Film che cambia ogni volta che lo guardi e non finisce mai

documentario Eno: un film in continua evoluzione
Il documentario Eno, diretto da Gary Hustwit, rappresenta una sfida alle convenzioni del montaggio tradizionale. Ogni proiezione offre un’esperienza unica e irripetibile, grazie a un sistema di montaggio generativo che permette di creare miliardi di combinazioni diverse.
un’opera innovativa dedicata a Brian Eno
Eno è dedicato all’iconico musicista e produttore Brian Eno, noto per il suo approccio innovativo alla musica. Il film combina sperimentazione artistica e tecnologia generativa, dando vita a un’opera mai vista prima nel panorama cinematografico. La visione radicale di Eno si riflette in un flusso continuo di immagini, suoni e idee che cambiano ad ogni visione.
sistema di montaggio generativo Brain One
Realizzato con la collaborazione dell’artista digitale Brendan Dawes e della società svedese Teenage Engineering, il documentario utilizza un software chiamato Brain One. Questo sistema attinge casualmente a oltre 30 ore di interviste e 500 ore di materiali d’archivio , riassemblando i contenuti per offrire ogni volta una versione unica del film.
combinazioni infinite e esperienze diverse
Sono circa 52 quintilioni le possibili combinazioni, rendendo quasi impossibile assistere due volte alla stessa versione. Alcuni spettatori hanno riferito esperienze così diverse da sembrare opere distinte piuttosto che semplici variazioni.
dichiarazioni del regista Gary Hustwit
Nell’intervista rilasciata a The Verge, Hustwit ha sottolineato l’intento di superare i limiti del cinema tradizionale, creando un’esperienza “in continua evoluzione”. Ha affermato: «Il film non deve mai essere davvero finito…», evidenziando la possibilità di arricchire continuamente l’opera con nuovi materiali.
brian eno: partecipazione attiva al progetto
Brian Eno, inizialmente riluttante a farsi raccontare, ha accettato la partecipazione dopo aver visionato una demo del software, riconoscendo come il film potesse riflettere il suo spirito creativo. Il risultato finale è un’opera fluida capace di esplorare vari temi ad ogni visione.
tecnologia originale e applicazioni future
A differenza delle comuni intelligenze artificiali generative, Hustwit chiarisce che il software non è stato addestrato su contenuti esterni ma costruito con materiali originali . Inoltre, insieme a Dawes ha fondato Anamorph , una startup dedicata all’esplorazione delle applicazioni del montaggio generativo in altri formati cinematografici.
l’importanza dell’unicità nel cinema contemporaneo
L’obiettivo è quello di restituire al pubblico una nuova ragione per tornare nelle sale: «Un film che cambia ogni volta può restituire quella magia.
proiezioni attuali e disponibilità
Eno (non disponibile in streaming) viene proiettato in sale selezionate dotate dell’hardware necessario per attivare il sistema generativo. Per aggiornamenti sulle date e le location delle proiezioni, si consiglia di consultare il sito ufficiale di Gary Hustwit.
- Agnese Albertini – Autrice del testo originale
- Brian Eno – Musicista e produttore iconico
- Gary Hustwit – Regista del documentario
- Brendan Dawes – Artista digitale coinvolto nel progetto
- T Teenage Engineering – Società svedese collaboratrice nella realizzazione del film
- The New York Times – Pubblicazione citata nel documento
- The Verge – Intervista al regista Gary Hustwit
- Anamorph – Startup fondata da Hustwit e Dawes per esplorare nuove tecnologie cinematografiche