curati nei dialoghi e alle interpretazioni geniali.
Per chi conosce bene l’universo musicale o ama l’humor intelligente è senza dubbio uno dei capisaldi delle pellicole culto.

basket case (1982)

L’opera diretta da Frank Henenlotter si distingue per essere estremamente lontana dai canoni tradizionali hollywoodiani.Basket Case, infatti, racconta la storia grottesca ed emotivamente coinvolgente di Duane ed il suo gemello Belial nascosto dentro un cesto wicker. La pellicola cattura l’essenza della New York underground degli anni ‘80 mostrando ambientazioni sporche ma autentiche mentre mette sullo schermo scene disturbanti ma anche toccanti allo stesso tempo.
Con effetti speciali low-budget ma efficaci e una sceneggiatura anticonvenzionale,
questo film rimane uno dei simboli indiscussi del cinema indie trash d’autore.

two-lane blacktop (1971)


Pochi titoli dimostrano quanto possa essere variegata la categoria dei cult movies come questa pellicola assolutamente diversa dai classici generi commerciali.Two-Lane Blacktop, affronta temi quali l’alienazione giovanile attraverso storie ambientate su strade desolate dove due ragazzi competono nelle corse clandestine.
Rivisitando atmosfere western miscelate con motori rombanti ed estetica minimalista,
il film rappresenta uno specchio fedele delle inquietudini sociali post-Vietnam ed ha acquisito status tra i capolavori dell’epoca New Hollywood.

wet hot american summer (2001)

Soprannominata come “una parodia totale” degli stereotipi estivi americani degli anni ’80,Wet Hot American Summer si distingue per il suo humor irriverente rivolto ad ogni aspetto della cultura pop dell’epoca estiva adolescenziale statunitense.
Con cast composto da molte star emergenti o già affermate del mondo comico americano — tra cui

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